Progetto danese destinato ai ricercatori del settore socioeconomico e umanistico
7 Novembre 2007
La Danish Business Research Academy (DEA) ha avviato una nuova iniziativa il cui obiettivo è promuovere la partecipazione dei ricercatori danesi attivi nel settore delle scienze
socioeconomiche e umanistiche (SSH) al Settimo programma quadro (7°PQ) dell’UE.
L’iniziativa, denominata «Progetto UE per le scienze sociali e umanistiche», mira a coinvolgere in modo particolare i ricercatori che non hanno mai partecipato ai programmi di
ricerca dell’UE. Finora la rete ha attirato circa 100 ricercatori di oltre 12 università e istituti di ricerca che sono stati riuniti in una serie di gruppi di lavoro interdisciplinari
nell’ottica di formare consorzi che possano candidarsi ai finanziamenti dell’UE.
Nanna Rosenfeldt, coordinatore del progetto, tiene a sottolineare il fatto che i ricercatori SSH non dovrebbero limitare la loro ricerca di finanziamenti UE all’area tematica specifica del
7°PQ «Scienze socioeconomiche e umanistiche». «Esaminando tutti gli inviti a presentare proposte nell’ambito dei programmi di lavoro, abbiamo notato che molti di essi
fanno riferimento alle scienze socioeconomiche, ad esempio nel campo della salute, dell’energia e dell’ambiente», ha dichiarato Nanna Rosenfeldt al Notiziario CORDIS, aggiungendo che
molti programmi di lavoro sottolineano l’importanza del comportamento dei consumatori e invitano allo sviluppo di strumenti politici oppure all’impegno nella società civile.
Il piano mira inoltre a rafforzare i legami fra i ricercatori che operano nel settore delle scienze socioeconomiche e umanistiche e la comunità imprenditoriale, nonché ad
incoraggiare la comunità SSH a impegnarsi in una ricerca orientata alle imprese. Uno studio recente della DEA ha rivelato una crescente consapevolezza fra le imprese dell’importanza
della ricerca nel settore delle scienze socioeconomiche e umanistiche.
«Sono ben consapevoli della [ricerca SSH] e sanno che i ricercatori possono apportare contributi alle loro imprese», ha dichiarato la Rosenfeldt. Nel corso dello studio, i
rappresentanti delle imprese intervistati hanno illustrato nel dettaglio le loro esigenze nel campo della ricerca. In cima alla lista figurano la ricerca nella creatività e
nell’innovazione, seguita dal comportamento e dalla comunicazione attraverso Internet. Le imprese hanno inoltre menzionato i temi dell’invecchiamento della società e della comprensione
culturale dei nuovi mercati. La DEA spera, in ultima analisi, che i futuri programmi di lavoro dell’UE sulle scienze socioeconomiche e umanistiche prevedano una ricerca più orientata
alle imprese.
Il prossimo obiettivo del piano è quello di coinvolgere partner di altri paesi europei nel progetto; la DEA è già in contatto con il punto di contatto nazionale danese per
raggiungere altri ricercatori al di fuori della Danimarca.