In testa alla grappa (ANAG) una donna: intervista a Paola Soldi

20 Maggio 2014
Cambio al vertice dell’Associazione ANAG – Assaggiatori Grappa ed Acquaviti
Il Consiglio Federale dell’ANAG – Assaggiatori Grappa ed Acquaviti, riunito a Castelli di Calepio il 10 maggio 2014, ha dato un segno di grande rinnovamento per la carica principale. E’ stata eletta una donna toscana, Paola Soldi.
Le abbiamo rivolto alcune domande.
Una donna ai vertici di un’associazione che è per tradizione maschile e molto presente nel Nord Italia. Lei proviene dalla Toscana, come è arrivata fin qui?
Sì, è vero, sono toscana e anche donna. Due caratteristiche quasi incompatibili con la tradizione dell’ANAG che è nata al nord nel 1978 ed ha sede presso la CCIAA di Asti. L’Associazione ANAG è nata con lo scopo di diffondere la conoscenza della grappa e delle acquaviti di buona qualità e divulgare l’assaggio dal punto di vista tecnico e pratico. Per questo ha messo a punto un metodo di valutazione, il primo nel campo dei distillati alcolici, ed una scheda di assaggio che si è modificata nel tempo, cercando di seguire l’evoluzione ed il miglioramento che i prodotti hanno avuto grazie alla migliorata qualità delle materie prime e delle tecniche di distillazione. Il mio ingresso in ANAG è stato un decennio fa quando, dopo un periodo di tempo in cui il primo gruppo pioniere degli anni ’90 si era disperso, ho avuto l’opportunità di iscrivermi ad un corso. Mi sono appassionata e da allora non ho mai smesso di interessarmi di come portare avanti e migliorare questa associazione.
Come mai è stata preferita in questa carica, rispetto ad altri candidati, magari uomini e magari del nord?
Be’ intanto non è che sia una sconosciuta in ambito ANAG. Oltre ad essere stata Presidente della Toscana, ho fatto parte di varie commissioni a livello nazionale, la Commissione scientifica e quella didattica. Sono relatore ed insegno ai corsi. Ho seguito varie edizioni della manifestazione Gocce di Grappa che si è svolta nel comune di Colle di Val d’Elsa, in provincia di Siena, dal 2004 al 2009. Certo che quando io sono entrata in ANAG le donne erano poche, ma adesso siamo cresciute di numero. Sempre minoritarie, ma ben attrezzate. Del resto sappiamo, anche dalle ricerche, che le donne hanno più disponibilità sensoriale.
Quale contributo pensa di dare nell’ANAG con questa Sua presidenza?
Innanzi tutto ringrazio i consiglieri che, coraggiosamente, hanno voluto un cambio di immagine. Penso che la mia elezione voglia significare questo: un volto nuovo che sia l’immagine più moderna di un’associazione con più di trent’anni di vita alle spalle e che non vuole rimanere ancorata al passato ma guardare al futuro. Credo che dovremo trovare nuove modalità di approccio verso i giovani ed il loro modo approssimativo di avvicinarsi alle bevande alcoliche: senza conoscerle a fondo, senza saperne la storia. Invece è dalla nostra tradizione che si deve partire affinché la conoscenza di quello che è nel bicchiere si tramuti in bere consapevole. Puntare, quindi, ad una presenza su Internet, che adesso non abbiamo, ad una visibilità pubblica, a collaborazioni con le altre associazioni nel settore del vino e dell’enogastronomia. L’ANAG ha una buona base. Grazie a tutti i presidenti che mi hanno preceduto, l’ultimo dei quali, Silvano Facchinetti, adesso Presidente Onorario, ha speso totalmente le sue energie per il miglioramento e la crescita. L’ANAG ha una solidità nell’assaggio, ottimi corsi, prepara degustatori capaci, svolge Concorsi molto seri , dove i prodotti che meritevoli di medaglie sono ad alto livello. Tutto questo va mantenuto, ma bisogna crescere, farci conoscere ancora di più allo scopo di divulgare i prodotti di qualità e la consapevolezza del bere bene e non del bere tanto.