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Firenze: residenze sanitarie assistenziali

By Redazione

Firenze – Il Garante per la privacy e’ nuovamente intervenuto sulla vicenda RSA (Residenze sanitarie Assistenziali) dichiarando illegittime le richieste del Comune di Firenze
relative ai redditi dei parenti delle persone degenti in queste strutture, ad avviso del dirigente. Dottor Claudio Filippi, infatti, violano il codice in materia di protezione dei dati
personali in quanto non riguardano la situazione economica del solo assistito, come per legge.

A seguito di una segnalazione dell’Associazione per la difesa dei diritti delle persone non autosufficienti, il Garante ha ordinato al Comune di Firenze di fornire, entro il 15 febbraio 2008,
indicazioni sulle iniziative assunte o che intende assumere per conformarsi alla normativa di settore.

Il cittadino ultrasessantacinquenne non autosufficiente che si trova ad aver bisogno di ricovero in RSA dovrà fornire al Comune di Firenze tutti i dati relativi non solo ai propri
redditi, come la normativa impone, ma anche ai redditi dei propri parenti (coniuge, figli, generi e nuore) specificando importi della dichiarazione dei redditi, estratti conto bancari,
consistenza del patrimonio mobiliare e immobiliare. Tali richieste, oltre che illegittime ai sensi degli artt. 2 comma 6 e 3, comma 2 ter, del d.lgs. 109 del 1998, violano altresì il
codice sulla privacy e il Comune di Firenze se ne dovrà assumere le conseguenze penali e amministrative:

– l’art. 161 del codice sulla privacy prevede, per l’omessa o inidonea informativa all’interessato, una sanzione amministrativa da cinquemila a trentamila euro (sanzione che può essere
aumentata fino al triplo);
– l’art. 167 del codice sulla privacy prevede la sanzione penale della reclusione da sei a ventiquattro mesi per chiunque tratti illecitamente dati personali al fine di trarne profitto. In
questo caso, sulla base delle dichiarazioni dei redditi illegittimamente acquisite, i parenti degli anziani pagano cifre che in realtà sarebbero di spettanza del Comune, con un evidente
vantaggio economico per le casse comunali;
– infine, ai sensi dell’art. 164 del codice, nel caso in cui il Comune di Firenze non ottemperasse alla richiesta di informazioni del Garante entro il 15 febbraio 2008 sarebbe passibile di
sanzione amministrativa da quattromila a ventiquattro mila euro.

Auspichiamo che i Comuni che adottano tali prassi illegittime cedano, sotto il fuoco incrociato delle sentenze del TAR e delle pronunce del Garante per la protezione dei dati personali, e per
questo invitiamo i cittadini che si trovano nella situazione appena descritta a segnalare quanto di simile accaduto al Garante affinché avvii i procedimenti di sua competenza.

Ecco il modulo da utilizzare per la segnalazione:

Qui il settore del nostro sito dedicato alla materia:

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