Dalla castagna al pero. Le birre d’Italia secondo Slow Food

11 Giugno 2012
Per ogni italiano la sua birra tricolore. Da Slow Food arriva la “Guida alle Birre d’Italia 2013” : 1191 tipi di bevanda e 227 produttori, il tutto presentato dagli autori al Vinoforum di Roma.
Tra i relatori, il curatore, Eugenio Signoroni, secondo cui tratto principale della guida è l’essere diventata adulta: più chiaramente, descrive gli importanti mutamenti del
settore.
Per cominciare, lo stato dei birrifici, che da strutture semi-amatoriali hanno raggiunto risultati qualitativi e quantitativi importanti. O l’evoluzione dei birrai, che da semplici utilizzatori
sono diventati coltivatore del proprio orzo e luppolo. O ancora i birrifici industriali, che variano la produzione tramite prodotti non filtrati.
Poi, un amplio settore dedicato all’analisi dei singoli birrifici. Gli esperti hanno impiegato 3 simboli, Chiocciola, Bottiglia e Fusto, per evidenziare la storia del birraio, la qualità
(ambientale e sociale) ed il livello generale.
Poi, gran finale con le birre: anche qui si è impiegato un metro particolare: “Classificare le birre in Birra Slow, Birra Quotidiana e Grande Birra ci ha permesso di raccontare in modo
più reale le grandi differenze che esistono tra birra e birra”. Ed anche di rilevare le tutte le varianti, dalla bionda più classica alle sperimentazioni ardite, con aroma di
castagna o pera.
Eugenio Signoroni, Luca Giaccone (a cura di), “Guida alle birre d’Italia 2013”, Slowfood 2012, 384 pp., rilegato, 15 Euro
Matteo Clerici