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COSA FARE REALMENTE PER LE TASCHE DEGLI ITALIANI IN EPOCA DI CORONAVIRUS

COSA FARE REALMENTE PER LE TASCHE DEGLI ITALIANI IN EPOCA DI CORONAVIRUS

By Giuseppe

 

ECONOMIA REALE = COSA FARE REALMENTE PER LE TASCHE DEGLI ITALIANI IN EPOCA DI CORONAVIRUS

Milano, 11 marzo 2020
Coronavirus – Sicuramente prima la salute degli italiani e la sanità in condizione di assistere tutti.
Ma l’Italia necessita di forti interventi economici finanziari produttivi insieme. Errate sarebbero  azioni lineari.  Separare le urgenze immediate (liquidità e consumi e tasse) da urgenze di generazione (strutturali infrastrutturali innovative trasporti privilegi occupazione crescita). Nessun arrembaggio, più ponderalità.  Nessuna discriminazione fra lavoratori,  in tribunale come alle poste, in Comune come in Parlamento
Giustamente si parla di Bertolaso come di un supercommissario per il coronavirus. Lui o un altro non fa differenza, l’importante che sia il migliore, il più esperto in gestione manageriale di aspetti sanitari-salutistici per le persone e di organizzazione-logistica di grande impresa. Forse un clone di Marchionne sarebbe meglio, meglio con esperienze all’estero, un tecnico che opera sul campo lontano dalla politica da anni. Vedremo.
Intento urge capire cose mettere sul tavolo in termini di “azioni-misure-interventi”.
Abbiamo già scritto più volte che occorre avere una visione realistica-concreta e non politica-buonista: bisogna differenziare gli interventi economici-finanziari  della zona rossa-rossa dell’origine del contagio all’intero paese Italia; bisogna differenziare interventi urgenti (3-4 mesi contingenti) dagli impegni più pesanti e corposi di lunga durata ma da attivare subito.
C’è poi l’aspetto “media” che oggi, rispetto solo a 20-25 anni fa,  è molto più influente ed incidente: spero che tutti i colleghi giornalisti non cerchino scoop, non dichiarino notizie false, non cavalchino situazioni delicate ad usum carriera, non spronino qualche ronzino impazzito, non contribuiscano a scavare ancor più una fossa per il Paese.
Gli 800 milioni di euro stanziati devono essere usati subito soprattutto per comunicare le verità, gli sforzi, le riprese e in ogni caso i luoghi e le cose che non sono contagiose. Ribadisco che una mega-campagna, non pubblicitaria, ben definita sullo stile e modello e status del paese Italia diventa l’unico vero obiettivo dello stanziamento messo già in campo.
Ecco una idea da moltiplicare e diffondere nel mondo:
Occorre una mega-campagna stampa condivisa, da destra come da sinistra: in questo momento affossare Conte non serve. Bisogna aiutare chi anche è meno avvezzo a certi ambienti, a gestire bene tutto. Le critiche politiche e tecniche dopo: credo che il notaio-arbitro Mattarella terrà gli occhi aperti e ascolterà anche gli italiani. Oggi c’è un forte scollamento fra governo e cittadini e lo si è visto subito nei primi giorni in cui la catastrofe cinese (metà gennaio 2020) assumeva dimensioni inafferrabili.  
    
Le azioni e misure urgenti economiche-finanziarie da mettere in atto subito devono riguardare la “liquidità” nelle tasche degli italiani, secondo equità, proporzione, reddito, danno. Un vaucher per la babysitter è una captazio benevolentia politica, meglio “scontare” subito (non rimandare) i 4/12esimi delle tasse da pagare con il modello 730/2020 anche se su redditi 2019, ma è un bel risparmio.
Poi eliminare e/o sospendere secondo i vincoli giuridici e legislativi tutte le cartelle, tasse, imposte, multe, sanzioni “aggiuntive” in portafoglio di Agenzia Entrate, Enti Pubblici e Regioni (già in sentenza senza aggravio penale o pena minima, purchè non recidivi, e la prima volta…) che sono state comminate dal 1 gennaio 2020 e scadenti nell’anno stesso).
Mantenere tutte le occupazioni a tempo determinato e indeterminato riducendo di 4/12esimi i costi erariali e previdenziali a carico aziende. Sostenere con prestiti e mutui a tasso zero presso le banche per tutte le startup e imprese sotto 15 dipendenti, compreso tutti gli agenti di commercio e ambulanti e partite iva autonomi professionisti sotto i 30.000 euro lordi l’anno di Isee.
Sospensione per 4 mesi dal pagamento di tutti i premi/polizze assicurazione di imprese e di prodotti di imprese; sempre per 4 mesi sgravio al 100% del cuneo fiscale per tutti i lavoratori a tempo pieno o parziale iscritti ufficialmente prima del 1 gennaio 2020 nel settore turismo commercio nella zona rosso. Con parametri simili e tempi diversi le stesse proposte possono essere adottate per tutto il paese Italia.
Lasciamo più tasse/imposte per un tempo limitato ai comuni della zona rossa per autogestire i servizi e il lavoro locale.     
Prima che finisca l’allarme coronavirus – perché sicuramente finirà, ma non bisogna dimenticare la lezione a 360 gradi – devono essere già avviate azioni e misure non solo per ritornare come prima, ma cogliere l’occasione di un cambio totale, non a parole e con foglie di fico.
Questo “danno”, come altri precedenti, deve far capire al Governo e a tutti i cittadini – soprattutto quelli con responsabilità amministrativa degli enti locali – che bisogna attrezzarsi. L’Italia deve tirare fuori tutta la sua “geniale creatività” nel individuare canali, strumenti, mezzi per interventi cospicui e forti in tutto il Paese, da Lodi e Piacenza, compreso anche Roma capitale e tutto il sud Italia.
Parlo di innovazione digitale, semplificazione burocratica, meno compromessi, meno consociativismo, sanità più flessibile e diversificata per non intasare e per separare cliniche opposte, più lavoro a tutti e meno privilegi, meno sperequazione e proporzionalità solidale in base al reddito, più strutture e infrastrutture dedicate ai servizi dei cittadini, liberare investimenti tecnologici, più autocertificazione con responsabilità diretta del cittadino e del funzionario pubblico, più medici specializzati, più vigilanza sul territorio.
Queste azioni-misure – sia costruttive che finanziarie che produttive e di efficienza amministrativa – devono essere improntate sul lungo periodo, sul tempo di una generazione, agendo sulla progressività e sulla ponderalità crescente o decrescente in base alle disponibilità economiche.  
Non ripetiamo i gravi errori di Alitalia o di Ilva Taranto, non sprechiamo tempo e danaro pubblico di tutti  per rimborsare chi ha speculato, poco o tanto, giocando maldestramente in borsa e con le azioni…  Ammoderniamo lo Stato eliminando soggetti ed enti inutili, rivediamo alcune interpretazioni e passaggi limitati della Costituzione, semplifichiamo le trafile decisionali  politiche e burocratiche, creiamo occupazione vera fuori dal settore pubblico, spostiamo tutte le pratiche cartacee e documentali verso l’autocertificazione responsabile fino al penale, riduciamo tutte le macchine assembleari politiche nazionali, regionali e locali, accorpiamo tutti i comuni sotto i 5000 abitanti, fondiamo le macroregioni e diamo autonomia responsabile a tutte le regioni  https://www.leggo.it/libri/libro_napoletano_la_grande_balla-5078690.html, deleghiamo realmente alle macroregioni le operatività.
Semplifichiamo la scuola dell’obbligo senza ripetete tre volte in 13 anni la vita di Dante o di Napoleone, si abbia il coraggio di puntare a society 5.0 con alcuni pin personali per fare tutto, diamo valore alle piccole imprese locali e produttive in ottica di concentrazione di metodo e di prodotto non di titolarità fiscale, creiamo una flat-tax del 15% secco per tutti i redditi sotto i 30.000 euro/anno/famiglia Isee, rimoduliamo deduzioni e detrazioni fino ad azzeramento in base al reddito e ai componenti nucleo familiare residente e domiciliante.
Ecco tutte queste azioni-misure devono essere prese in concomitanza con il supporto ai danni da coronavirus anche per far capire alla UE che l’economia di un paese non è un calcolo matematico o la somma di due algoritmi. Forse in questo modo anche le speculazioni dello spread – come abbiamo visto ha cavalcato subito anche il coronavirus contro il paese malato – avrebbero un effetto limitato e molto meno incidenti sulle scelte economiche nazionali. Di proposte se ne potrebbero fare tante. L’importante è farne una non con il cappello in mano, questuando, accontentando tutti. meglio lacrime/sangue tutte insieme e poi correre tutti.  Lo stillicidio fa molti più danni nel tempo.      

Giampietro Comolli
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Giampietro Comolli
Economista Agronomo Enologo Giornalista
Libero Docente Distretti Produttivi-Turistici

Mob +393496575297

Editorialista Newsfood.com
Economia, Food&Beverage, Gusturismo
Curatore Rubrica Discovering in libertà
Curatore Rubrica Assaggi in libertà

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