Vinitaly 2019, sarà un’annata da ricordare… il miglior Vinitaly

1 Aprile 2019
Presentazione ufficiale del 53° Vinitaly
Roma, 28 marzo 2019, Auditorium Via Veneto.
Sulla rampa di lancio la 53ma edizione del Vinitaly a Verona dal 7 al 10 aprile 2019
Testo e foto Maurizio Ceccaioni
Anno che passa, Vinitaly che arriva. Il salone internazionale dei vini e distillati è giunto in piena forma alla 53ma edizione e si terrà dal 7 al 10 aprile 2019 in una Fiera di Verona che dovrebbe riservare ai partecipanti delle positive sorprese.
La presentazione alla stampa si è tenuta il 28 marzo a Roma, presso l’Auditorium Via Veneto. Assenti per impegni istituzionali il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Gian Marco Centinaio e il sindaco di Verona Federico Sboarina, al tavolo degli oratori c’erano il presidente di Veronafiere spa Maurizio Danese e il direttore generale Giovanni Mantovani. Con loro il responsabile di ‘Nomisma Wine Monitor’ Denis Pantini e il direttore generale dell’Agenzia Ice – l’organismo governativo per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane – Roberto Luongo.
A tenere il filo conduttore dell’incontro, anche quest’anno il caporedattore del Corriere della Sera Luciano Ferraro, uno che di vini – e non solo – se ne intende.

Vinitaly, nata oltre mezzo secolo fa nella città di Giulietta e Romeo come ‘Giornate del Vino Italiano’, pare che come il vino buono migliori di anno in anno e continui a sorprendere anche quelli che credevano non si potesse fare di meglio.
Molto probabilmente quando nel 1967 si avviò questa rassegna fieristica per dare lustro ai vini e distillati nostrani, nessuno avrebbe “scommesso la camicia” sul successo che sta ottenendo non solo a livello nazionale, ma principalmente a quello internazionale questa kermesse. Un segno evidente è stato il ‘sold out’ degli spazi espositivi già da gennaio, nonostante l’aumento della superficie netta disponibile per gli stand, arrivata a 100 mila metri quadrati, dopo la riorganizzazione dei padiglioni F e 8.
Una 53ma Vinitaly con il nuovo disegno degli spazi espositivi e la formula ‘business in fiera, wine lover in città’, per dare un segno distintivo al vero e proprio Salone Internazionale dei Vini e dei Distillati, dai puri e semplici buongustai del “nettare di Bacco”.
Per l’edizione 2019 è previsto un forte aumento tra la domanda e l’offerta internazionale, grazie al lavoro svolto dalla rete dei delegati di Veronafiere nel mondo e l’attività di Ice, con il piano di promozione straordinaria del ‘Made in Italy’.

Attesi buyer esteri da 50 paesi, con ben oltre le 32 mila presenze registrate l’anno scorso, e con oltre 130 nuovi espositori diretti, gli indiretti e i rappresentati. Saranno presenti oltre 4.600 aziende, provenienti da 35 Nazioni, con più di 16 mila etichette a catalogo, ed operatori del settore vitivinicolo da oltre 140 nazioni.
Nella presentazione si è dato molto risalto agli obiettivi di vendita verso i nuovi mercati dell’Asia orientale e – primo su tutti – quello cinese, cresciuto negli ultimi 10 anni del 112%.
Dai dati presentati da ‘Nomisma Wine Monitor’, in quest’area del globo – nonostante noi rimaniamo sempre in testa a livello mondiale nella produzione – è la Francia a farla da padrone con oltre la metà dei vini presenti, contro un 6,5% di quelli nostrani. Dato che ci classifica al penultimo posto prima della Spagna (4,4%), ma dopo Cile (8,9%), Australia (15,9%) e la già citata Francia (50,2%).
Una produzione italiana di 55 milioni di ettolitri (+29% sul 2017) che per il 50% va sul mercato interno, mentre il resto soddisfa in particolare gli storici mercati internazionali, come Usa, Regno Unito, Germania o Giappone. Un dato che secondo ‘Nomisma Wine Monitor’ dovrebbe far riflettere e ripensare alle nostre politiche di esportazione verso l’estero, perché «Sicuramente qualche investimento in più non farebbe male», fa notare Denis Pantini.

Se c’è una “stagnazione” dei ‘vini fermi’, va rilevato il dato molto positivo dei nostri vini frizzanti, che con 3,9 milioni di ettolitri e un controvalore di 1,5 miliardi di euro nel 2018, sono sempre più apprezzati nel mondo.
Ma l’obiettivo per lo sviluppo commerciale verso l’estero degli oltre 300 mila produttori italiani, rimane però quello di presentarsi a pieno titolo sui mercati emergenti, specie in Asia orientale.
Tra le azioni intraprese, l’apertura a Shanghai dell’ufficio stabile di rappresentanza di Vinitaly International e il gemellaggio tra Verona e la città cinese di Hangzhou, durante la recente visita ufficiale del presidente cinese Xi Jinping in Italia, per la firma del Memorandum sulla ‘Nuova via della seta’.
Un’intesa che potrebbe aprire molte prospettive commerciali anche per l’esportazione dei nostri vini, verso la Cina e l’Asia orientale. Infatti, se le stime degli analisti saranno confermate, nei prossimi tre anni il consumo di vini in Cina aumenterà del 30% all’anno, portando questo grande Paese ad essere il mercato più importante a livello mondiale.
Un’opportunità che Vinitaly ha già colto, presentandosi intanto anche sul mercato delle vendite online cinesi del vino con la piattaforma Vinitaly Wine Club, l’enoteca online dove acquistare i migliori vini italiani di qualità.
«Ma in questo anche Ice ha fatto la sua parte – ricorda Roberto Luongo – portando oltre 300 operatori da 34 paesi e mettendo in campo strategie comuni con Veronafiere/Vinitaly, per una maggiore penetrazione nei mercati emergenti».

«Vinitaly è un brand legato al vino, tra i più conosciuti al mondo e intercetta molte risorse tra i 100 milioni di euro di investimenti previsti – ha dichiarato Maurizio Danese, presidente di Veronafiere Spa -. Questo sarà il miglior Vinitaly di sempre, con più innovazione, internazionalità e digitalizzazione, per rendere questa manifestazione sempre più un efficace strumento di business per gli operatori del settore vitivinicolo, in arrivo da oltre 140 nazioni». Ha poi chiosato: «Il Vinitaly c’è, Verona c’è e noi siamo sempre a disposizione per fare sempre più grande questa iniziativa».
Il dg Veronafiere Spa, Giovanni Mantovani ha ribadito l’importanza – tra le altre novità – della Vinitaly Directory, «Una business guide online di questa manifestazione, che è ormai un punto di riferimento per aziende e operatori del settore. Abbiamo creato così una community del vino virtuale e interattiva con utenti da 190 nazioni che fa vivere il salone 365 giorni all’anno, integrando il tour fisico di eventi b2b ed educational organizzati all’estero da Vinitaly International e dalla sua Academy».
Tra gli ospiti in sala Matilde Poggi, presidente Fivi (Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti) ed Ettore Prandini, presidente della Coldiretti che ha ribadito come la sfida oggi sia quella di creare dai nostri prodotti un «valore di qualità».
Per questo 53° Vinitaly sono emerse importanti novità, tra cui un nuovo salone Vinitaly Design nel padiglione F all’interno di Enolitech, il salone “hub” per l’innovazione filiere vino, olio e birra, dove trovare le migliori soluzioni hi tech e digital per la vitivinicoltura, l’olivicoltura e la produzione di birra. Qui si potrà trovare anche un’offerta legata alla promozione del vino, come oggettistica per la degustazione e il servizio, arredo per la cantina, enoteca e ristorante, packaging personalizzato e da regalo.
Nello stesso padiglione, anche l’Organic Hall del Vinitalybio, un grande spazio espositivo dedicato ai vini biologici, promosso da Federbio e i produttori artigianali dell’associazione Vi.Te – Vignaioli e Territori.
Nell’International Wine Hall, che ospiterà la maggior parte degli espositori esteri presenti a Vinitaly, vi saranno due sale dedicate alle degustazioni dei vini e distillati e workshop.
Questo Vinitaly 4.0 saprà sicuramente distinguersi per la qualità e l’eccellenza dei prodotti presentati, ma con più attenzione al “business” con il concetto di «dialogo con la community del vino 365 giorni l’anno». Che non significa solo l’app per sfruttare la geolocalizzazione nei padiglioni e le nuove funzionalità a supporto del b2b, ma il punto di forza sarà il nuovo catalogo online (Vinitaly Directory Official Catalogue & Business Guide) in nove lingue (Italiano, inglese, francese, tedesco, spagnolo, russo, giapponese, portoghese e cinese). Un portale interattivo di facile consultazione, dove ogni azienda avrà lo spazio per un suo sito, con schede e informazioni maggiormente richieste dai compratori.
Testo e foto Maurizio Ceccaioni
Corrispondente da Roma
Newsfood.com
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Foto apertura: Da sx L. Ferraro, D. Pantini, M. Danese, G. Mantovani, R. Luongo
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