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V Congresso internazionale di Slow Food

By Redazione

Prende il via domani a Puebla in Messico, fino a domenica 11 novembre, il quinto Congresso internazionale di Slow Food, l’incontro riunisce oltre 600 tra delegati e osservatori provenienti da
49 Paesi in rappresentanza degli 85 000 soci nei cinque continenti.

É la prima volta che Slow Food organizza un congresso al di fuori dell’Europa, e la scelta del Paese Nordamericano è strategica poiché rappresenta, sia simbolicamente che
concretamente, il lancio della rete internazionale costruita grazie a Terra Madre, il meeting mondiale di produttori di cibo che si svolge a cadenza biennale a Torino in concomitanza con il
Salone del Gusto.
Grande interesse da parte della società messicana, in particolare delle massime istituzioni politiche e culturali della Città e dello Stato di Puebla, nei confronti dell’assise di
Slow Food, senza dimenticare però la mobilitazione in corso per portare aiuto alla popolazione dello Stato di Tabasco, duramente colpito nei giorni scorsi da un’inondazione che ha
provocato due milioni di sfollati e messo in ginocchio l’economia rurale.

Un importante prologo al Congresso è stato il seminario svoltosi ieri dal titolo Difesa del patrimonio culturale e alimentare dei popoli, organizzato dall’Università
Iberoamericana di Puebla, in collaborazione con Slow Food e la cooperativa Alternativas, da anni impegnata nello sviluppo rurale e nella coltivazione eco-sostenibile di prodotti agricoli
tradizionali della cultura indigena messicana, tra cui l’amaranto, Presidio Slow Food.
L’apertura del seminario è stata affidata a Nicola Perullo, in rappresentanza dell’Università di Scienze gastronomiche di Pollenzo e Colorno, e ha visto tra gli altri l’illustre
partecipazione dell’antropologo messicano Luis Alberto Vargas Guadarrama. Hanno partecipato anche Raúl Hernández Garciadiego, direttore di Alternativas, con una relazione sulla
difesa delle risorse genetiche in Messico, e Ana de Ita Rubio, direttore del Centro de Estudios para el Cambio en el Campo Mexicano (Ceccam), con un discorso sulle risorse alimentari
dell’umanità.
Carlo Petrini, nel suo ampio excursus che ha disegnato le nuove frontiere di una gastronomia protagonista del riscatto ambientale e della globalizzazione
virtuosa, realizzabile attraverso la costruzione di una rete tra economie locali, ha esortato i giovani studenti a guardare con attenzione e rispetto ai saperi tradizionali contadini, e a
coltivare attraverso la memoria locale il patrimonio culturale che è parte integrante dell’identità dei popoli. Attraverso la gastronomia quindi prende il via la battaglia da
combattere per il futuro dell’intera umanità, quella relativa alla difesa dell’ambiente, della giustizia sociale e di una nuova cultura alimentare per ogni Paese.
Temi questi che da domani vedranno impegnati i delegati di Slow Food nella definizione di nuove e sempre più incisive strategie.

In mattinata, nella sala delle cerimonie del municipio di Puebla, il Presidente della Municipalidad Henrique Doges ha consegnato a Petrini la Cedula Real. Si tratta della massima onorificenza
che la Heroica Puebla de Zaragoza – questo il nome tradizionale della città – conferisce a suoi illustri cittadini o a personalità che contribuiscono a far conoscere Puebla nel
mondo. La Cedula Real è la pergamena con la quale Carlo V nel 1538 riconobbe a Puebla il titolo di Città, pochi decenni dopo la scoperta dell’America.

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