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USA, metti un grillo a colazione

USA, metti un grillo a colazione

By Redazione

Youngston è una cittadina nell’Ohio.

Ma, a livello alimentare, Youngstown merita di essere ricordata per la Big Cricket Food, azienda che ha iniziato ad allevare grilli a scopo alimentare.

Come ricorda New Scientist, la scelta della Big Cricket è stata motivata dalle dichiarazioni FAO. Secondo gli esperti dell’agenzia delle Nazioni Unite, il futuro dell’alimentazione è da ricercarsi negli insetti. Già oggi diffusi nei sistemi di nutrizione di numerosi Stati del Terzo Mondo, tali creature sono ottime fonti di proteine e rappresentano la risposta all’imminente aumento di popolazione. Inoltre, il loro allevamento è ecologicamente sostenibile ed economicamente vantaggiosa.

Allora, l’azienda USA ha destinato un suo capannone all’allevamento. I grilli, una varietà europea, vengono macinati, la farina ottenuta trasformata in chirpster, stuzzichini il cui nome ricorda tanto i famosi prodotti al mais quanto il verso del grillo.

Al momento, il mercato è in attesa, mentre l’azienda deve fare i conti con elementi positivi e negativi.

Sicuramente, la farina di grillo è ricca di proteine (il 70% del peso), ideale come ingrediente di snack e biscotti. Secondo gli assaggiatori, il sapore d’insetto (un retrogusto amaro) è perfettamente tollerabile ed, anzi, aumenta il valore del piatto. Inoltre, l’impresa è totalmente ecologica: i grilli sono sia meno bisognosi di nutrimento (10 chili di mangime per ottenere un chilo di carne bovina, ma solo 1,7 per ottenere un chilo di carne di grillo) e meno inquinanti (a parità di peso, un allevamento d’insetti emette solo l’1% del gas emesso da allevamenti tradizionali).

Il problema sta nei potenziali rischi per la salute. Ad oggi, l’utilizzo di insetti per l’alimentazione umana è un settore relativamente nuovo con una copertura legislativa carente. Attualmente, gli insetti destinati al consumo umano sono di competenza di compagnie che li allevano come cibo per altri animali: i controlli sulla filiera sono modesti, e gli studi su patogeni o parassiti pericolosi per l’uomo sono carenti.

Come spiega Kevin Bachhuber, fondatore di Big Cricket Farms, la mancanza di sorveglianza avvantaggia i disonesti: “Alcuni produttori potrebbero nutrire gli insetti con cibo per cani andato a male, e ciò non è assolutamente adatto per il consumo umano”. Da qui, la precarietà del sistema: “Allevare insetti è rischioso, e non possiamo permetterci la più remota possibilità che i nostri insetti siano contaminati con cibo non adatto agli umani”. Perciò, la situazione è in bilico: “Anche un piccolo problema, come una malattia alimentare causata dagli insetti, potrebbe affossare la nostra industria”. Grandi guadagni, ma anche grandi rischi: il settore dell’alimentazione tramite insetti è uno dei più mercuriali in assoluto.

 

Matteo Clerici

 

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