Unione Europea: un’istituzione senza controllo by Achille Colombo Clerici

11 Febbraio 2023
Unione Europea: un’istituzione senza controllo
Zelensky in piena guerra chiede aiuti e detta il principio: “C’è un Ordine Internazionale che va rispettato”.
Milano, 22 febbraio 2018
Unione Europea: un’istituzione senza controllo
Articolo su QN IL GIORNO dell’ 11 febbraio 2023
di Achille Colombo Clerici
Zelensky in piena guerra chiede aiuti e detta il principio: “C’è un Ordine Internazionale che va rispettato”.
Il mondo occidentale prende atto.
L’Unione Europea, nel frattempo, in nome di una emergenza che ha più il sapore di occasione economica per il mondo degli operatori internazionali che non di necessità antropologica per il mondo dei popoli, sta imponendo di rivoltare come calzini gli immobili del nostro Paese, per la cosiddetta neutralità climatica dell’intero pianeta.
Sembrerebbe una cosa inverosimile, ma è realtà.
Il popolo, pur assillato da problemi pandemici, energetici, economici, bellici, di fronte a questo groviglio babelico di poteri burocratici, assiste a quanto sta accadendo, impotente a determinare il corso degli eventi.
In questa Europa, in cui il processo formativo è rimasto a mezz’aria, senza costituzione formale, con la Commissione che si affanna a ribadire l’efficienza dello Stato di diritto europeo ed il primato del diritto comunitario sui vari diritti nazionali, a fronte del rimando del potere decisionale ad un secondo livello di democrazia espresso da una rappresentanza politica diretta di primo livello, il controllo democratico effettivo sulle decisioni degli organismi europei da parte del popolo si dimostra praticamente irrealizzabile.
Il sistema in se’ si dimostra estremamente divisivo e di ostacolo alla coesione sociale, tanto auspicata dall’Unione Europea, sul piano sia interno nazionale a livello di singoli stati, sia internazionale.
Aggiungiamo che recentemente la Corte di Giustizia Europea, nel decidere sul caso Ema, riguardante l’assegnazione della sede alla città di Milano, ha pronunciato una sentenza la cui portata può esser dirompente.
Ha sostanzialmente affermato che tutte le decisioni assunte dall’UE attraverso il voto del Consiglio europeo vanno considerate atti politici sostanzialmente insindacabili sul piano della legittimità.
In tal modo rischia di introdurre nel sistema-Europa l’agiuridicità in sede decisionale, che è ancor peggio dell’antigiuridicità perché finisce per disconosce addirittura il piano di diritto.
Redazione Newsfood.com
Artiocolo pubblicato su autorizzazione dell’autore