Trasporto su strada – applicazione della legislazione in materia sociale
18 Ottobre 2007
Bruxelles, 17 Ottobre 2007 – Oggi la Commissione europea ha deciso di inviare un parere motivato – l’ultima fase della procedura prima del deferimento formale alla Corte di giustizia
delle Comunità europee – a Grecia, Italia, Lituania, Lussemburgo, Portogallo, Romania, Slovacchia e Regno Unito per non aver notificato le misure nazionali di recepimento della direttiva
2006/22/CE.
La direttiva stabilisce le condizioni minime per l’attuazione delle nuove norme nel settore del trasporto su strada in materia di tempi di guida e di riposo e sull’introduzione del tachigrafo
digitale. Non avendo recepito questa importante direttiva, gli Stati membri interessati non dispongono degli strumenti giuridici necessari per promuovere una concorrenza equa all’interno del
settore e migliorare la sicurezza stradale.
“Per garantire il corretto funzionamento del mercato interno, ma anche per assicurare il rispetto della normativa in materia sociale e migliorare la sicurezza stradale, è essenziale
recepire rapidamente e efficacemente questo importante pacchetto teso ad armonizzare i tempi di guida e di riposo per i conducenti. In un mercato molto competitivo come quello del trasporto su
strada non possiamo accettare che gli Stati membri attuino la regolamentazione in questione in modo diverso”, ha dichiarato Jacques Barrot, vicepresidente della Commissione responsabile dei
trasporti.
La direttiva, che doveva essere recepita nel diritto nazionale entro il 1° aprile 2007, è stata adottata dal Consiglio e dal Parlamento europeo insieme alle nuove norme in materia
sociale per i conducenti professionisti (sui tempi di guida e di riposo) nell’ambito del cosiddetto “pacchetto di disposizioni in materia sociale per il trasporto su strada”. L’obiettivo
è assicurare l’attuazione corretta e uniforme della normativa sociale. La corretta applicazione delle regole, a lungo considerata un punto debole, è particolarmente importante in
un settore caratterizzato da margini di profitto contenuti, concorrenza agguerrita e forti pressioni commerciali.
La direttiva stabilisce norme chiare per controllare il numero di ore di lavoro dei conducenti professionisti e prevede di triplicare gradualmente i controlli, passando dall’attuale 1% al 3% di
tutti i giorni di lavoro nel 2010 e organizzando almeno sei operazioni di controllo concordate fra Stati membri. La direttiva promuove meccanismi di cooperazione fra le autorità degli
Stati membri incaricati dell’applicazione della normativa che disciplina il trasporto su strada (nomina di un organo di collegamento intracomunitario, programmi congiunti di formazione,
fornitura di attrezzature standard di controllo), impone agli Stati membri di adottare un sistema elettronico per lo scambio di informazioni e introduce sistemi di valutazione dei rischi.