Rapporto sul Turismo Enogastronomico Italiano 2021 presentato oggi in Senato

6 Maggio 2021
Rapporto sul Turismo Enogastronomico Italiano 2021: Presentato oggi in Senato
Roberta Garibaldi:-“Realizzato con la collaborazione del Comitato Scientifico e di autorevoli esperti nazionali e internazionali, ha il patrocinio di ENIT, Fondazione Qualivita, ISMEA e Touring Club Italiano e il sostegno di PromoTurismoFVG, Visit Emilia, Valdichiana Living e UniCredit”.
Roma, 6 maggio 2021
Testo introduttivo e commento di
Nico da Comolonia
Cosa ci ha insegnato la pandemia? C’è chi dice poco e cose marginali soprattutto legato a economia e commercio, chi è allarmato e vede un baratro, chi pensa che ripartiremo prima o poi tutto come prima. Non è una questiona di sfera di cristallo né di rivoluzione mondiale. Certo è che se facciamo come abbiamo fatto – in economia e finanza – come dopo il 2008 e il 2012 è evidente che la pandemia non è servita a nulla.
Come a nulla serve lanciare proclami – più o meno politici, o partitici o politicanti – se poi non c’è concretezza in azioni, misure, fatti, leggi. Il turismo è forse il settore , o meglio mega comparto nazionale, che più di tutto ha risentito dei niet e lockdown giustamente imposti per la salute di tutti. Ma lagnarsi ed aspettare la ripresa di prima, è e sarebbe un danno ancora più grande.
Bisogna ripartire, prima possibile, aprendo con buonsenso, massime attenzioni. La pandemia ha insegnato (e con effetti minori e decrescenti durerà finchè non saremo tutti immuni o tutti in grado della vaccinazione di richiamo normale annua) che distanze, attenzioni, igiene, spazi, all’aperto, out, offpremise…sono sicuramente soluzioni prioritarie e fondamentali. Il turismo lento, il turismo di campagna, “ i turismi”, l’enoturismo, l’agroturismo, l’ittiturismo, l’ippoturismo … sono tutte declinazioni che andranno incentivate, migliorate, adeguate, sistemate… ma appresentano una fetta importante del turismo italiano.
Già presente prima del Covid, ma dovrà essere governato in grande stile, con progetti nazionali non locali e più integrati, con visibilità mondiale, con pacchetti turistici su portali globali. L’Italia è nota per moda, mangiare, vino, design, cultura, arte, paesaggio, borghi, mare, monti… nell’ordine di importanza forse.
Vogliamo finalmente vedere un Governo Italia che punta su quello che abbiamo “quasi gratis” per ripartire senza fare voli pindarici più o meno sindacali e più o meno avveniristici che necessitano di asset e materie prime che non abbiamo. Il rapporto sul turismo enogastronomico presentato in Senato ne è la prova lampante. E’ la testimonianza di dati reali e concreti: potenzialità enorme ancora poca sfruttata.
E non si facciano commenti politici inutili: sono in ballo posti di lavoro e fatturato… ciò che fa crescere automaticamente il PIL. Cosa di cui abbiamo superbisogno dopo la salute di tutti. Occorre saper tramutare, subito oggi stesso, in decreti economici le richieste di nuovi e tanti fruitori, i miglioramenti integrati delle destinazioni, la intercettazione di nuove domande, la risposta immediata a tendenze in atto che si possono consolidare in tempi brevi.
Tutto il resto sono parole e non fatti. Ci sono nuovi percorsi, nuovi accessi, nuovi passaggi, nuove mete e turisti più consapevoli e maturi, ma anche neofiti nazionali e tanti stranieri che non sono abituali allo sci e alla spiaggia pronti a venire in Italia con la pass-card. Lavoriamo sulle “opzioni delle domande” direttamente in pass-card. L’eno-gastro-ambiente-turismo ha anche il vantaggio della naturale “ destagionalizzazione” per ampliare i tempi di fruizione: ma le leggi regionali sul turismo non devono essere a senso unico.
Per finanziare e sostenere progetti, programmi di territorio non bisogna partire solo dal numero dei pernotti (presenze), ma anche dagli arrivi. Oggi il turismo è dinamico, breve, alternato, saltuario, viaggiante e itinerante… il calcolo dei flussi statici sulla riviera al mare favorisce solo una parte del turismo in Italia e del turismo futuro. Esiste un turismo che non parte dalla spiaggia e dalla pista da sci o dal motoscafo al lago. I sondaggi e le interviste aiutano, ma i dati reali sono una garanzia migliore. Oltre 1 su 2 turisti che arrivano in Italia lo fanno con al primo posto l’enogastronomia ristorazione; oltre 2 turisti-viaggiatori (fra italiani e stranieri) su 3 (pari al 70%) si muovono per mangiare, bere, borghi, arte, cultura.
Su questo il PNRR di DRAGHI deve puntare e investire.
Nico da Comolonia
in esclusiva
per Newsfood.com
Nutrimento & nutriMENTE
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