Quote latte: la linea tedesca non passerà, le nostre proposte rimangono sul tavolo

16 Settembre 2009
Ovviamente attendiamo di vagliare a fondo i dettagli della proposta del Commissario Boel, ma posso dire fin da subito che un sistema di riacquisto delle quote latte da parte dei singoli Stati
membri non è qualcosa che l’Italia possa supportare.
Pretendere che un nostro allevatore guadagni quanto quello lituano significa cancellare la più bella agricoltura d’Europa, che produce qualità e alimenta una grande rete di
comunità, di famiglie e di tradizioni. Spero che non
ci costringano a contarci, ma io dico che la linea tedesca non passerà.
L’Italia, oggi in Svezia per presenziare il Consiglio agricolo informale, ha già presentato le sue proposte per uscire dalla crisi e riteniamo che siano tutt’ora le soluzioni più
vantaggiose per tutti, dai consumatori ai produttori. Noi proponiamo l’ammasso, anche per i formaggi; la promozione dei prodotti ed il ritiro della produzione finanziato, però, a livello
comunitario.
La proposta che intende presentare la commissaria Ue non avrebbe alcun effetto in quanto non ci sono più multe nel settore lattiero. In Italia le multe sono passate da 160 milioni di euro
a 30 milioni nell’ultima campagna.
Questa è la conseguenza dell’accordo sulla revisione del bilancio di salute della politica agricola comune dove l’Italia ha ottenuto un aumento immediato del 5% della quota nazionale,
mentre per tutti i produttori europei è stata introdotta la clausola che in caso di superamento del 6% della quota scatterebbe una multa del 150%.
In tutti i casi l’idea di aiuti all’abbandono delle produzioni marginali, che io stesso ho lanciato, dovrebbe farsi con risorse finanziarie europee. Oggi propongo che il decreto
sull’etichettatura obbligatoria che ho firmato il 6 agosto sia esteso a tutta l’Ue, i sondaggi dicono che i consumatori sono pronti a pagare di più per i prodotti di cui conoscono
l’origine.