Pasqua magra: -7% consumi, acquisti oculati
21 Marzo 2013
La crisi continua e, dopo Natale e Capodanno, fa un altra vittima. E’ la Pasqua, che abbandonerà i fasti del passato per celebrazioni più sobrie.
Lo spiega la Cia, Confederazione italiana agricoltori, che presenta una serie di dati raccolti dalle sue strutture sul territorio.
Salta all’occhio il calo: -7% dei consumi rispetto a pasqua 2012, i cittadini che scelgono parole d’ordine come risparmio, ma anche fai-da-te e tradizione.
Ecco allora che i problemi toccano anche i capisaldi del periodo come piatti a base d’agnello (-5%),
uova di cioccolato e colombe (-5%). Discorso simile per carni (fino al -5%), salumi (-1,8%) e formaggi (-1,2%). Stazionari i prodotti ortofrutticoli, in aumento le uova (se prevede un consumo
di 390 milioni) ed in aumento le materie prime: oltre le uova stesse, anche zucchero, farina, burro e lievito.
Detto questo, è possibile calcolare la tavola-tipo. Secondo la Cia, verranno spesi in alimenti pasquali circa 2 miliardi di Euro, 1,7 per cibi “solidi” e 300 milioni per vini e spumanti.
I tre alimenti più diffusi sono carni (500 milioni) pane, paste e dolci (300 milioni di euro), 290 milioni per i formaggi.
Matteo Clerici