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Nutrilandia, allarme obesità infantile: tra i 6 e i 17 anni, un bambino su 3 è sovrappeso e uno su 4 è obeso

Nutrilandia, allarme obesità infantile: tra i 6 e i 17 anni, un bambino su 3 è sovrappeso e uno su 4 è obeso

By Redazione

Incontriamo il Dott. Bruno Ambrosini, Segretario Generale della Fondazione Italiana Accenture  e parliamo di educazione alimentare.

Premessa:
“Nutrilandia” è il progetto che ha vinto Alimentarsi bene, vivere meglio, il concorso lanciato dalla Fondazione Italiana Accenture attraverso il suo social media ideaTRE60.
A breve verrà emesso il bando per la realizzazione del sito internet, che potrà contare su un budget di 100.000 euro. Il vincitore è stato selezionato tra 115 idee postate e
premiato tra le 10 finaliste (le altre 9 vengono via via inserite nell’area Sostieni di ideaTRE60 e rimangono a disposizione delle aziende in cerca di progetti virtuosi di Corporate Social
Responsability).
“Nutrilandia, il paese della buona alimentazione”- ideato da Silvia Annaratone, docente di comunicazione scientifica all’UniversItà degli Studi di Milano Bicocca – vince perché,
rivolgendosi ai ragazzi della scuola media inferiore e ai loro insegnanti, promuove con azioni concrete il valore di una corretta educazione alimentare. Secondo i recenti dati Istat,
infatti, l’obesità infantile è sempre più diffusa anche nel nostro Paese dove, tra i 6 e i 17 anni, un bambino su 3 è sovrappeso e uno su 4 è obeso. Nell’anno
della lotta contro l’obesità, il concorso ha dunque premiato un progetto che vuole prevenire fin dalle giovani generazioni questa patologia, in modo serio e allo stesso tempo
divertente.

Ed ecco l’intervista a Bruno Ambrosini, Segretario Generale di Fondazione Italiana Accenture:

1.  Un bambino su 4 è obeso. Un dato allarmante che, nell’immaginario comune, attribuiremmo più facilmente al popolo americano piuttosto che a quello italiano. “Nutrilandia, il
paese della buona alimentazione”, il progetto vincitore del vostro concorso per idee “Alimentarsi Bene, Vivere Meglio” si rivolge proprio ai più piccoli. E’ stato anche questo aspetto che
vi ha spinto a scegliere Nutrilandia tra i tanti progetti in concorso?
 
Bruno Ambrosini:
“Nutrilandia” si rivolge ai ragazzi della scuola media secondaria, dagli 11 ai 14 anni, per promuovere l’importanza di una corretta educazione alimentare con il particolare intento di
prevenire patologie legate ai disturbi alimentari (quali obesità, anoressia, bulimia, diabete, deficit dell’attenzione…) fra gli adolescenti; è quindi destinato proprio a
quella fascia d’età ritenuta come la più adeguata per cogliere risultati significativi in termini di miglioramento della presa di coscienza generalizzata del problema.
Purtroppo, come confermano i dati Istat, anche nel nostro Paese l’obesità infantile sta raggiungendo cifre allarmanti.
Le Giurie del concorso (quella Online prima, che ha individuato la rosa delle 10 finaliste, e quella Offline successivamente, che ha selezionate tra queste la vincitrice) hanno scelto
“Nutrilandia” basandosi sulla valutazione di 5 criteri:
Fattibilità tecnologica ed economica, innovazione, originalità e benefici apportati alla collettività.

In quest’ultimo aspetto ha giocato un ruolo di particolare importanza il target di riferimento: i giurati, infatti, hanno ritenuto il lato educativo del progetto un elemento fondamentale per il
raggiungimento dell’obiettivo del nostro concorso.
Condivido con loro l’opinione che per ottenere risultati concreti nella diffusione di uno stile nutrizionale quotidiano sano e migliore, sia necessario partire proprio dai ragazzi, cioè da
coloro che saranno gli adulti di domani, coinvolgendo in prima persona i loro educatori ed insegnanti.
“Nutrilandia”, inoltre, si è differenziata dalle altre idee partecipanti, poichè favorisce l’avvicinamento e la conoscenza da parte dei ragazzi, delle professioni, tradizionali e
innovative, nell’ambito del settore agroalimentare, dell’enogastronomia e del turismo enogastronomico.
Elemento di particolare rilievo, soprattutto in un Paese dove questo settore costituisce un’eccellenza e che nei prossimi anni procurerà ai giovani significative opportunità di
impiego.
 
 
2. A breve verrà emesso il bando per la realizzazione di Nutrilandia. In cosa consiste esattamente il progetto? Cosa distinguerà Nutrilandia dai tanti siti internet dedicati
all’alimentazione che popolano la rete?
 
Bruno Ambrosini:  Il bando che la Fondazione Italiana Accenture sta al momento finalizzando, ha l’obiettivo di individuare chi si occuperà della realizzazione di “Nutrilandia”
dando la priorità a chi ha
maggiormente bisogno di essere sostenuto in questo difficile momento economico, vale a dire, giovani, imprese sociali, start-up, spin-off e centri di ricerca universitari, etc.
Naturalmente nel bando stabiliremo precisi criteri di affidabilità, per cui, chi avrà alla fine la responsabilità di realizzare l’idea vincente dovrà dimostrare di
avere tutte le carte in
regola per poter completare il progetto e renderlo sostenibile, ovvero in grado di durare nel tempo, nel rispetto delle migliori pratiche di gestione. Insomma, ideaTRE60 accompagna l’idea in un
percorso a 360 gradi: dalla fase di ideazione a quella di realizzazione, garantendone la sua concretizzazione a vantaggio della collettività.

“Nutrilandia” non è un semplice sito internet dedicato all’alimentazione, ma è un portale educativo interattivo che tratterà il tema dell’alimentazione in una chiave
narrativa, in linea con le più innovative prassi di storytelling e sensemaking, in armonico equilibrio fra un approccio ludico, informativo ed educativo.
Punto di forza è il coinvolgimento delle scuole: come dicevo prima, il luogo più fertile per agire sulla diffusione di una corretto approccio alimentare.
Il progetto, inoltre, combina in maniera intelligente l’utilizzo di risorse online con l’esperienza sul territorio, dimostrando che, attraverso lo strumento della scoperta giocosa e la
conseguente presa di consapevolezza della straordinaria varietà nutrizionale espressa dal nostro Paese, è veramente possibile “Alimentarsi bene per vivere meglio”.
 
 
3. Sul forum della vostra piattaforma www.ideatre60.it c’è una sezione dedicata all’educazione alimentare
). Quali sono le idee e le opinioni più diffuse della vostra community in merito al concetto di “alimentazione” che hanno
molti giovani di oggi, che si dividono tra gli amanti di pasti pronti e fast food, e i maniaci dei cibi “light”, del biologico, e di tutto ciò che è (o viene venduto per)
sano?
 
Bruno Ambrosini: Sin dall’inizio molti dei commenti pubblicati sul Forum hanno dimostrato come buona parte della community creda nell’importanza di un intervento che induca i giovani a
considerare il valore di una buona alimentazione sia dal punto di vista della salute che da quello edonistico, non meno importante. L’opinione maggiormente condivisa è che
l’approccio all’alimentazione da parte dei giovani è oggi molto disordinato, non solo dal punto di vista nutrizionale, ma anche sociale. Purtroppo la carenza di tempo, la disattenzione e
una cattiva educazione non aiutano.
Partendo dal presupposto che la community che in questi mesi ha contribuito alla crescita del nostro Forum sull’Educazione Alimentare è costituita da un pubblico molto mirato, da persone
motivate che hanno un’attenzione particolare per questo argomento, posso dire che i commenti pubblicati hanno mostrato il delinearsi di due filosofie di pensiero: “Una corretta educazione
alimentare non può che essere impostata dai primi anni di vita, e dunque in famiglia” versus “Poiché sono proprio gli adulti ad aver perso la tradizionale attenzione ai valori di
una corretta alimentazione, è necessario intervenire direttamente sui ragazzi con stimoli e informazioni corrette”. Due esempi li possiamo trovare in questi post sin dalla primavera
scorsa: “Si può educare per legge” e “Se gli alimenti fossero parole, quante ne conoscono gli italiani”.
Insomma, possiamo concludere che l’idea condivisa è che per avere risultati concreti nella diffusione di una corretta educazione alimentare è necessario partire dai giovani, uno dei
target principali a cui ideaTRE60 si rivolge.

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