“No alle calorie sui menu”: la rivolta dell’American Pizza Community

20 Giugno 2012
Negli USA, il desiderio di cibo sano scatena l’ennesima contrapposizione tra pubblico e privato.
Da una parte, come sempre, il Governo Obama che ritiene l’epidemia di obesità causata dagli junk food, i cibi ricchi di grassi e zuccheri.
Il suo ultimo avversario è l’American Pizza Community, l’organismo che unisce le maggiori catene di pizza USA.
Come spiega l’Huffington Post, nodo del contendere, la decisione delle autorità
federali di inserire nei menu le calorie dell’alimento. Misura facili per cibi fissi, come gli hamburger, meno per un pizza, variabile per definizione. Infatti, secondo i pizzaioli americani,
il loro piatto è presente in 34 milioni di variabili.
Inoltre, la farcitura (topping) può essere ulteriormente modificata, dal creatore e secondo le informazioni del cliente. E visto che tale comunicazione avviene quasi sempre via telefono
o WEB, diventa quasi impossibile definire l’importo calorico in maniera sicura e stabile.
E poi, vi è la questione dello “Stato mamma”: tendenzialmente, gli americani vogliono ridurre la presenza dello stato al minimo. Perciò mal sopportano una legge che (come una
madre invadente) obbliga tutti i fast food, i ristoranti, i “cafè” ed altre rivendite di cibo a specificare sui propri menù le calorie di ogni piatto
Matteo Clerici