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Mela, verdure, aceto. La cruditè come antipasto di Natale

Mela, verdure, aceto. La cruditè come antipasto di Natale

By Redazione

In gergo si chiama cruditè: frutta e verdure crude, formalmente nate come antipasto, in pratica vengono consumate quanto pare.

Detto così, la cruditè sembra la solita finezza da ricchi annoiati. Al contrario, la cruditè (e la sua filosofia) possono essere utile sistema per gestire il Natale a
tavola, evitando di farsi sovraffare dalla valanga di dolci e dall’eccesso di business. E’ il metodo proposto dal dottor Ciro Vestita, nutrizionista e fitoterapeuta, autore di molti libri che
coniugano alimentazione e uso terapeutico delle erbe.

L’elenco degli amici verdi inizia dal recupero della tradizione. Nel passato, ricorda Vestita, erbe, piante e tisane erano sostegni naturali dei pranzi festivi. Meno abbondante di quella
attuale, l’alimentazione contadina festeggiava (o cercava di festeggiare) con spanciate, durante le quali i piatti più grassi venivano gestiti.

Ad esempio, erano presenti i finocchi, che aumentano la sensazione di sazietà. O le mele: oltre a spezzar la fame, offrono steroli vegetali, che diminuiscono l’assorbimento
di colesterolo. Il tutto può essere condito con aceto balsamico, saporito e non dannoso per l’equlibrio del corpo

L’obiettivo generale deve essere bilanciare amidi e grassi con fibre. Queste ultime ostacolano l’intestino, impendo di assimilare i due nutrienti cattivi. Di conseguenza, si tiene sotto
controllo la glicemia.

Sempre dalla tavola del passato arrivano le tisane. Melissa, passiflora, biancospino e le erbe calmanti in generale bloccano la fame nervosa. La malva, ricca di mucillagine, provoca
sazietà e combatte le infiammazioni. Betulla, pilosella e tarassaco sono diuretici.

Nota di prudenza: Vestita dà via libera alle tisane personalizzate, purchè siano preparate da esperti ed usate con perizia.

Sempre sotto controllo medico, ecco le piante della medicina naturale.

Ad esempio, il Withania, un ginseng indiano, da poco sotto la lente degli studiosi. In base ai primi test, agisce da ansiogeno, spezzando la fame ansiosa e nervosa. Come spiega il
fitoterapeuta, “E’ un adattogeno, riesce a spezzare la fame ansiosa e nervosa. E’ un prodotto naturale che può essere consigliato dal fitoterapeuta, presente in molte Asl italiane, dove
può essere consultato pagando un normale ticket”.

Infine, per chi proprio non vuole il piatto “verde”, sono utili modalità di cottura intelligenti.

Il dottor Vestita dà un consiglio finale: “Attenzione anche alla modalità di cottura. Vanno evitate le temperature elevate, come la piastra. Le cotture violente creano
sostanze tossiche. Le metodiche antiche , come vapore e bollitura, sono più gentili con gli alimenti e più salutari per noi”.

Matteo Clerici

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