Roccella, Lecanora e Vacuolaria: tre licheni per combattere l’Alzheimer

6 Dicembre 2011
I licheni come possibile strumento di lotta all’Alzheimer, un loro componente in grado di danneggiare il “terreno di coltura” della malattia.
Questa l’ipotesi presente in una ricerca del Max Delbruck Center for Molecular Medicine (MDC) e dell’Università di Berlino Charite, diretta dai dottori Jan Bieschke e Martin Herbst e dal
professor Erich Wanker e pubblicata su “Nature Chemical Biology”.
Gli scienziati si sono concentrati su tre varietà di lichene: Roccella, Lecanora e Vacuolaria.
Dietro tale scelta, un lavoro, diretto ed indiretto, estremamente lungo. I tre licheni sono impegnati da sempre come coloranti per tessuti e da poco (grazie ad un’azienda tedesca) come
coloranti per alimenti. L’equipe del Max Delbruck Center e dell’Università di Berlino, li ha sottoposti ad 8 anni di test, volti ad individuarne eventuali proprietà
neuroprotettive.
L’insieme delle indagini ha evidenziato il potenziale anti neurodegenerativo dell’orceina, pigmento dei licheni, unita alle molecole O4.
In seguito, tale composto è stato somministrato ad animali, che presentavano una l’equivalente dell’Alzheimer umano.
Il trio Bieschke-Herbs-Wanker ha così constatato come la miscela si legasse alle proteine amiloidi, responsabili dei danni ai neuroni e del progredire della malattia. Negli animali,
l’estratto di licheni riduceva i gruppi di amiloidi, togliendo il nutrimento alla malattia e rallentando (se non impedendo) il disturbo vero e proprio.
FONTE: “Dye from lichen may treat Alzheimer’s”, UPI, 2/12/011
Matteo Clerici
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