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Legge Comunitaria 2010: lievitazione fuori controllo

Legge Comunitaria 2010: lievitazione fuori controllo

By Redazione

Anche noi, tempo fa, ci siamo imbattuti nelle acrobazie delle leggi Comunitarie (si veda, da ultimo, “Aranciate e legge comunitaria: ci vediamo l’anno
prossimo!
“).

Pubblichiamo volentieri, quindi, quanto ci scrive Bruno Brandi, ringraziando l’amico Dario Dongo per la segnalazione.

Sfugge al mio, certo insufficiente, intelletto le ragioni profonde in base alle quali la legge comunitaria, denominata anacronisticamente 2010, sia tuttavia
immersa in beati sonni, che al momento non sembra corrano il rischio di essere turbati, considerato che – stando all’agenda parlamentare della Camera – l’argomento de quo non risulta iscritto
all’ordine dei lavori dell’Assemblea di Montecitorio di questo mese.

Qualche dato riepilogativo.

Si era agli ultimi spiccioli dell’inverno dello scorso anno (per l’esattezza, il 1° marzo): il Governo vara il disegno di legge comunitaria 2010. Indi la Conferenza Stato Regioni l’otto
luglio concede l’imprimatur dopo aver accertato che il Governo aveva apportato una modifica che era stata richiesta all’articolo 9 (Delega al Governo per il riordino normativo della disciplina
della professione di guide turistiche).

Breve pausa di riflessione: il Governo il 5 agosto trasmette al Senato il provvedimento, che lo approva il 2 febbraio 2011. Nel testo trasmesso all’altro ramo del Parlamento il numero degli
articoli – in virtù di un consolidato principio di ipertrofia normativa in corso d’opera – gli articoli subiscono un’implementazione passando dagli originari 11 a 18: per dirla in
termini non particolarmente sofisticati il disegno di legge, quale esce da Palazzo Madama, ha messo su pancia.

Il 4 febbraio la comunitaria 2010 approda alla Camera. In Commissione l’iter ha inizio il 16 febbraio e si conclude il 24 marzo. Nel frattempo si assiste ad una sorta di ping pong con l’Aula,
che ne inizia la discussione il 28 marzo ma, non del tutto soddisfatta di come era stato redatto l’articolato, lo rimanda (si è al 6 aprile), non senza qualche malumore, in Commissione.

La quale il 13 aprile partorisce la seconda volta. Il testo sul quale è chiamata a deliberare nuovamente l’Assemblea risulta essere di 40 articoli. L’Autore del miracolo, citato in tutti
e quattro i Vangeli, quando si esercitò con successo in un’operazione di moltiplicazione, figurerebbe al confronto come diligente dilettante.

A tacere di quanto prescrivono i Regolamenti parlamentari riguardo ai termini da osservare per l’esame della legge comunitaria. Si sa: la fervida fantasia
leguleia si è inventato il cosiddetto termine ordinatorio.

Bruno Brandi

Redazione Newsfood.com

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