Il Soave Classico è, e sarà sempre… BEO – Fulvio Tessari, patron di Cà Rugate

26 Agosto 2015
Si è spento Fulvio Tessari (Beo) padre del Soave classico
IL SOAVE CLASSICO E’ …..BEO.
Non è dialetto, non sta per “bello” anche se qualche assioma ci può stare, è il nome amicale con cui molti hanno per 100 anni avuto l’onore di chiamare il grande Fulvio Tessari, patron di Cà Rugate, padre putativo e promotore indiscusso di un modo di fare il vino Soave secondo tradizione, ma elevando e eccellendo i modi familiari e più “classici”, riscoprendo o mantenendo ritmi e rigori di una volta quando il vino era alimento, ma guidando una formula moderna. Il Soave non è più un vino comune, grazie a Beo! Ricordo con grande onore, e immenso piacere, i miei primi contatti nel 1986-1990 assaggiando i vini della Tua azienda, carissimo Beo. Mio padre era del 1917, comandante partigiano, e questo fu per me un grimaldello per capire, conoscere, toccare con mano, orgogliosamente accompagnato nel cammino in vigna, quello che stava nascendo in quel territorio, distretto mi piace di più, che era Brognoligo, prima di Montecchia di Crosara. La Garganega, il Trebbiano, la Durella negli anni sono diventati una realtà, un punto di riferimento di quell’angolo vocato veneto, cresciuti in qualità, in notorietà, in considerazione. Sicuramente il libro-film è un docu-memoria da tenere, da considerare come una parte della enciclopedia Italia del vino dell’ultimo secolo: dalle difficoltà post guerra fino al giro di boa “culturale” degli anni 1986-1990, che sono una pietra miliare, per me, per la mia generazione che si è formata al vino in quegli anni, o nel decennio precedente, diventando degustatore di vini, enogastronomo quando non era ancora così di moda parlare di vini e cucina.
Non c’erano blog e blogger, c’erano le parole, gli esempi, gli errori veri, la ricerca, le prove in vigna e in cantina. Ascoltare Fulvio Tessari voleva dire capire, conoscere, imparare, memorizzare perché l’idea di un vino bianco veneto importante, ma fresco e “soave” pronto per il mondo, nacque nella Sua mente e poi nella Sua caneva. Va a tutta la famiglia Tessari il mio ricordo, il mio pensiero di un grande uomo del vino. Ancora oggi mi piace degustare un Soave Classico Superiore Monte Fiorentine, senza dimenticare gli altri vini Cà Rugate, dal Valpolicella al Recioto Soave La Perlara. ……..arrivederci caro Beo, caparbio signore del Soave.
Giampietro Comolli
O.V.S.E.-C.E.V.E.S. Founder&Chairman
Italian Bubble Wine Economic Observatory
Osservatorio Studi Economici Vini Effervescenti
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Qui a seguire il CS di Primapagina:
Il link del film sulla vita di Beo realizzato in occasione del suo centenario:
Si è spento Fulvio ‘Beo’ Tessari
padre del Soave classico
Fondatore di Ca’ Rugate aveva da poco compiuto i cent’anni di vita. La sua storia è stata raccontata in un film e in un libro, patrimonio a futura memoria dell’enologia regionale e italiana
Montecchia di Crosara (Vr) – Si è spento nei giorni scorsi Fulvio Tessari detto Beo, padre del Soave classico. Aveva da poco compiuto cent’anni (l’8 luglio la data esatta), e per questo la sua storia era assurta a emblema di un secolo del vino in Italia, testimoniato dalla cantina da lui fondata, Ca’ Rugate, oggi portata avanti da Amedeo e Michele rispettivamente figlio e nipote. Anni difficili, i primi passi di Beo, alle prese con la devastazione della Seconda Guerra Mondiale e addirittura il rischio della deportazione in Germania, la fuga avventurosa tra Francia e Piemonte, sino alla scommessa della vigna in anni in cui erano pochissimi a farlo.
Oggi la sua storia è ben viva, raccontata in un libro e in un film realizzati in occasione del suo centenario: la monografia ‘I magnifici cento di Fulvio Beo Tessari. Vita e miracoli di un uomo coi piedi per terra’, il film ‘Fulvio Beo, storia di una storia’a cura di Mediataste. Due testimonianze a futura memoria patrimonio non solo del Soave Classico, ma dell’intera storia enologica della Penisola. A cui si aggiunge l’Enomuseo di Ca’ Rugate, un’esposizione di oltre 150 strumenti e attrezzi usati dalla famiglia Tessari in un secolo di attività vitivinicola. Ambientato in una casa contadina del primo dopoguerra, documenta il percorso produttivo del vino, dall’arrivo dell’uva nell’aia, fino all’invecchiamento e imbottigliamento all’interno della caneva.
“Speravo inconsciamente di poter parlare di mio nonno all’infinito, mentre invece le leggi della vita mi impongono, per la prima volta, di ricordarlo attraverso una coniugazione passata – racconta il nipote Michele Tessari – Quello che posso sostenere con certezza e senza retorica è che il testimone di cultura e serietà che mi è stato definitivamente consegnato, sarà onorato secondo gli stessi valori che ho imparato e in cui credo”.
Con questa consapevolezza delle proprie radici, oggi Ca’ Rugate è una realtà giunta alla quarta generazione al timone, produce 600mila bottiglie annue circa, con una percentuale dedicata ai mercati internazionali che sfiora il 50 % del totale prodotto, diviso in 42 mercati. È conosciuta in tutto il mondo per la qualità dei suoi vini, che nascono dal lavoro e dalla cura negli oltre 70 ettari tra Soave Classico e Valpolicella, dove si coltivano varietà autoctone come Garganega, Trebbiano di Soave e Durella per i bianchi, Corvina, Rondinella e Corvinone per i rossi.
Il film sulla vita di Fulvio Beo può essere visto qui:
Alcuni cenni sulla storia di vita di Fulvio Beo
Fulvio perde il padre Amedeo quando solo aveva tre anni. La gestione dell’azienda agricola passa nelle mani della madre Adele, che fa nascere nel figlio l’amore per la terra. Una svolta cruciale della sua vita arriva con lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale dove viene arruolato in Francia e dopo l’8 settembre deve fuggire precipitosamente per evitare la deportazione nella Germania nazista.
Dopo la guerra, il colpo di fulmine per Rina, che sarà sempre al suo fianco in tutti questi anni. E la grande passione per l’agricoltura, tra i primissimi a scommettere sui vigneti, in anni cui in pochissimi erano a farlo.
La svolta arriva nel 1955 quando Beo decide di fare da solo (non più l’uva nella cantina sociale), e dalle Rugate trasferisce casa e cantina in un luogo più grande, a Brognoligo. Un altro cambio di passo arriva con l’impegno in azienda di Amedeo che porta il vino in giro per l’Italia e all’abbandono della vendita in damigiana, che ha caratterizzato gran parte del commercio enoico italiano nel secondo Dopoguerra.
Gli sforzi si concentrano in direzione sia dell’imbottigliamento del vino sia della ricerca di una maggiore qualità, che permette all’Azienda di avere più visibilità e reddito. Nasce così Ca’ Rugate, un nome che vuole essere non solo di buon auspicio, ma anche un atto d’amore per la terra che ha dato sostentamento a tutta la famiglia da quasi un secolo: le Rugate. La prima bottiglia di Soave Classico Superiore Monte Fiorentine.
L’azienda continua a crescere, incrementando in modo significativo l’acquisizione di ettari di vigne in zone sempre più vocate, e dalla metà degli anni Novanta necessita di una nuova sede più grande, di quella a Brognoligo. Si arriva così alle soglie del Duemila, quando la famiglia Tessari costruisce la nuova cantina nel comune vicino, Montecchia di Crosara, dove vede la luce una struttura ben inserita nel tessuto agricolo e dotata di spazi adeguati.
Nel 2012 Giovanni, fratello di Amedeo, decide di intraprendere altre strade, e Michele assume ulteriormente il timone aziendale, a coronamento di tanti anni in prima linea a gestire le strategie produttive e commerciali: vigneti che si estendono per una settantina di ettari tra le denominazioni di Soave Classico (40 ettari), Valpolicella (30 ettari) e Lessini Durello (2 ettari), una cantina bella e funzionale e una produzione di più di mezzo milione di bottiglie che varca in gran parte i confini d’Italia.
Montecchia di Crosara, 25 agosto 2015
Redazione Newsfood.com