Dolcificanti artificiali: sicurezza e vantaggi per la salute

20 Maggio 2011
Nonostante la cattiva fama, i dolcificanti artificiali presentano dei vantaggi. Sono privi di calorie extra, aiutando così per peso e linea. Inoltre, venendo usati al posto dello
zucchero, rendono meno frequenti malattie come il diabete e la carie ai denti.
Questi alcuni dei messaggi emersi durante la recente conferenza di Bruxelles dell’International Sweetenes Association (Isa).
In generale, gli esperti riuniti hanno sostenuto la sicurezza degli edulcoranti e la loro lecita presenza in un ventaglio di prodotti, dalle bevande ai cibi alle gomme ai farmaci.
Tra i difensori più accaniti, il professor Andrew Renwick, dell’Università di Southampton.
Il professore ha preso in esame diverse indagini, tutte con risultati negativi sulla sicurezza dei dolcificanti. Primo bersaglio, la ricerca dell’italiano Istituto Ramazzini, che individuava
nell’aspartame un potenziale portatore di tumore.
Per Renwick, il difetto della ricerca sta nel rapporto dose-pericolo, troppo estremo per essere efficace. Detto più chiaramente, “Una donna del peso di 60 kg dovrebbe consumare su base
giornaliera per tutta la vita l’equivalente di 10.000 gomme da masticare dolcificate con aspartame, 40 litri di bevande dietetiche, 200 dolci ipocalorici, 300 edulcoranti da tavola tutti
contenenti aspartame, per raggiungere i livello di esposizione testati in questo studio. Tale livello di assunzione è equivalente a 50 volte la dose giornaliera accettabile”.
Insomma, per l’accademico britannico, la valutazione del Ramazzini ” E’ contraddetta dai dati umani provenienti da studi epidemiologici sul cancro relativi a 500.000 persone”.
Perciò, la bocciatura è netta, il messaggio finale chiaro: “Recenti studi epidemiologici non hanno mostrato nessuna prova di una relazione tra i vari tipi di tumori umani e
l’assunzione di edulcoranti”.
Lo studioso ha poi criticato la ricerca di un team di scienziati danesi, che legava il consumo di bibite dolcificate artificialmente con il rischio di parto pre-termine in gravidanza.
Secondo il professore, tale risultato non è valido poiché viziato da numerosi fattori di disturbo. In particolare gli scienziati danesi non avrebbero tenuto conto della
disattenzioni delle madri (usate come base primaria dei dati) della loro propensione al fumo e del possibile basso livello sociale, che rende poco attenti alla salute. In sintesi, lo studio
danese cozza pesantemente con “L’estesa mole di prove scientifiche che dimostrano la sicurezza dei prodotti”.
Andrew Renwick ha concluso il suo discorso riaffermando la bontà dei dolcificanti artificiali ed attaccando i media.
Per il docente, sono infatti i mezzi di comunicazione i maggiori responsabili della loro cattiva fama, che li dipinge come babau alimentari contrapposti ai buoni zuccheri artificiali. Invece,
chiude il relatore, essi sono prodotti sicuri, testati da iter autorizzativi internazionali e sostenuti da ricerche e dati numerosi.
FONTE: Nathan Gray, “Sweetener warning labels are ‘totally unnecessary’, says expert”, Food.Navigator.com, 09/05/011
Matteo Clerici
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