Dieta mediterranea, alleata della salute delle ossa

6 Settembre 2012
Ancora un merito per la dieta mediterranea. Ricca di olio extravergine d’oliva, potenzia la salute delle ossa, rendendo meno probabili disturbi come osteocalcina e fratture.
Lo afferma una ricerca dell’Ospedale Dr. Josep Trueta (di Girona, Spagna), diretta dal dottor José Manuel Fernández-Real e pubblicata sul “Journal of Clinical Endocrinology and Metabolism”.
Gli studiosi iberici sono partiti da una constatazione: nonostante l’età media avanzata, la popolazione europea è meno soggetta ad osteoporosi rispetto a quella di altri
continenti. Perciò, gli esperti hanno ipotizzato come la differenza fosse dovuta a qualcosa nell’alimentazione, capace di rafforzare lo scheletro. Dala loro parte, ricerche precendenti,
secondo cui l’olio extravergine d’oliva era legato alla prevenzione dell’osteoporosi.
In cerca di conferme, la squadra di Girona ha preso in esame “Prevencion con Dieta Mediterranea” (PREDIMED): studio per gruppi paralleli, randomizzato e controllato.
Iniziando dall’intero database, i ricercatori si sono concentrati su 127 volontari, età 55-80 anni e scelti a caso. Tutti loro non avevano una storia di malattie cardiovascolare ma erano
vittime di diabete di tipo 2 o mostravano fattori di rischio: ipertensione, dislipidemia (un’elevata presenza di grassi nel sangue) o una storia familiare di malattie cardiovascolari premature.
Il campione è stato diviso in tre gruppi. Il primo ha seguito una dieta mediterranea integrata con frutta secca. Il secondo una dieta mediterranea integrata con dosi extra di olio
extravergine d’oliva. Il terzo una dieta povera di grassi.
All’inizio ed alla fine della sperimentazione, i volontari hanno subito prelievi di sangue e controlli dei livelli biochimici di osteocalcina, glucosio, colesterolo totale, colesterolo HDL e
trigliceridi.
Risultato dei test, il secondo gruppo (dieta mediterranea con olio d’oliva) mostrava diversi miglioramenti.
In primis, una crescita dell’osteocalcina e di altri marcatori della salute ossea. Inoltre, l’aumento del calcio serico, fenomeno contrario a quanto avvenuto per gli altri due gruppi. Infine,
un miglioramento della secrezione dell’insulina.
Matteo Clerici
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