Con quell’abito color isabella sul braccio… Luigi Pirandello

5 Marzo 2014
Ci pensa l’arcobaleno, ogni volta che appare, a farci ricordare il nome dei suoi sette colori: rosso, arancione, giallo, verde, azzurro, indaco e violetto.
Ci pensano la natura e l’arte a farci continuamente rivedere i colori misti, che da quelli derivano, innumerevoli.
Chiedo aiuto alla tavolozza naturale e affermo che il colore giallo netto è quello dello zafferano o color del croco, tra il giallo e l’arancione, dal quale il nobile e antico aggettivo di croceo ma c’è il giallo limone, il giallo solfo, il giallo ranuncolo, il giallo girasole, il giallo oro, il giallo ambra e ancora banana, grano, miele, paglia, topazio, moscato, sciampagna, stoppa, foglia morta…
Si dice giallo canarino ed è ben detto, ma non sempre e non teniamo conto del suo cinguettio, che per ora non ci interessa, ma del colore delle sue piume perchè ogni parola, oltre al suo significato, ha valori di suono, o, più ancora, d’evocazione, che creano differenze sensibili anche fra sinonimi o forme che sembrerebbero identiche.
Diciamo giallo canarino d’un vestito di bimba o d’un chiassoso pennacchio o d’altra cosa che, in qualche modo, ci rallegri e, invece, chiamiamo giallo solfo o citrino termine elegantemente raro ed esatto per intendere “del color del limone” …un abito di velo citrino con bolli grigio pallido. Benvenuto Cellini ha detto “citrino” il topazio chiaro e Gabriele D’Annunzio ha scritto Più che bella dagli occhi citrini… ed è giallino quando lo vogliamo riferire a oggetti e gialligno, giallognolo, gialliccio per definire un giallo smorto.
Tutt’altra storia è per il colore isabella, che è un giallo pedente al biondo non limitato nel designare la sfumatura del mantello dei cavalli ma anche per tessuti e per vesti.
L’origine del nome è romantica e incerta.
Di quale colore era la camicia d’Isabella d’Austria quand’ella seguì il marito in guerra giurando di non mutarla fino a quando la capitale nemica non fosse caduta, e questa resistette all’assedio per tre anni?
ll colore d’una camicia portata per tre anni, sia pure da una regina: ecco il color isabella e la faccenda non muta se, come qualcuno vorrebbe, si attribuiscano camica giuramento e conseguenza a Isabella di Castiglia, anziché a Isabella d’Austria e la camicia sia stata portata non per tre anni ma per nove mesi: un punto di colore isabella… un po’ più chiaro.
Fra i tanti colori che, abbandonando il rosa, prendono la via che porta al giallo, è ancora la natura ad aiutraci per definire il punto che non è più rosa e non ancora giallo ma giallo di moderata intensità: il colore albicocca, appunto. E il biondo? Può essere dorato, cenere, fulvo, quando è tendente al rosso, sciampagna, platino, martora, acceso, spento, castaneo, chiaro, miele, grano, paglia, stoppa, moscato…ed ecco il cuoio…quando il marrone tende al giallo per arrivare all’antico francesismo di doré che sta per dorato.
Finisco con “bruciato” per designare le particolari sfumature di tinta tendenti al bruno dorato: avorio bruciato, pane bruciato, legno bruciato, paglierino bruciato, ocra bruciata.
La signora in Rosso
in esclusiva per Newsfood.com