Cicchitto: «DL su sicurezza insufficiente»
10 Novembre 2007
«A Roma ci sono bidonvilles, favelas, agglomerati illegali» e «non è una questione di razzismo o xenofobia prendere atto del fatto che la Romania ha ridotto del 25 per
cento la criminalità, forse perché hanno fatto un’operazione cinica, ovvero riversare il peggio nel resto d’Europa».
«La Romania ha un diritto penale e una politica più dure delle nostre e i suoi criminali vengono in Italia, il ventre molle dell’Europa». Di fronte a questo, ci si trova di
fronte ad un decreto «progressivamente cambiato, perché si preferisce l’alleanza con la sinistra alla sicurezza dei cittadini». E questa «è una doppia sconfitta
per Veltroni, come sindaco sul modello di gestione della città e come segretario del Pd sul merito del decreto».
Lo ha affermato il nostro vice coordinatore Fabrizio Cicchitto, illustrando la posizione di Forza Italia riguardo al decreto legge sulla sicurezza che il governo sta preparando. «Delle
due l’una – ha osservato il capogruppo alla Camera Elio Vito – o il Governo smonterà il proclama di Prodi-Amato-Veltroni e adotterà un decreto inefficace, oppure cadrà
perché perderà il consenso della sinistra».
Il decreto, ha osservato Francesco Nitto Palma, «non è in grado di risolvere i problemi se non è sostenibile sotto il profilo finanziario».
Il senatore azzurro ha rispiegato il contenuto degli emendamenti che la Cdl presenterà al decreto (su iscrizione all’anagrafe, criteri per l’allontanamento e definizione dei motivi
imperativi di sicurezza che lo determinano, rilievo di provvedimenti di espulsione emessi da altri Paesi) e insistito molto sulla piena applicazione della direttiva europea del 2004, recepita
dal Governo lo scorso febbraio con un decreto legislativo che, ha sottolineato Jole Santelli, «che non è mai arrivato in Parlamento, forse perché non aveva
l’unanimità».
Per la responsabile sicurezza di Forza Italia il Dl all’esame del Senato «doveva solo avere un effetto mediatico, se no non mi spiego perché ha avuto l’unanimità in Cdm e 24
ore dopo Rifondazione faceva sapere che non lo avrebbe votato così com’era». Per questo il testo è stata «la Caporetto del centrosinistra». Sul fronte europeo,
ha detto Antonio Tajani, capogruppo azzurro a Strasburgo, «il Ppe presenterà una proposta di risoluzione per fare proprie una serie di istanze e perché la direttiva del 2004
sia applicata senza interpretazioni lassiste. Non voteremo un testo che la rimette in discussione». Il 19, nell’Aula di Strasburgo, ci sarà un dibattito sul caso dei rumeni in
Italia, la sicurezza e il decreto espulsioni, e interverrà il vice presidente della Commissione Franco Frattini, competente per materia. Martedì si voterà una risoluzione.
Guanto di velluto – «Annunciano il pugno di ferro e approvano un guanto di velluto. Il decreto espulsioni e’ stato svuotato del pur già misero significato. Come al solito il
buonismo della sinistra prevale rispetto alle esigenze di difesa e tutela degli italiani. Sicurezza e legalità non si coniugano con la parola sinistra. E’ l’esecutivo degli inganni e
delle truffe. L’Italia in mano a lor signori rischia il caos totale. L’ala massimalista, in cambio dell’appoggio al pericolante Governo Prodi, ottiene il pagamento di un’altra cambiale in
bianco. Nel frattempo la mattanza quotidiana di italiani per mano di extracomunitari prosegue indisturbata. Se non li mandiamo a casa quanto prima il nostro Paese andrà in
malora».
Lo ha affermato Patrizia Paoletti Tangheroni, deputato di Forza Italia.