Cibo od integratore, a ciascuno il suo

12 Settembre 2012
Alcune persone puntano sull’alimentazione sana ed oculata: scelta più che valida.
Alcuni decidono di migliorare la salute utilizzando integratori alimentari.
Entrambe le scelte possono essere valide, ma devono essere oculate. A dirlo, il dottor Filippo Ongaro, nutrizionista, per anni presso l’Agenzia Spaziale Europea (Esa) ed attualmente direttore
dell’Istituto di Medicina Rigenerativa e Anti-Aging di Treviso.
Per Ongaro, i broccoli sono un cibo da non farsi mancare e non trascurare. Essi sono fornitori di glucosinolati ed isocianati, aiutanti del fegato per lo smaltimento di tossine dell’organismo.
Da non dimenticare poi il sulforafano, nemico dei tumori e particolarmente abbondante dei germogli di broccoli. Caso particolare, la presenza di ipotiroidismo: in questo caso le dosi vanno
moderate, poiché i nutrienti del broccolo ostacolano l’assorbimento di iodio.
Parlando di integratori i migliori sono quelli a base di acidi grassi omega-3. Per il medico, la quantità di ricerche svolte certifica i loro effetti positivi. Gli omega-3 difendono
infatti cuore, vasi sanguigni, metabolismo (contro il diabete) e prevengono diverse malattie antinfiammatorie. Ancora, tali acidi grassi, soprattutto l’acido docosaesanoico e l’acido
eicosapentanoico, sono mattoni per lo sviluppo del cervello.
Attenzione però se si assumono anticoagulanti: in questo caso, l’eventuale uso di integratori con omega-3 deve avvenire sotto controllo medico.
Matteo Clerici
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