Carta Sociale Europea – Istituto Europa Asia- Convegno

17 Gennaio 2013
Date: Tue, 15 Jan 2013 17:43:39
Subject: Carta Sociale Europea – Istituto Europa Asia – Convegno all’Università Statale di Milano
Istituto Europa Asia e A s s o e d i l i z i a
Giornata di studi all’Università Statale di Milano per “riscoprire” uno strumento comunitario poco noto e scarsamente utilizzato
LA CARTA SOCIALE EUROPEA GARANTISCE I DIRITTI DEI CITTADINI DALLE VIOLAZIONI DEGLI STATI MEMBRI
Benito Sicchiero:
La Carta Sociale Europea è un trattato internazionale del Consiglio d’Europa, firmato a Torino nel 1961, poi riveduto nel 1996, che riconosce e garantisce i diritti economici e
sociali.
Più specificamente: il diritto al lavoro e alla dignità del lavoro, alla salute, all’assistenza medica, sociale e previdenziale; i diritti delle persone con disabilità,
della famiglia a una protezione sociale, legale ed economica, dei minori, dei lavoratori migranti e delle loro famiglie; il diritto alle pari opportunità e il divieto di
discriminazione.
Si tratta, in sintesi, dello strumento che assieme alla Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo bilancia l’Europa della moneta, delle banche, dei mercati.
A poco più di 50 anni dalla firma della Carta Sociale Europea, si è resa necessaria una riflessione sul suo stato di applicazione e sulla portata delle sue disposizioni.
Se ne è discusso al Convegno svoltosi all’Università degli Studi di Milano i cui lavori sono stati introdotti da Marilisa D’Amico, professore ordinario di Diritto costituzionale
della stessa Università, collegata all’Istituto Europa Asia, presieduto da Achille Colombo Clerici: accertando che, nonostante i due trattati – Carta Sociale Europea e Convenzione Europea
dei Diritti dell’Uomo – siano legati da un vincolo molto stretto, integrandosi e completandosi a vicenda, la Carta sia stata per lungo tempo quasi dimenticata o comunque sia stata riservata
ad essa una minor attenzione rispetto alla Convenzione EDU.
Se da un lato la ragione di questa insufficiente conoscenza e attenzione può essere ricondotta alla stessa natura dei diritti che il trattato mira a garantire, d’altro lato risultano, di
conseguenza, fortemente depotenziate le sue stesse disposizioni e i meccanismi che sono stati predisposti per il rispetto delle medesime disposizioni: “Siamo profondamente convinti – ha detto
D’Amico – che la conoscenza dei diritti e degli strumenti per farli rispettare sia necessaria per una efficace ed effettiva garanzia di quegli stessi diritti.
Questa considerazione vale ancora di più in un momento storico come quello attuale di profonda crisi economica, in cui risulta ancora più necessario contribuire alla diffusione
della conoscenza di un trattato internazionale che riconosce e garantisce questi diritti”.
Accanto alle previsioni relative ai diritti, la Carta Sociale Europea prevede un sistema di controllo del rispetto delle stesse previsioni, articolato su un cosiddetto “doppio binario”: il
sistema dei rapporti annuali, inviati dagli Stati membri sullo stato di attuazione e rispetto della Carta; e il sistema dei reclami collettivi, che consente a determinati soggetti di presentare
al Comitato Europeo dei Diritti Sociali i “ricorsi” contro lo Stato che si assume abbia violato, con proprie disposizioni di legge o con una prassi applicativa, la medesima Carta Sociale
Europea.
Fino ad oggi i reclami collettivi presentati sono “solo” 87.
I lavori si sono conclusi con l’auspicio che anche alla Carta Sociale Europea venga prestata la medesima attenzione e che venga “utilizzata” concretamente nella tutela e garanzia dei diritti,
così come avviene con la CEDU e la Corte EDU.
Questi gli interventi alla giornata di studio: Regis Brillat, Segretario esecutivo del Comitato Europeo dei Diritti sociali e Capo del Dipartimento della Carta Sociale Europea e del Codice
Europeo di Sicurezza Sociale del Consiglio d’Europa, che ha presentato, con un intervento in inglese, la Carta Sociale Europea e il sistema di tutela dei diritti sociali nelle fonti europee;
Giuseppe Palmisano, Ordinario di Diritto internazionale presso l’Università di Camerino, Direttore dell’Istituto di Studi Giuridici Internazionali e Membro del Comitato Europeo dei
Diritti Sociali del Consiglio d’Europa, che si è soffermato sulla questione relativa all’ambito di applicazione personale della Carta Sociale Europea; Giovanni Guiglia, Associato di
Istituzioni di Diritto pubblico presso l’Università di Verona, nonché coordinatore della sezione italiana del Reseau Academique sur la Charte Sociale Europeenne, che ha parlato
della rilevanza della Carta Sociale Europea nell’ordinamento italiano, con riguardo alla prospettiva giurisprudenziale; Barbara Randazzo, Associato di Istituzioni di Diritto pubblico, presso l’
Università Statale, che ha affrontato la questione relativa alla giurisprudenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo relativa alla Carta Sociale Europea; Riccardo Priore, giurista del
Dipartimento della Carta Sociale Europea e del Codice Europeo di Sicurezza Sociale del Consiglio d’Europa, che ha illustrato il sistema di controllo del trattato costituito dalla procedura di
reclami collettivi.
Ha concluso i lavori Bruno Nascimbene, Ordinario di Diritto dell’Unione Europea presso l’Università Statale di Milano.
Benito Sicchiero
per Newsfood.com
Foto: Achille Colombo Clerici con Franco Mirabelli e Marilisa D’Amico