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Salvatore Carrubba, presidente dell’Accademia di Brera: “Il Museo spiegato ai ragazzi”

Salvatore Carrubba, presidente dell’Accademia di Brera: “Il Museo spiegato ai ragazzi”

By Redazione

Data: 10 gennaio 2013 15:05:04 CET
Istituto Europa Asia
 
Benito Sicchiero:
E’ un leit motiv quello di Salvatore Carrubba: il museo per cambiare la città, renderla più attrattiva e competitiva, addirittura salvarla dalla decadenza come dimostra il
celeberrimo caso di Bilbao e sta dimostrando il caso di Lens, in Francia.
Questa volta il presidente dell’Accademia di Brera, uomo di cultura e giornalista, rinnova il suo messaggio dal volumetto “Il Museo spiegato ai ragazzi” (in realtà più rivolto ai
genitori e ai nonni) dell’editore Francesco Brioschi, parte della collana Grandi firme per piccoli lettori.

Collana con la quale il battagliero e benemerito editore intende coinvolgere i più giovani – anche attraverso una formula grafica intrigante – sui temi fondamentali della vita e del vivere
civile: la Costituzione, spiegata da Onida; l’economia e la finanza (Ranci); la salute (Veronesi).

All’attento pubblico accorso per la presentazione alla Libreria Feltrinelli di via Manzoni a Milano (accanto all’autore Maurizio Bono e Cesare Balbo), Carrubba ha innanzitutto anticipato la
propria convinzione:  chi l’ha detto che al museo ci si debba annoiare?

Oggi non c’è curiosità che un museo non possa soddisfare.
Inoltre i musei si stanno trasformando profondamente, con lo scopo di attrarre e di interessare sempre di più. I musei ci aiutano a conoscere la storia in cui siamo immersi per dare un
senso al nostro presente e forse indicarci la via del nostro futuro.

Il museo come lo intendiamo oggi (luogo che espone al pubblico una collezione) è datato 1471 quando papa Sisto IV “restituì” al popolo quattro sculture di bronzo finora custodite
per sé e un ristretto giro di dignitari.
L’evoluzione successiva ha portato il luogo di cultura a diventare anche testimonianza di una comunità, di un periodo storico, di una tradizione industriale ed economica: noti esempi, in
Italia, i musei dell’automobile, del cinema, della scienza e della tecnologia, di marchi industriali, dello sport, del giocattolo e dei ragazzi e via elencando fino al museo dell’occhiale e del
risparmio e ai musei storici che testimoniano momenti sublimi e atroci dell’umanità.

Nel panorama mondiale l’Italia si colloca ai primi posti: e non potrebbe essere altrimenti visto l’enorme patrimonio culturale.
Anzi, suona un po’ da presa in giro che il più visitato museo in Italia non sia italiano: si tratta infatti dei Musei Vaticani (oltre 5 milioni di turisti), al terzo posto nel mondo,
mentre i nostri campioni, gli Uffizi, sono appena al 23° posto.

Non è che, in assoluto, siamo poveri  di musei, monumenti, aree archeologiche statali e non statali: 4.764 con 97 milioni di visitatori.

Ma la leadership mondiale che ci competerebbe resta lontana a causa di inadeguata managerialità, scarsi finanziamenti, frammentazione; ma soprattutto di una sorta di conservazione
culturale che porta i “puristi” a storcere il naso di fronte all’inquinamento del luogo di cultura da parte dei finanziatori privati che pretendono in cambio negozi, luoghi di ristoro,
attività ludiche.

“Le politiche per la cultura, e in particolare quelle per i musei – sintetizza Carrubba – hanno tradito i due obiettivi che altrove vengono perseguiti con grande determinazione: quello di fare
del consumo culturale un’attività per tutti; e quella di trasformare la cultura in una grande occasione di crescita economica”.

Gli economisti della cultura dimostrano che un euro speso per il settore determina una ricaduta positiva sul territorio molto più elevata.

Commenta Achille Colombo Clerici, presidente di Assoedilizia e dell’Istituto Europa Asia: “E’ il modello Italia che non permette al nostro Paese, il più ricco, insieme alla Francia, di
beni museali e artistico-monumentale-ambientali, di essere adeguatamente competitivo a livello internazionale; ed ai musei italiani e milanesi in particolare di svolgere pienamente quella
funzione di richiamo dei flussi turistici e di diffusione della cultura, che ben potrebbero contribuire al rilancio dell’Italia in questo difficile momento di crisi economica”.

Foto: Achille Colombo Clerici con la moglie Giovanna

Benito Sicchiero 
per Newsfood.com

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