FREE REAL TIME DAILY NEWS

Turismo Europa Asia: Dati e Prospettive – IEA Istituto Europa Asia – Italia

Turismo Europa Asia: Dati e Prospettive – IEA Istituto Europa Asia – Italia

By Redazione

Aspettando Expo 2015: Turismo Italia, alzati e cammina!
Achille Colombo Clerici mette il dito nella piaga: siamo i maestri dell’accoglienza ma siamo carenti di strutture adeguate e spesso … poco accoglienti!
Ci sorge un dubbio: se è vero che siamo i maestri dell’accoglienza, se è vero che abbiamo i più grandi giacimenti di Arte e Cultura (altri giacimenti di materie prime non ne
abbiamo se non di “Made in Italy”, di tradizioni ed enogastronomia), se è vero che in teoria siamo i più bravi… perchè siamo tra gli ultimi della classe? Siamo noi che
siamo asini o c’è qualcuno che non vuole che ci “acculturiamo” e fa di tutto per farci restare asini?

Giuseppe Danielli
Direttore Newsfood.com

Turismo Europa Asia: Dati e Prospettive – IEA Istituto Europa Asia
 
Milano, 15 gennaio 2013
Ricerca condotta da Istituto Europa Asia, Cescat-Centro Studi Casa Ambiente e Territorio di Assoedilizia e Aiaga-Associazione Italiana Amici dei Grandi Alberghi elaborando dati nazionali e
internazionali

TURISMO MONDIALE, UN MILIARDO DI VISITATORI NEL 2012, MA L’ITALIA ARRANCA: -5,7% NEL BILANCIO TURISTICO        

Qual è la più grande attività economica del nostro pianeta?    Il turismo.
Con 260 milioni di addetti ai lavori nel mondo genera il 10,7% del prodotto lordo mondiale ed è anche l’ attività che sta crescendo più rapidamente, sull’onda della
globalizzazione.
Il settore europeo del turismo ha ottenuto buoni risultati, registrando addirittura una crescita nel 2012 che si aggiunge agli incrementi del 2011.

Da ciò viene la conferma che i viaggi e il turismo sono fattori economici trainanti per la ripresa in Europa.
Per contro l’Italia nel 2012 registra il quinto anno consecutivo di recessione a causa della diminuzione del numero di turisti italiani (il turismo domestico è preponderante raggiungendo
ben il 60 per del totale italiano) che l’aumento degli stranieri non è riuscito a compensare: da gennaio a settembre 2012 si registrano, rispetto allo stesso periodo del non brillante
2011,  cali del 5,7% per quanto riguarda i turisti e del 6,8% per quanto riguarda i pernottamenti.

E’ il risultato di una ricerca condotta da Istituto  Europa Asia, presieduto da Achille Colombo Clerici, Cescat-Centro Studi Casa Ambiente e Territorio di Assoedilizia e Aiaga-Associazione
Italiana Amici Grandi Alberghi elaborando dati internazionali.

Ricerca che pone in rilievo due elementi-base:  anche se il turismo e le vacanze sono considerati nel mondo beni di prima necessità e il settore è in crescita (con “mercati”
come quelli asiatici e cinese, in particolare, dalle enormi potenzialità) il turismo in Italia è in recessione a causa della crisi economica: ma non solo.

Nonostante la crisi, secondo l’UNWTO i  flussi turistici mondiali sono progrediti del 4,4% nel 2011.
Nel 2012 si è superata la soglia di un miliardo di turisti (980 milioni nel 2011 e 939 nel 2010), un record.

L’arrivo di turisti in Europa ha raggiunto i 503 milioni di unità nel 2011.
Sono cresciute soprattutto l’Europa centro-orientale e quella mediterranea (entrambe +8%).

Chi ha guadagnato di più dal turismo estero?
Stati Uniti (+11%) e Spagna (+10%).

L’Italia è cresciuta del 6%: si può fare di più, considerato che l’Italia è la maggior depositaria di beni artistici, culturali, paesaggistici nel mondo.

Ma se il brand Italia vede la nostra attrattività turistica al 2° posto su 113 Paesi, il nostro paese scende al 10° se si considerano altri fattori quali il sistema di valori, la
qualità della vita, gli affari (i primi tre posti della classifica se li assicurano Canada, Svizzera, Nuova Zelanda).

Sconcerta inoltre il raffronto con altri Paesi per numero di visitatori: siamo al quinto posto con 46,1 mln di unità.
Al primo la Francia, con 79,5 mln (posizione immeritata rispetto all’Italia per bellezze, arte, città, ma  meritatissima per l’organizzazione);  secondi gli Usa con 62,3 mln ;
 terza la Cina con 57,6 mln; quarta la Spagna con 56,7.
Evidentemente il “sistema” di quei Paesi, specie nel caso dei nostri contendenti più diretti – Francia e Spagna – gioca a favore del turismo buone carte in più.

Quali sono i Paesi i cui cittadini si aprono maggiormente alle mete estere?
Cina (dove i turisti che si sono spostati in destinazioni internazionali sono cresciuti del 30%), Russia (turismo verso l’estero +21%), Brasile ( +44%) e India (+33%).

Anche mercati già saturi e maturi come quelli occidentali sono cresciuti: i cittadini statunitensi recatisi all’estero nel 2011 sono aumentati del 5% e quelli italiani del 4%.
Resta il Mediterraneo il centro mondiale del turismo: 190 miliardi di euro.

E’ questo il totale delle entrate dovute al turismo nei Paesi mediterranei: il 26% del totale mondiale.

Questo settore è ormai al centro delle economie mediterranee. Ma per l’Italia si impone un discorso particolare: premesso che il turismo resta una delle “industrie” principali del Paese
che è la seconda potenza manifatturiera europea, abbandonarsi al solo turismo, come hanno fatto Grecia e Spagna, può essere molto svantaggioso: industria hi- tech, con un
rafforzamento dello stile del Made in Italy, e turismo di alta qualità sono il vero binomio vincente su cui puntare.  

Secondo il WTTC nel 2012 il turismo in Italia ha generato 50,5 mld € di contributo diretto al Pil (3,3%) che con l’indotto e l’indiretto diventano 136 mld (8,6% del Pil). Nel 2022 si
arriverà a 156 mld (8,8% del Pil).

Gli occupati: 850.000 diretti nel 2012, quasi un milione nel 2022.
Il settore viaggi e turismo nel complesso occupa 2.175.000 persone (9,6% del totale) che diventeranno nel 2022 2.390.000 (10,4% del totale).

TURISMO EUROPA ASIA
La Pacific Asia Travel Association-PATA ha rilasciato i risultati della previsione sulla crescita del turismo attesa per il 2013 in Asia e Pacifico.

La previsione si basa essenzialmente sui dati disponibili circa la crescita sperimentata finora in un totale di 42 regioni, un’area che copre più della metà della superficie
terrestre.

La previsione indica un aumento considerevole in Asia, in particolar modo nel Sud-Est asiatico, che è la parte che sta crescendo maggiormente in assoluto in questo settore.
Il tasso di crescita complessivo annuo fino al 2013 dovrebbe essere di circa il 7,5% .

I fattori che vanno ad influenzare questa crescita sono molteplici come la sempre maggior facilità e comodità dei viaggi, la tendenza dei turisti Europei ad esplorare mete sempre
più lontane ed originali,  ed in generale a  viaggiare in lungo ed in largo per il mondo in condizioni finanziarie tendenzialmente sempre migliori.

Nella pubblicazione viene, inoltre, messo in evidenza come i turisti Europei costituiscano un numero consistente di visitatori verso l’Asia.

Sebbene ci si aspetti che la percentuale dei visitatori Europei in arrivo verso le regioni dell’Asia e Pacifico cali nel 2013 al 9,1% dei turisti in entrata, il numero fisico dovrebbe salire a
circa 44 milioni rispetto ai 35,5 milioni del 2009.

Probabilmente ci saranno più Europei in una area minore di riferimento.
Ovviamente la previsione  verrà influenzata da fatti naturali e politici.
Il turista è molto sensibile al tema sicurezza.

EUROPA
La ricchezza culturale e naturale del nostro continente e la sua lunga tradizione nel settore dell’ospitalità sono ancora molto apprezzate dai cittadini europei.
Per Eurobarometro gli arrivi internazionali in Europa crescono in maniera stabile, + 2,71% su base annua.

E’ l’unico grande settore dell’economia mondiale che mostri resistenza alla crisi.
Anche gli europei si muovono – + 13% nel 2012 –  e rappresentano oltre la metà del traffico turistico mondiale.
Le mete vengono scelte principalmente in base agli elementi naturali (paesaggio), qualità dell’alloggio, prezzi vantaggiosi.

Il 56% dei turisti europei fa le vacanze all’interno del proprio Paese (italiani il 74%); il 44% sceglie un altro Paese europeo, nell’ordine: Spagna, Italia, Francia, Germania, Austria,
Grecia.
Gli stranieri che più soggiornano in Italia sono tedeschi e austriaci.
Lo scorso anno (Eurostat) il Vecchio Continente ha registrato 1,6 miliardi di pernottamenti per motivi turistici (+3,8% rispetto all’anno precedente).
Pur registrando, con 249 mln di unità, il secondo posto nella classifica europea, l’Italia è stato l’unico Paese con il segno negativo rispetto all’anno precedente.
Al primo posto la Spagna (288 milioni di pernottamenti): seguono Germania (241 mln), Francia (202 mln), Regno Unito (166 mln).  

PRINCIPALI PAESI ASIATICI

CINA – Secondo l’Organizzazione Mondiale del Turismo, nel 2012 la Repubblica Popolare ha inviato all’estero 80 mln di turisti (+17% rispetto al 2011, 3° posto nella classifica
mondiale), che hanno speso 80 mld di dollari.

Saranno 200 mln  nel 2020. Finora le preferenze vanno a Paesi vicini – Taiwan, Tailandia, Giappone – ma diventa sempre più consistente l’arrivo in Europa.
In Italia la presenza è ancora marginale – 2 milioni di pernottamenti – anche se siamo tra le prime 10 mete mondiali, con una spesa di 245 mln di euro.
Le potenzialità di sviluppo sono notevoli perché i cinesi preferiscono mare e città d’arte.
La Cina occupa il terzo posto nella classifica delle maggiori destinazioni turistiche del pianeta, con 56 milioni annui (2011) di visitatori stranieri.

RUSSIA (solo in parte è Asia) –
Quasi 800.000 i turisti russi in Italia con 6.375.000 pernottamenti e una spesa di 925 mln di euro nel 2012 con un incremento del 10-15%.
Mete preferite mare (Emilia Romagna e Liguria), città d’arte Roma in testa, Milano per lo shopping

INDIA
Nel 2010 è stata visitata da 70mila italiani. Accanto alle mete tradizionali – come le città d’arte o i centri spirituali – in India stanno acquistando importanza le mete
ecoturistiche: ci sono ben 250 aree protette, sommando i Parchi Nazionali e le Riserve regionali.
Nel 2011 i turisti indiani in Italia sono stati 210.000 con 3.350.000 pernottamenti, spesi 280 mln di euro.
La crescita del flusso annuale varia dal 20 al 30%. Preferite le città d’arte, ma anche località minori ed enogastronomia.

GIAPPONE
L’affluenza dei turisti in Italia ha superato i livelli precedenti il disastro (terremoto e tsunami) del marzo 2011.

SUD COREA
L’entrata in vigore nel 2012 dell’accordo di libero scambio con l’Europa (FTA) ha aumentato di oltre il 20% l’afflusso turistico. Mete preferite Roma, Firenze, Venezia, Milano, Napoli e
“scoperta” di città minori specie in Toscana.

AUSTRALIA
L’incremento dei collegamenti aerei ha portato ad un maggiore afflusso di turisti calcolato in + 15%.

Anche per gli australiani, mete preferite le città d’arte.

ANALISI SOCIO ECONOMICA
Il rapporto OCSE conferma che se l’Europa vuole restare la prima destinazione turistica mondiale deve modernizzare e investire maggiormente in qualità, nuove tecnologie e know-how.

L’industria del turismo è chiamata a rispondere adeguatamente a questioni come l’invecchiamento della clientela, il cambiamento degli stili di vita e le richieste dei consumatori,
studiando modi nuovi di attrarre più turisti internazionali e convincendo un maggior numero di cittadini europei a trascorrere le proprie vacanze nel territorio dell’UE.

Dal turismo dipende in modo diretto oltre il 5% dell’occupazione negli Stati membri dell’OCSE. 
Molti Paesi fra le destinazioni turistiche emergenti stanno facendo registrare una crescita significativa degli arrivi, superando le medie dell’OCSE, dell’UE e mondiali relativamente al PIL e
all’occupazione.

Per mantenere una posizione di leadership, adeguarsi alle nuove richieste dei consumatori e consentire al comparto turistico di crescere, il rapporto avanza tre raccomandazioni di politica
generale indirizzate alle autorità nazionali:

– I governi dovrebbero adottare un’impostazione integrata, estesa a tutta l’amministrazione, per lo sviluppo del turismo, definire meglio i ruoli e le responsabilità delle organizzazioni
turistiche e favorire il coordinamento dell’industria del settore.

Le pratiche di gestione dovrebbero rispecchiare i mutamenti del contesto imprenditoriale, favorendo così una crescita del turismo più forte, più ecologica e più
inclusiva. –

E’ necessaria un’efficace valutazione delle politiche intese a sostenere l’industria del settore e a dimostrare l’importanza del turismo, in particolare in periodi di scarsità di risorse,
quando i responsabili politici necessitano di una forte e chiara base di conoscenze comprovate.

– In molti paesi accade che posti di lavoro nel comparto turistico rimangano vacanti a causa della mancanza di personale specializzato.

Occorre pertanto che i governi assumano un ruolo guida nella formulazione dei programmi di istruzione e formazione professionale.

È necessaria una “politica” nazionale per il turismo, comprendente una strategia per lo sviluppo della forza lavoro, che affronti e risolva le carenze di manodopera e di competenze.

ITALIA BOCCIATA

L’Ocse ha bocciato l’Italia in vari ambiti a seguito della ricerca “Oecd Italy tourism policy review 2011″, un’analisi della gestione del Turismo in Italia commissionata per valutare lo
stato delle cose e capire come muoversi.

I risultati appaiono scontatissimi. Inutile continuare a sperare nella crescita del turismo dei Paesi BRIC se l’Italia non sarà pronta ad accoglierli con nuove infrastrutture e un nuovo
approccio nella gestione, nella comunicazione e nella promozione del Paese.

È tempo però di intervenire concretamente: l’Ocse ha rilevato ovviamente problemi legati alla governance, alle infrastrutture, con le strategie di promozione del Paese e persino con
la redazione delle statistiche.

C’è bisogno subito di una strategia a livello nazionale, di un’Enit riformata che prenda saldamente in mano le redini del Paese, mentre intanto le Regioni continuano a utilizzare nei modi
più disparati i propri fondi senza una direzione univoca, che promuova il “brand Italia” al meglio, soprattutto all’estero.

Fare in modo che il turismo rimanga uno dei pilastri del nostro Pil non sarà semplice perché ci sono alcune mancanze in Italia difficilmente colmabili nel breve termine: citiamo la
mancanza di grandi tour operator nazionali e di grandi catene alberghiere italiane mentre le nostre compagnie aeree coprono un numero di tratte ancora troppo esiguo.

Non parliamo poi dei trasporti: dai treni agli autobus, in Italia non ci distinguiamo di certo per adeguatezza della copertura del territorio, efficienza e puntualità. 

Foto:
– Colombo Clerici con Console generale di Cina a Milano Signora Liang Hui
– Colombo Clerici con on. Franco Frattini già Ministro degli Esteri Italiano

Articolo pubblicato su Newsfood.com
su espressa autorizzazione di Istituto Europa Cina

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: