FREE REAL TIME DAILY NEWS

Bayer CropScience coi giornalisti in Sicilia alle radici di “Agrumi” della collana “Coltura&Cultura”

Bayer CropScience coi giornalisti in Sicilia alle radici di “Agrumi” della collana “Coltura&Cultura”

By Redazione

Viaggio in Sicilia alla scoperta delle coltivazioni in occasione della presentazione di “Agrumi” della collana “Coltura&Cultura” di Bayer CropScience

CATANIA, 29 e 30 novembre 2013
Redazione Newsfood.com:  
dal nostro inviato Franco Vergnano

Incontri dedicati alla stampa per la presentazione del volume “gli agrumi” collana Coltura&Cultura

Non finisce mai di stupire l’agroindustria made in Italy. Dai classici vini, all’olio, agli agrumi.
Grazie al successo del Franciacorta (a Milano il presidente dei direttori del personale, Paolo Citterio, ha fatto il gala brindando con la Fratelli Berlucchi di Borgonato guidata dalla mitica
Pia) abbiamo superato la Francia.
Nel settore dell’Evo, Extra vergin oil, l’Italia si sta posizionando sempre di più nella fascia alta, anche per far fronte all’emergente concorrenza cinese (ebbene sì, dopo il
pomodoro pure qui: il governo cinese ha piantato 14 milioni di ulivi).

Racconta un imprenditore del calibro di Paolo Borzatta, Ceo di I&P, che ha inventato gli “Ambasciatori dell’olio”: “Quest’anno produrremo – primi al mondo – una dozzina di varietà di
oli “Canina”, ognuna certificata a seconda del podere di provenienza” con caratteristiche organolettiche, acidità, contenuto di polifenoli in grado di comporre una vera e proprio
“tavolozza di sapori” top quality. In effetti l’olio della tenuta I&P, ma sarebbe forse meglio dire gli «oli extravergine monovarietali progettati, prodotti, imbottigliati e
confezionati per utilizzatori professionali come cuochi, gourmet, foodies» sono utilizzati da superchef come l’inventore della cucina molecolare Ettore Bocchia del “Mistral” di Villa
Serbelloni a Bellagio (Como) o dal milanese d’adozione “Tano” nel noto ristorante “Passami l’olio”.

Ma anche negli agrumi possiamo dire la nostra – e con eccellenza – dal momento che siamo comunque i quarti produttori mondiali in un mercato dominato (anche qui) dalla Cina oltre che dalla
Spagna, ecc.
Il check up del settore arance e affini è stato fatto a Catania in occasione della discussione del volume “Gli agrumi” della collana “Coltura&Cultura”.
E moltissime sono state le curiosità emerse, sotto molteplici punti di vista. Infatti, come nell’olio abbiamo circa 800 cultivar, anche negli agrumi si cela un mondo vastissimo fatto di
oltre 200 specie, che comprendono alcuni tra i prodotti alimentari freschi o trasformati più diffusi e consumati a livello mondiale. La Sicilia detiene il primato sul territorio nazionale
con oltre il 55% della superficie agrumicola totale.

Il volume, promosso da Bayer CropScience -continua Franco Vergnano, inviato newsfood.com- per far conoscere e valorizzare le eccellenze dell’agricoltura italiana, nasce dal lavoro svolto
nell’arco di un anno da 63 autori (non solo italiani) sotto il coordinamento scientifico dei professori Paolo Inglese e Eugenio Tribulato, membri dell’Accademia dei Georgofili.
Il libro, ricco di foto, ricette, aneddoti storici, ha un un approccio interdisciplinare. Pur mantenendo un notevole rigore scientifico, il linguaggio usato e semplice e divulgativo, mai pesante
o troppo “accademico”. Una ricca iconografia mette in evidenza le conoscenze disponibili su questa importante filiera agroalimentare che va dalla coltivazione ai macchinari, dalla
commercializzazione alla trasformazione del prodotto (compresi liquori, cosmesi e profumi, ecc.).

Abbiamo voluto essere “in team” con i migliori esperti del “grande mondo degli agrumi per fare apprezzare non solo ai tecnici le innumerevoli tipologie di agrumi e le peculiarità della
coltivazione delle diverse specie – ha dichiarato Tribulato, ordinario all’Università di Catania – in modo da far emergere l’enorme volume di ricerca e tecnologia che sta dietro la
variegata offerta di frutti freschi, di succhi e spremute, di prodotti alimentari, farmaceutici e cosmetici a base di agrumi”.
Ogni agrume è stato testimone di epoche diverse e di grandi civiltà, protagonista delle arti e delle lettere, oltre che dei mercati e della gastronomia, ha aggiunto Inglese,
ordinario all’Università di Palermo (e prima a Reggio Calabria), per “non parlare del contributo delle coltivazioni di aranci, limoni e clementine ai paesaggi italiani, con evidenti
risvolti sociali che hanno garantito lo sviluppo economico di territori altrimenti marginali, o della fortuna dell’agrumicoltura ornamentale di fattura tutta italiana”.

Da sempre e in tutto il mondo gli agrumi sono l’icona di elevata valenza salutistica e il consumo di arance è diffuso ovunque, come evidenzia l’inedita indagine sul consumatore contenuta
nel libro. Chi acquista arance, tuttavia, non sempre sa distinguere le diverse tipologie offerte, se non per il colore. La conoscenza in termini di varietà di arance o specifici attributi
è meno diffusa, ancora di più quando si parla di “piccoli agrumi” come mandarini, clementine etc.. Ciò può comportare confusione nell’identificare i prodotti e le loro
prerogative qualitative e organolettiche. Da qui l’opportunità per il marketing di differenziare i diversi prodotti e promuovere al meglio la dozzina di tipicità italiane tra DOP e
IGP.

“Il volume – ha detto Paola Sidoti, responsabile Business & Marketing Communications di Bayer CropScience in Italia – è uno strumento che coglie il vissuto positivo dei consumatori
verso gli agrumi e che può contribuire a migliorare la capacità competitiva della produzione italiana».
 
 
Franco Vergnano
inviato Newsfood.com

VISITA LO SHOP ONLINE DI NEWSFOOD