Barbara Politi: “Guardare al futuro non dimenticando il passato, proprio come fanno le stagioni”. La potatura del Vigneto sul Castello di Copertino

28 Febbraio 2023
A Copertino si è svolta la Potatura del Vigneto sul Castello, momento importante di preparazione alla nuova annata vitivinicola e che ha anche un valore simbolico di rigenerazione. La madrina è stata Barbara Politi, giornalista enogastronomica, che ha potato i primi ceppi, assieme al professore Pietro Copani, direttore del Castello, all’enologo Giuseppe Pizzolante Leuzzi e Francesco Trono, presidente della Cupertinum.
Barbara Politi ha affermato che “il ‘territorio’ è lo strumento migliore per promuovere il territorio. Non sono necessari artifici: quando a parlare sono le radici e l’identità dei luoghi, il risultato è garantito. Il Vigneto sul Castello è un progetto che arriva dritto al cuore delle persone perché affonda le sue origini nella tradizione e nella storia del Salento. Antichi rituali si ripetono nel tempo, in una cadenza stagionale che diventa ritmo della stessa esistenza umana. L’intuizione è stata brillante e i promotori, ognuno per propria competenza, rappresentano parte fondamentale del tessuto identitario del nostro territorio. La Cupertinum, la Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici, la Direzione del Castello di Copertino, insieme, hanno lanciato attraverso questo progetto una mission importante: guardare al futuro non dimenticando il passato, proprio come fanno le stagioni”.
L’enologo Pizzolante Leuzzi ha voluto ricordare che “il vigneto, posto sui bastioni, è stato impiantato nell’aprile del 2014 con sistema di allevamento ad alberello pugliese e disposizione dei filari a quinquonce. La cultivar è il Negroamaro Cannellino, vitigno riscoperto negli anni ‘90 nell’ambito di una ricerca diretta dal professor Antonio Calò. La potatura è rito di passaggio in attesa della vendemmia. Questa annata permetterà di produrre il primo Vino del Castello”.
“Il Vino fatto con le uve del Castello verrà battuto all’asta e il ricavato servirà a sostenere un progetto di valorizzazione del territorio copertinese, proprio perché questo vigneto valorizza gli aspetti più originali della cultura e delle colture del Salento. La storia di Copertino, la bellezza del suo Castello, l’importanza della vitivinicoltura del territorio si fondono in questo progetto virtuoso che tiene assieme agricoltura, turismo, economia, cultura”, ha aggiunto il presidente Trono. E il direttore, l’architetto Pietro Copani, ha sottolineato che “con questo progetto stiamo facendo rivivere la storia, infatti documenti storici testimoniano che i bastioni del Castello di Copertino erano utilizzati come giardini pensili e coltivati a vigneto e oliveto. Già dal Cinquecento all’interno del Castello si produceva vino. Nella grande galleria, sottostante a quella maggiore, si trovavano i fermentini, in uno spazio che fu ricavato appositamente allo scopo di produrre e conservare il vino.
Si possono ancora osservare gli spazi che ospitavano venti silos di muratura rivestiti con cocciopesto. I silos verranno in seguito trasformati in quaranta vasche, che saranno utilizzate fino agli anni Cinquanta e distrutte negli anni Sessanta, come ci testimoniano le foto dell’epoca. Dall’utilizzo del Castello come cantina probabilmente derivavano i maggiori introiti del Conte, e ciò dimostra anche la vocazione enoica che già all’epoca aveva il territorio. La capienza delle cisterne era enorme: verosimilmente il vino veniva venduto e trasportato in varie regioni del mediterraneo. Quindi il recente impianto del vigneto sul Castello è perfettamente inquadrato e compatibile con la storia di questo luogo. Questo è un bel messaggio di forza e speranza per un territorio dove la terra è sempre stata importante simbolicamente e materialmente. Si potrebbe dire che è un incontro naturale quello tra il Castello, con la sua storia e cultura, il territorio, il vino, il turismo, il futuro”.