Alimentazione, da Altroconsumo la mappa del risparmio

30 Agosto 2013
Una mappa del cibo italiano nei supermercati: le città care e quelle economiche, le promozioni ed i prodotti più cari, i trucchi per non gravare sul portafoglio.
Questa la 24°
inchiesta annuale di Altroconsumo, da poco online: 907 punti vendita, 68 città italiane, 1 milione di prezzi diversi, di prodotti dalla cucina all’acqua naturale ai detersivi.
Parametro base di lavoro, l’indice di convenienza ottenuto su 105 tipologie di merci, che l’ISTAT considera la spesa normale delle famiglie d’Italia.
In base ai dati, la famiglia tipi spende il 25% del budget per le provviste, con una crescita (+1,67%) dei prezzi rispetto al 2012. Riguardo ai prodotti, sono più cari vino, olio
d’oliva, e tonno in scatola. Più economici latte, pane a fette, cracker, articoli per l’igiene personale.
Inoltre, Altroconsumo si focalizza su alcuni punti
Per cominciare,l’analisi delle città. In generale, in Toscana vi è la possibilità di una spesa meno cara: spiega il presidente Paolo Martinello “Questi dati
confermano che la Toscana e tutte le regioni in cui la concorrenza da sempre molto vivace tra i diversi punti vendita, super e iper, svolge un ruolo virtuoso e salutare per le tasche dei
consumatori”. Diversamente, se ci sono pochi punti vendita e la concorrenza latita, i prezzi vanno verso l’alto: caso classico, quello di Aosta, la città più cara dell’inchiesta,
con 6.850 euro per la spesa tipo dove “I I consumatori non hanno scelta e a rimetterci è il budget familiare”.
Riguardo poi le grandi città, l’andamento generale è quello della spesa “che costa”, essendo tutte sopra la media nazionale: Napoli, Torino (6.400 euro di spesa) poco
meglio di Milano (6.500 euro) e Roma. Siamo nell’ordine dei 6.700 euro a Messina, Siracusa e Reggio Calabria. Fanno eccezione le città care, come Ragusa, Messina, Sassari, Siracusa,
Reggio Calabria e Aosta (6.800 euro l’anno).
Città a parte, è possibile individuare i negozi dove si risparmia.
I migliori sono hard discount, con prodotti non di marca, con un risparmio pari o superiore al 50%: in pratica, “Risparmiare è possibile: basta scegliere il punto vendita meno caro nella
vostra città ed essere costanti nel frequentarlo, invece che seguire lo specchietto per la allodole dell’offerta stagionale o occasionale”.
E poi, la classifica delle insegne migliori: al primo posto, U2 Supermercato, con indice 100, il massimo per la convenienza. Subito dietro (indice 101) Leclerc Conad e IperSimply. A
quota 102 troviamo la catena veneta Alì e le catene di ipermercati Ipercoop, Bennet e Auchan. Ottimo piazzamento anche per Panorama ed Esselunga. Despar è la catena più
cara, in media il 10% in più rispetto al più conveniente dell’inchiesta.
Gestione delle promozioni. Nella maggioranza dei casi, sono solo calamite per i turisti: detto altrimenti, non sono “Una garanzia di risparmio, ma al contrario possono indurre a fare
scelte di acquisto più emotive che razionali”. Premesso questo, le promozioni possono essere utile, portando un risparmio medio (rispetto al prezzo intero) del 22%, anche “Se
consideriamo tutti i supermercati di una stessa città, i prodotti messi in promozione sono solo il 36% del nostro paniere, ciò significa che in pratica non è mai possibile
fare una spesa completa a colpi di promozioni”.
Come spiega Altroconsumo, l’analisi si è basata sul confronto di una spesa fatta nel punto vendita più economico di una città con la spesa ottenuta a base di promozioni. In
media “Si otterrebbe un risparmio di circa 60 euro l’anno (l’1%), cioè circa un punto del nostro indice: risparmio che verrebbe eroso dai costi di spostamento in auto”.
Ma, promozioni a parte, esistono trucchi per risparmiare. Il primo, comprare in base a quello che manca, magari dopo un controllo in frigo od in dispensa.
Secondo, molta attenzione ai prodotti in offerta, che vanno scelti solo se “Rientrano nella lista o se sono veramente molto convenienti, altrimenti lasciar perdere tanto ci saranno altre
promozioni”.
Necessario anche controllare i prezzi al chilo od al litro e ricordare come i prodotti migliori (cioè meno cari) non sono ad altezza occhi, ma più alti o più bassi.
Infine, la mappa online della convenienza, con i punti vendita visibili su una mappa navigabile.
Matteo Clerici