Agricoltura, Marrazzo: «non perdiamo l'identità delle nostre colture»
8 Novembre 2007
“Il Lazio crede in una agricoltura che difenda la cultura dei territori” così il presidente Marrazzo ha sintetizzato la posizione della Regione Lazio in tema di Organismi geneticamente
modificati.
L’occasione è stata il convegno “L’agricoltura cresce in libertà. Libertà dagli Ogm”, organizzato dall’assessorato all’agricoltura della Regione Lazio insieme a Regione
Toscana e alla coalizione “Italia-Europa – Liberi dagli Ogm”.
All’incontro, cui erano presenti oltre all’assessore regionale all’agricoltura Daniela Valentini e al suo omologo toscano Susanna Cenni, anche il presidente della Fondazione diritti genetici
Mario Capanna e Tony De Amicis, coordinatore per il Lazio della fondazione “Italia-Europa – Liberi dagli Ogm”, sono state presentate e discusse importanti iniziative relative al settore degli
organismi geneticamente modificati.
“Voglio difendere colture che rischiamo di perdere definitivamente – ha ribadito il presidente Marrazzo. Come presidente della Regione qualsiasi scelta contraria a questo orientamento trova il
mio fermo no”. A novembre 2006 la Regione ha approvato la legge regionale sugli Ogm con la quale si impediscono le sperimentazioni nell’ambiente di Organismi geneticamente modificati, si vieta
l’uso di prodotti Ogm nelle mense pubbliche e istituisce il marchio di qualità “prodotto libero da Ogm”.
E l’impegno del Lazio contro gli Ogm è testimoniato dalle oltre 70mila firme raccolte dal referendum che si concludera’ il prossimo 15 novembre, che l’assessore Valentini commenta
così: “Un successo importante che testimonia la grande attenzione dei cittadini in favore di un’agricoltura compatibile, equilibrata e capace di porre sempre al centro la qualita’ delle
nostre produzioni”. La Regione Lazio e’ una delle prime d’Italia che hanno aderito alla rete delle regioni europee ogm free che sono 44 in Europa e 13 in Italia.