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7 #POSTCORONAVIRUS: Elemosina Olanda, no grazie, by Comolli
3 Aprile 2020
By Giuseppe
SETTIMA PUNTATA AGGIORNATA SUL POST CORONAVIRUS
Data: 3 aprile 2020
#postcoronavirus (7) … Elemosina Olanda, no grazie
#postcoronavirus (7)
Elemosina Olanda, no grazie. Italia tenga duro con Europa. Italia Francia Grecia Portogallo e Spagna possono incidere su una Europa sussidiaria. Basta moneta e finanza. Basta guerre fra poveri. Daimler chiusa per mancanza di know how Italia! La scuola dell’obbligo italiana non ha mai brillato per meritocrazia. Un dramma promuoverli tutti? Ma l’Italia deve strabiliare l’Europa per efficienza economica dopo quella della sanità pubblica. Critiche giuste, proposte necessarie dopo l’emergenza. Ma reddito di cittadinanza e di emergenza non coprono stesse fasce? 2,4 milioni gli italiani già sostenuti con il reddito di cittadinanza
La Germania è capace di leggere questi dati: Bmw chiude tutto fino al 21 aprile; Daimler chiusa finchè dall’Italia non arrivano le componenti fondamentali di tutte le linee di automobili superspecial; Volkswagen con 124 stabilimenti nel mondo e 670mila dipendenti segna, al 29 febbraio 2020, un meno 15% di auto vendute e un meno 35% di capitalizzazione societario.
Toyota, Ford, Fca, Renault e Psa avevano già chiuso quasi tutti gli stabilimenti produttivi dal 19 marzo. Il mese di marzo 2020 registra un – 52% in meno di acquisto auto. In Germania già 90.000 casi di tedeschi positivi al test del virus, un – 38% in meno le vendite di tutti i prodotti nel mese di marzo; le commesse e le entrate delle Pmi tedesche sono in crollo vertiginoso. Il ministro delle finanze tedesco – pur di vendere – risponde immediatamente in modo drastico cancellando l’iva da certi prodotti! Ma l’Italia non doveva adeguare l’Iva alle percentuali già praticate in altri paesi europei ad iniziare dai tedeschi… per non incorrere nell’infrazione e l’obbligo comunitario?
Valdis Dombrowskis, vice presidente della Commissione Ue
Il vice presidente della Commissione Ue Dombrowskis si dice disponibile sugli Eurobond… ma sembra essere una voce solitaria fuori dal Gruppo. Una soluzione che è data per perdente a fronte invece di più voci diversificate, per obiettivo, che attingono da fondi del bilancio UE già approvati ed esistenti. L’unico grave problema è che, a parte il fondo Sure messo a disposizione recentemente per 100 mld/euro: è semplicemente un prestito europeo messo a disposizione della UE agli stati membri che hanno bisogno per far fronte alla cassa integrazione per i lavoratori lasciati a casa, diventati disoccupati con il coronavirus! E’ un prestito, da restituire con interessi, che va ad aumentare il deficit di bilancio nazionale.
Non è un intervento solidale, ma un prestito! In poche parole è un fondo che va ad integrare la CIG italiana. Nulla di nuovo sui tavoli UE, dove il soldo comanda e viene prima di tutto: nulla a fondo collettivo e condiviso, tutto da restituire, ma almeno il Sure non pone alcuna condizione o vincolo di bilancio allo Stato percipiente ma… c’è scritto …. è attivato compatibilmente ai bilanci europei, difficilmente sarà rinnovato, in più viene aperto a fronte di un versamento di 25 mld/euro a garanzia degli Stati.
Qualche esperto di calcoli finanziari fa presente che questo tipo di prestito sarebbe molto marginalmente conveniente in termini di tassi passivi: circa 15/1000 di punto in meno per un qualsiasi Bot italiano con lo spread di questi giorni.
Interessante anche la notizia di oggi di Google che dichiara già di monitorare in 131 paesi chi va in farmacia, chi fa benzina, chi va al supermercato: e non siamo già controllati?
Nuovamente c’è il balletto sulle mascherine: senza l’ok burocratico non si possono usare! Ma il politecnico di Pavia non è autorevole? Fino a due mesi fa lo era. Possibile che una struttura nazionale composta da un Ministro della Salute, un Ministero (2000 dipendenti fissi con 520 dirigenti, oltre a 1000 addetti vari), un Istituto Superiore Sanità, un dipartimento Protezione Civile (756 dirigenti e addetti in ufficio), un megaCommissario ad acta, una struttura operativa territoriale … non sia in grado di decifrare, controllare, misurare, validare in emergenza delle mascherine nazionali e estere?
Ha totalmente e giustamente ragione il Commissario Gentiloni (finalmente grande): il cittadino italiano ed europeo è sconcertato da questa indecisione, burocrazia, lentezza, incapacità mentre muoiono tanti amici, parenti, medici. Sicuramente la Giustizia e i Tribunali dovranno mettere mano alle tante cose. Fa addirittura sorridere per non dire di peggio, in un momento in cui chi ci Governa chiede unità, unione, comprensione anche giustamente e mi sembra che con tutti i capricci del caso anche le opposizioni aderiscono, che l’ex ministro Orlando reclami la statalizzazione al 100% della sanità italiana e che il ministro dell’istruzione si prodighi per dire che nessun scolaro sarà bocciato, che gli esami si possono anche dimenticare, che l’anno scolastico non si perde, che tutti saranno promossi: perchè fin ora, negli ultimi 40 anni della scuola italiana, è successo qualcosa di diverso, di meritocratico? Scusate non me ne sono accorto!
Ha ragione il governatore Fontana, al centro del disastro, mettere i puntini sulle “iii”.
Eppoi Confindustria chiede, da giorni, la riapertura di fabbriche e stabilimenti (senza fare un minimo di differenze tipologiche e gestionali) perchè equipara la produzione di piastrelle e tondini di ferro alla vendita degli alimentari al supermercato! In questi minuti la Grecia segnala di aver riscontrato “positivi” al virus molti profughi arrivati di recente dal mare senza alcun documento.
In più assistiamo, non saprei dire come, se attoniti, basiti, allibiti, educatamente incazzati come Gentiloni, alla proposta dell’Olanda di un fondo di soli 20 mld/euro destinati al coronavirus (ma attenzione solo per sostegno sanitario e basta) per tutti i paesi in difficoltà, mettendo una quota di solo 1 mld/euro.
La Germania ha chiesto all’olanda di fare l’ariete conto l’Italia? E’ noto da almeno 20 anni il rapporto import/export esistente fra Tedeschi/Olandesi all’incirca del 25% dare/avere sul totale per entrambi. L’Olanda è il primo esportatore agricolo mondiale con 100 mld/euro di Plv.
In Olanda un regime medio fiscale del 35%(su 700 mld/euro di Pil) rispetto al 46% in Italia (su 1800 mld/euro di Pil) si fa presto a fare il calcolo di quando “rende” senza alcun costo l’agevolazione fiscale di molte multinazionali con sede nei Paesi Bassi: circa 25 mld/euro l’anno. Comodo mettere sul piatto della bilancia 1 solo mld/euro. Giusto che l’Europa chieda all’Italia un bilancio rigoroso, tetto al deficit annuo, più attenzione nelle spese, meno benefits e sperperi di danaro pubblico, meno prebende gratuite… ma l’Europa di Ursula-
Dombrovscki dovrebbe chiedere una fiscalità omogenea almeno per settori e per fatturati alti. In più ci sono in Europa, fra vari paesi, accordi bilaterali sottobanco fiscali che consolidano e garantiscono anche accordi e condivisioni politiche che in una “unione” non dovrebbero esistere. La facciata della Bce e dell’Euro non reggono più. C’è bisogno di mettere sul tavolo del Consiglio d’Europa più sostanza verso i cittadini e non verso la sovranità, il potere multinazionale di alcuni Stati.
L’Italia ha sicuramente un buco di bilancio di circa 100 mld/euro di sommerso, di nero, di fatturato che sfugge alla fiscalità, ma l’Olanda ha un guadagno fiscale di circa 65 mld/euro, secondo il Nber dell’università di Cambridge, con Francia e Italia a rimetterci di più. In economia si insegna, sia in Italia che all’estero, che un risparmio di tasse e di fiscalità vuol dire più investimenti d’impresa (e sul sociale), quindi più occupazione.
E’ questa uguaglianza, sussidiarietà, equità che l’Italia deve perorare con forza in Europa, ma mettendosi ai ripari subito da facili critiche e accuse su assurde cretinate come le famose pensioni-baby degli anni ‘80 e sui buchi senza fine di alcune banche e casse per interventi di sviluppo in certe regioni ancora oggi non esistenti. Il prossimo intervento riguarda il commento agli interventi di due personaggi che stanno ragionando bene: il prof Cacciari e Victor Massiah, ad di Ubi Banca.
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