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5 #POSTCORONAVIRUS: gli Italiani stanno perdendo la pazienza, by Comolli

5 #POSTCORONAVIRUS: gli Italiani stanno perdendo la pazienza, by Comolli

By Giuseppe

QUINTA PUNTATA AGGIORNATA SUL POST CORONAVIRUS
Data: 2 aprile 2020

#postcoronavirus (4) … gli Italiani  stanno perdendo la pazienza

 

#postcoronavirus (5)

Grazie Ursula delle scuse formali-politiche, ma in sostanza? In casa almeno fino alla SS Pasqua. Insegniamo ai bambini a giocare con poco. Niente alibi e scuse. Sostegni proporzionali ai danni. Prima l’occupazione e i lavoratori dipendenti privati che hanno meno paracadute. Cogliamo l’occasione per una nuova e più equa società civile. Smetta la politica di fare calcoli elettorali. L’emergenza è reale non reddituale. Quindi si lavori su piani strutturali, su scelte preventive, su unità di intenti non a parole.  

 

Troppe persone in giro. Una figura non buona di Conte sulla circolare del ministero degli Interni. Il danno dei bambini in giro con i nonni lo vedremo fra 10-12 giorni. Nonni e genitori a casa siano geniali, inventivi, creativi con i bambini: io giocavo in casa con una pallina da tennis bucata, disegnavo, costruivo sotto il tavolo in cucina un laboratorio, leggevo libri … se non potevo uscire! Cosa è cambiato? Non avevamo la psiche non eravamo sensibili… noi nati nel 1950-1955?

Luxottica si impegna a mantenere al 100% lo stipendio di tutti i dipendenti anche in cassa integrazione. Nessun dipendente pubblico rischia nulla, stipendio e qualifica e competenza anche se sta a casa 3 mesi, mentre nel privato la fabbrica o la ditta in 90 giorni può chiudere, fallire senza alcun paracadute.

Il #postcoronavirus mette in evidenza – se ce n’era bisogno – tutti i privilegi sociali, le prebende, i vantaggi, i benefits di certe categorie di lavoratori compreso i diritti dei figli sui vitalizi dei parlamentari, mentre i figli dei dipendenti privati non recuperano neanche un pezzo di pensione del padre e della madre. E’ giusto? Per questo che i costi di una democrazia vera e compiuta non devono essere “ i vantaggi elargiti a qualcuno” , ma l’uguaglianza, l’equilibrio di trattamento. Perché un parlamentare deve avere un paracadute: perché non è in grado di fare un altro mestiere e di trovarsi un lavoro?

E’ vero che il #postcoronavirus tocca anche la vita condominiale, le coabitazioni, i matrimoni, i rapporti genitoriali… ma uscire di casa è un danno maggiore. Già si esce per fare la spesa o andare al lavoro chi deve. Certo si accentuano fragilità psicologiche e mentali, ma i problemi sono ben più grossi che qualche stress o sclero. Il Paese si sta impoverendo: la circolarità della moneta e del lavoro, insegnano diversi Nobel, fanno reddito, fatturato, Pil.

Forse ce ne siamo dimenticati con la bramosia del “tutto e subito”.  Oggi contano due cose: la continuità dell’efficienza sanitaria in tutti i reparti e la gestione vitale della vita, e questo dura finchè non siamo diventati asintomatici certificati. Poi c’è la fase di rimettere tutto in moto. Molti sono i gruppi di economisti che si stanno cimentando, ma molti non cambiano molto l’attuale modello-sistema. Secondo me sbagliano: è una occasione irripetibile soprattutto per l’Italia.

 

Ursula ha fatto un grande passo indietro, almeno a parole e pubblicamente, dicendo di aver sbagliato. Ministri italiani non sbagliano mai! Bankitalia offre lezioni online di istruzione finanziaria ai cittadini… ma per piacere!? Un segnale vero è che al supermercato mancano farine e lievito: si ritorna al pane fatto in casa. La Sanità deve restare regionale, meglio se con macro-regioni, ma certe efficienze e impegni di spesa devono essere uguali a Milano e a Palermo: su questo il ministero della salute è indispensabile.

Nell’ordinarietà delle cose la sanità deve essere il più vicino possibile alle esigenze locali, nella straordinarietà, grandi numeri, scambi di competenze deve esserci un ministero non di scartoffie! Come dicono molti economisti lo Stato è chiamato a controllare, a sostenere, a proteggere la salute pubblica, non a gestire le nomine dei primari, o la costruzione di ospedali, o l’assunzione di infermieri. Lo Stato sono 20 anni che non risolve la questione rifiuti speciali, Alitalia, l’Acciaio, la Chimica, le infrastrutture stradali e aereoportuali …. di competenza: risolva quelle cose senza pesare sulle tasche degli italiani. I duri d’Europa chiedono che il deficit italiano sia pagato dai cittadini, ma chi ha regalato soldi all’Alitalia? Gli italiani?

Lo Stato deve dare garanzie di efficienza almeno nelle telecomunicazioni, nell’intelligenza artificiale a livello nazionale: abbiamo funzioni interattive crollate in 20 giorni di uso. Possibile che gli spazi e gli accessi fossero già all’osso, senza margini, il 20 febbraio? E’ andato in tilt tutto… colpa degli hacker russi nuovamente! Le mascherine fantasma! Le mascherine per cittadini dati ai medici e operatori! Le mascherine fantasma pagate e inesistenti! I beneficiari dei buoni spesa li rivendono! Redditi di cittadinanza a intestatari occulti di beni! Buoni spesa ad invalidi usati dai figli sanissimi! Dipendenti pubblici pagati in malattia finta che fanno spesa e portano il cane a fare un giro senza ritegno! L’elenco sarebbe lunghissimo: nessuno fa qualcosa? Attenzione perché i cittadini hanno pazienza, ma fino a un certo punto.

 

Per esempio usare alcune app collegate al cellulare per geolocalizzare contatti e sintomatici, in questo momento, non è perdere la privacy, ma salvare la vita a molti italiani. Tanto furbescamente siamo già da anni sotto controllo. Non scandalizziamoci per delle cretinate inutili. Potenziamo la sorveglianza attiva come in Veneto. Basta implorare unità da Roma e poi vedere comportamenti o prese di posizione “politiche” locali uno contro l’altro: il cittadino è allarmato, deluso, scontento.  Urge generalizzare i test sierologici subito per chi manifesta sintomi e chi è in prima linea, poi gli altri: ma stessa modalità e metodo, sia in ambito privato che pubblico, ad opera di competenti. Perché non sfruttare “residenze” esistenti come alberghi, pensioni,  agriturismi … oggi vuoti, invece di costruire ex novo nuovi stabilimenti, forse con costi inferiori, più distanza fra focolai, più facilità di controllo e di servizio. altro aspetto sarebbe quello di prevenire un pericolosissimo ritorno post estate. Infine non si può, come Governo, non tener conto della differenza che esiste fra lo status della Lombardia, del Veneto, dell’Emilia, del Piemonte con altre regioni come Puglia, Campania, Lazio ecc… Il Nord è un motore anche per il Sud che non può fermarsi. Ce ne accorgeremo nella realtà dei numeri e dei conti fra un anno.

 

Purtroppo sono già ben avviati i soliti e inutili antagonismi: “ho più ragione e più diritti di te”. Faccio riferimento al recentissimo intervento del ministero della Pubblica Amministrazione (? Perché esiste, e le competenze che servono?) che già mette le mani avanti su riorganizzazione del lavoro nel pubblico impiego, difesa di diritti acquisiti, ferie garantite e pagate, l’utilizzo delle ferie non godute per far fronte all’emergenza, in ogni caso lo smart working a casa è come se lavorassero. Ma era necessario così prontamente intervenire per anteporre privilegi di casta ad un problema nazionale? ad una questione che deve toccare tutti, e dove tutti devono rimetterci qualcosa per andare avanti. Ripeto: senza che qualcosa cambi radicalmente, che i privilegi di casta e di categoria siano cancellati totalmente, senza un minimo di patrimoniale intelligente ponderale e crescente, senza una rivalutazione dell’occupazione stabile e dei processi anche politici, di rapporti impresa/sindacati, di aggiornamento della fiducia fra politici e cittadini…tutto il resto è inutile, è foglia di fico. Fa bene la mia concittadina Milena Gabanelli pretendere, con un intervento via whatsapp e social, una competenza reale e specifica di ogni ministro di un governo come si richiede preventivamente un curriculum per un dirigente di impresa, un addetto ad un servizio privato. E’ proprio questa trasparenza, e tante altre,  che devono nascere con il  #postcoronavirus.

 

Giampietro Comolli
Newsfood.com
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Giampietro Comolli
Economista Agronomo Enologo Giornalista
Libero Docente Distretti Produttivi-Turistici

Mob +393496575297

Editorialista Newsfood.com
Economia, Food&Beverage, Gusturismo
Curatore Rubrica Discovering in libertà
Curatore Rubrica Assaggi in libertà

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