Zibibbo è Pantelleria ma ecco cosa risponde Antonio Parrinello a Benedetto Renda

21 Maggio 2023
Antonio Parrinello, ex Direttore del Parco Nazionale di Pantelleria, risponde al Presidente del consorzio DOC Pantelleria Benedetto Renda
Nell’articolo comparso su “Winemag” dell’undici maggio, dal titolo “Altro che sicilianizzazione: crescono le bottiglie di zibibbo a Pantelleria.”, dice che lo zibibbo è “presente in Provincia di Trapani da secoli”. Antonio Parrinello ribadisce con dati e numeri.
NOTA DEL DIRETTORE
Riportiamo pari pari quanto scritto da Antonio Parrinello, senza alcun nostro commento,
lasciamo che siano i numeri a far capire la diatriba in atto. Ciò che a noi importa è salvaguardare
il lavoro dei vignaioli panteschi, il futuro dell’identità e della comunità dell’isola, non solo PERLA ma DIAMANTE del Mediterraneo. Questo vale anche per tutte le piccole comunità, le attività eroiche e disagiate che rischiano di scomparire…
Giuseppe Danielli
Pantelleria, 20 maggio 2023
Ecco la lettera di Antonio Parrinello,

Antonio Parrinello, ex Direttore del Parco Nazionale di Pantelleria, risponde al Presidente del consorzio DOC Pantelleria Benedetto Renda.
Lo strabismo del Presidente Renda
Renda inizia le sue contestazioni, nell’articolo comparso su “Winemag” dell’undici maggio, dal titolo “Altro che sicilianizzazione: crescono le bottiglie di zibibbo a Pantelleria.”, dicendo che lo zibibbo è “presente in Provincia di Trapani da secoli”. Giusto.
Lo zibibbo è coltivato esclusivamente in Provincia di Trapani da secoli e Pantelleria è in Provincia di Trapani, anche se a sole 30 miglia dalla Tunisia. Renda però fa finta di dimenticarsi che, fino agli anni ’80, gli oltre 5.000 ettari di zibibbo presenti in Provincia di Trapani erano coltivati esclusivamnete a Pantelleria, invece oggi i 2.825 ettari (dati AGEA 2021) coltivati in Provincia di Trapani sono 429 coltivati a Pantelleria e 2.396 nel resto della Provincia. Ora delle due l’una: o Pantelleria in questi anni ha annesso silenziosamente il resto della Provincia di Trapani oppure Renda è affetto da strabismo.
Renda continua con l’affermazione che va “tutelata l’origine Pantelleria più che il vitigno”. Anche in questo caso ha ragione. Ma chi deve tutelare l’origine del prodotto? In primis lo stesso Renda nella qualità di Presidente del Consorzio di Tutela della DOC Pantelleria, per cui mi aspetto, finalmente, una sua azione a tutela della Denominazione di Origine Pantelleria contro prodotti presenti sul mercato di altre denominazioni (DOC Sicilia, IGT Terre Siciliane) che vengono proposti al consumatore in maniera ingannevole come prodotti panteschi.
Sul fatto poi che il Consorzio “è fortemente impegnato nel racconto e nella valorizzazione della viticoltura eroica”, invito il Presidente Renda a dare un’occhiata al decreto DRS n. 2107 del 16 maggio 2023 del Dipartimento regionale dell’Agricoltura, relativo ai finanziamenti per la promozione dei prodotti di qualità sul mercato comunitario ai sensi della misura 3.2 del PSR, che prevede la possibilità di finanziare progetti fino a 750.000 euro con contributi a fondo perduto pari al 70% della spesa ammessa, dove troverà il suo Consorzio ultimo in graduatora per un contributoammesso pari ad € 39.636,45.

Il culmine dello strabismo però Renda lo raggiunge quando comincia a parlare di numeri. Renda, essendo amministratore di una delle principali realtà vinicole siciliane sa che i numeri hanno il pregio di essere numeri, e come tali vanno analizzati e valutati non cambiati a piacimento.
In questa apoteosi di numeri Renda afferma: “se paragoniamo i dati di imbottigliamento del 2018 con quelli del 2022, si registra un + 25% per la denominazione Pantelleria Bianco, un +68% per la denominazione Pantelleria Moscato spumante e un + 10% per il passito”. Spero che questi numeri siano frutto di un’analisi frettolosa fatta dallo stesso Renda perché se sono il frutto del lavoro di qualche consulente ben pagato forse sarebbe il caso di rivedere il rapporto di collaborazione.
Mi spiego meglio. Se avesse il Presidente Renda dato un’occhiata ai dati del 2017 invece che a quelli del 2018 e alla serie 2013/2022, utilizzando magari quelli contenuti nella Relazione “socio- economica-produttiva” del suo Consorzio di Tutela integrata alla proposta di modifica della Doc “Pantelleria”, elaborata dai tecnici dell’Ufficio Tecnico del Consorzio di Tutela Dott. Enrico Stella e Dott. Alberto Panont, avrebbe letto quanto segue:
Principali tipologie imbottigliate nella Doc Pantelleria 2015/18 – hl/anno
Tipologia
P. Passito Liquoroso
P. Moscato liquoroso
Passito di Pantelleria
Moscato di Pantelleria
P. Bianco
P. Bianco frizzante
P. Moscato spumante
P. Moscato dorato
P. Zibibbo dolce
Totale Imbottigliato
Fonte I.R.V.O. (Istituto regionale dei vini e degli oli di Sicilia). Organismo di controllo Elaborazione Consorzio Pantelleria.
Quantitativi vini confezionati DOC Pantelleria – periodo 2013/2022 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 2021 2022 8.054,43 6.876,26 8.796,29 7.807,64 8.793,18 8.444,34 7.874,99 7.542,96 8.820,73 8.213,89
Fonte I.R.V.O. (Istituto regionale dei vini e degli oli di Sicilia). Organismo di controllo.
Altro che aumento, ma stagnazione se non diminuzione.
Se poi Renda volesse dare uno sguardo ai dati dell’Etna potrebbe capire meglio cosa significa aumento di produzione. Il confronto con Pantelleria è impietoso. Pur partendo da condizioni simili, in dieci anni l’Etna ha visto quintuplicare la produzione e il numero di aziende imbottigliatrici passare da 20 a 142. A Pantelleria, per dirla con metafora meteomarina, calma piatta.
Quantitativi vini confezionati- Confronto DOC Pantelleria/DOC Etna – periodo 2013/2022 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 2021 2022
8.054,43 6.876,26 8.796,29 7.807,64 8.793,18 8.444,34 7.874,99 7.542,96 8.820,73 8.213,89 11.565,80 14.359,37 17.833,18 22.040,35 25.586,95 27.010,11 32.430,26 30.770,97 37.306,33 43.689,02
Fonte I.R.V.O. (Istituto regionale dei vini e degli oli di Sicilia). Organismo di controllo.
In ultimo, nell’articolo in questione, viene in soccorso di Renda, Antonio Rallo dell’azienda Donnafugata, nella qualità di Presidente della DOC Sicilia, con una affermazione degna della migliore tradizione comica italiana, Rallo, nel confermare la contestazione relativa alla possibilità prevista da una modifica nel disciplinare della DOC Sicilia di produrre vini bivarietali con zibibbo e fare riferimento in etichetta al vitigno anche nel caso in cui è presente in maniera inferiore nell’uvaggio, testualmente afferma “teniamo presente che si tratta solo del caso dei bivarietali, e, ad oggi, nella DOC Sicilia i bivarietali con lo zibibbo non sono mai stati prodotti”. Parafrasando il più famoso agente segreto viene da dire: abbiamo la licenza di uccidere ma ancora non l’abbiamo utilizzata.
Chi di numeri ferisce di numeri perisce. I numeri ufficiali confermano che i dati presentati nel corso della manifestazione “Zibibbo è Pantelleria” sono corretti nella maniera più assoluta e che i due Consorzi fanno affermazioni prive di qualsiasi riscontro oggettivo.
Antonio Parrinello
Nutrimento & nutriMENTE
Vincenzo Campo site:newsfood.com
Comolli Pantelleria site:newsfood.com