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Concluso “Zibibbo è Pantelleria” – Vincenzo Campo: salvando l’alberello pantesco, salveremo il futuro di Pantelleria (video)

Concluso “Zibibbo è Pantelleria” – Vincenzo Campo: salvando l’alberello pantesco, salveremo il futuro di Pantelleria (video)

By Giuseppe

Concluso il convegno “Zibibbo è Pantelleria” 5-7 maggio 2023

Salvando l’alberello pantesco, salveremo il futuro di Pantelleria (video – intervento integrale della terza giornata di Vincenzo Campo)

La pratica agricola della vite ad alberello “basso”, già riconosciuto patrimonio Unesco, patrimonio dell’umanità è l’ambasciatore naturale, attraverso il suo esclusivo Zibibbo

 

Newsfood.com, Pantelleria, 5-7 maggio  2023

Guarda il video:
Vincenzo Campo, Zibibbo è Pantelleria – Intervento integrale terza giornata…

 

 

 

 

PANTELLERIA E’ ZIBIBBO – 5/7 MAGGIO 2023 – PANTELLERIA  

Il Comune di Pantelleria ha aperto un dibattito pubblico ad ampio raggio, dal vino al territorio, dai prodotti gastronomici alla cura e gestione del distretto. Lancia un grido di allarme sulle condizioni marginali in cui, Pantelleria, come tutte le isole minori italiane dall’arcipelago toscano a quelle siciliane, versano da anni per un continuo abbandono e rinunce, continue fughe dei giovani sulla terra ferma quando le potenzialità e risorse economiche della Perla Nera (oggi meglio chiamata “Diamante Nero) sono evidenti e in linea con gli attuali e futuri “cambi climatici e recupero spazi naturali”.

Occorrono sostegni certi da Roma e da Palermo, ma anche autodeterminazione, condivisione, copartecipazione e voglia di crederci da parte dei panteschi. Ovviamente la risorsa economica si concretizza se c’è una difesa delle qualità d’origine, dello sviluppo coordinato del turismo, più legame terra e mare, più legame fra panteschi e residenti. Il comune di Pantelleria con l’evento “Zibibbo è Pantelleria”, una full immersion di tre giorni, prendendo spunto dallo “status” precario, difficile, vulnerabile, stanco… dello Zibibbo di Pantelleria, ha lanciato un segnale forte forte!

La vite di Zibibbo (altrove denominato Moscato di Alessandria) è il vino principe di Pantelleria da secoli se non da millenni. Zibibbo, da Zabib o Zebibb o Zibbib a seconda dei tempi e delle lingue popolari, fra un capo Zibib e l’uva “zibibb cioè uvetta passa”, oggi rischia di essere abbandonato sull’isola di Pantelleia a favore della Sicilia.  Alcune assemblee consortili molto particolari e alcune modifiche recenti al disciplinare di produzione della Doc del 1971,  hanno richiamato l’attenzione del Comune sollecitato dai viticoltori, unici titolai dell’Albo Doc Pantelleria. Sono già 2500/3000 gli ettari di vigne di Zibibbo impiantate negli ultimi 10 anni sull’isola Sicilia. Per tutti, anche per i non viticoltori, sono  un segnale che crea allarme.

“Non è una battaglia per il solo vino Zibibbo passito naturale” anticipa Giampietro Comolli chiamato dal sindaco Vincenzo Campo a coordinare l’evento e a individuare i temi del dibattito, “ è  il diritto della Perla Nera di autodeterminare e decidere le proprie scelte anche di vita, di sopravvivenza, di reddito equo, di gestione e cura del territorio, di crescita della ospitalità diffusa, di prevenire eventi calamitosi e dolosi che negli ultimi hanno ha profondamente ferito alcuni paesaggi unici, di migliorare il servizio idrogeologico e recupero acqua piovana, di non perdere il riconoscimento Unesco perché si abbandona la coltivazione ad alberello basso della vite Zibibbo, di salvare i 400 giardini unici panteschi, di dare un futuro a 4000 dammusi ristrutturati e vissuti con continuità da Amici di Pantelleria,  di salvare 1000 km di muretti a secco, di difendere un vino passito che si fa ancora vendemmiando in ginocchio in tre tempi diversi e stendendo su teli l’uva a terra perché appassisca solo con il vento marino, il sole mediterraneo, lo iodio del mare. Delocalizzare lo Zibibbo vuol dire accompagnare e incentivare un lento declino produttivo a vantaggio solo di una residenzialità esterna. Non si accusa assolutamente nessuno,  ma urge trovare una soluzione intelligente che blocchi la clonazione di un gioiello pantesco e si perda una bellezza paesaggistica unica”.

 

Pantelleria, una risorsa ancora da realizzare e un valore economico da rispettare e da incrementare.

Negli anni ’60-’70 del secolo scorso sull’Isola Piccola c’erano 5000 ettari vitati, quasi totalmente a Zibibbo, circa 6000 famiglie di viticoltori che vivevano del frutto enoico come uva passa e appassita destinata al consumo diretto, in piccola parte come vino “tipico” da sempre, il passito di Zibibbo. Punto. Diventato Doc Pantelleria nel 1971. La produzione era di circa 200.000 quintali di uva fresca. Oggi sono solo 357 i viticoltori puri resistenti sull’isola che coltivano solo 400 ettari di Zibibbo e sono i veri titolai della Doc e del vino Zibibbo. solo 18.000 quintali di uva Doc tutta destinata alla vinificazione dei vari vini: troppe tipologie qualcuno dice. Una produzione media di 45 q/ettaro (da 20 a 60 a seconda delle zone ed esposizione) , poco più di 1 milione di bottiglie Doc, di cui il 90% per 2 sole etichettature generiche Pantelleria di Passito e Passito Liquoroso su 9 etichette. Limitatissima oggi la produzione di bottiglie di Zibibbo Doc Pantelleria dolce passito. da sole,  3 grandi cantine su 22 aziende, imbottigliano 7300 ettolitri degli 8400 ottenuti. (dati Consorzio di Tutela). Una uva “d’oro”  pagata solo 1,3 euro al chilo, quando potrebbe avere un valore potenziale riconosciuto di 5-7 euro al chilo; un prezzo medio della mezza bottiglia di 7-8 euro  quando potrebbe avere un  valore sul mercato anche 20-25 euro. Un ricavo oggi per tutti i viticoltori di 2,5 milioni di euro a vendemmia quando potrebbe invece sfiorare i 9 milioni di euro. lo stesso per le bottiglie: ad un valore all’origine di 3,3 milioni di euro e sul mercato di circa 5,9 milioni, si potrebbe realizzare un fatturato per tutte le 22 cantine, ovviamente riducendo la quantità di bottiglie, almeno di 15-18 milioni di euro.  Una perdita di valore all’origine e sul mercato pagato esclusivamente dai viticoltori e piccole cantine.Oggi ci sono 4000 dammusi di residenti-villeggianti  quasi fissi, personaggi e personalità molto note che sono venute a cercare un luogo di relax e a portare valore aggiunto. Da considerare anch’essi una risorsa, pronti a mettersi a disposizione della comunità. Vincenzo Campo : “ L’allarme vero è dato da tre numeri: i 3000 ettari di Moscato d’Alessandria ma chiamato Zibibbo ufficialmente impiantati dal 2015 al oggi a Trapani, Agrigento, Siracusa in terra siciliana non vulcanica; un prezzo dell’uva al viticoltore pantesco che è 1/5 del suo vero valore reale paragonato ad altre uve simili; il 70-80% di commercializzazione di “vino liquoroso” e “moscato passito” alla faccia di poche migliaia di bottiglie di Zibibbo Pantelleria Doc Passito Naturale che non esiste più…! Il Comune è diventato “parte attiva e civile” in questa situazione di decrescita. Anche i progetti già finanziati dal Pnrr riguardano nel complesso la agricoltura, l’ambiente, il rapporto aree rurali e urbane, la difesa delle culture: 25 progetti presentati, 25 già finanziati dal Pnrr. Dal 2023 al 2026 l’Isola Piccola sarà oggetto di investimento sociali, civili, ambientali, stradali, costieri e portuali di gande peso economico.”

 

Giuseppe Danielli
Direttore e Fondatore
Newsfood.com
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Vedi anche:
albero pantesco, Patrimonio UNESCO
Consorzio Sicilia Doc
riconoscimento Unesco
consorzio Doc Pantelleria
Parco Nazionale Isola di Pantelleria
sindaco di Pantelleria Vincenzo Campo
Zibibbo di Pantelleria
Giampietro Comolli

 

 

Foto cover, elaborazione grafica di Newsfood.com:

 

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