Vino, per 9 consumatori su 10 la bottiglia in vetro è sacra

30 Novembre 2011
Va bene il desiderio di nuovo, la sperimentazione chimica e la creatività. Ma quando si parla di vino, la bottiglia è, deve essere, sarà di vetro.
Questo il parere degli amanti della bevanda risiedenti in Europa, raccolti da organizzazioni come il il movimento dei consumatori europei ( friendsofglass.com).
Secondo il movimento, i meriti della bottiglia di vetro vanno oltre la tradizione. A differenza di altre sostanze, il vetro custodisce bene l’alcolico, proteggendolo dall’esterno e mantenendo
le sue qualità organolettiche. Il vetro è poi amico dell’ambiente: totalmente naturale, può essere riciclato totalmente.
E ciò non sfugge al consumatori: 9 su 10 ritengono la bottiglia di vetro accessorio indispensabile ed insostituibile.
Sull’argomento si è espressa anche Assovetro, confederazione delle imprese del settore. A sostenerla, una ricerca dell’Università di Pisa, attiva tramite il Dipartimento di
Biologia delle Piante Agrarie, laboratorio di tecnologie alimentari.
Gli esperti hanno comparato il vino conservato in bottiglia di vetro e tappo di sughero con la stessa miscela, ma inserita in BiB, contenitori di cartone muniti internamente di una vescica
realizzata in materiale polimerico.
Dopo 6 mesi, il vino in Bib presentava livelli inferiori di polifenoli ed antociani, antiossidanti pilastro della salute umana. Benessere a parte, il vino nel vetro era vinceva anche nelle
degustazioni, con sapore, colore ed odore più gradevoli.
Riassume il professor Marco Esti, docente di enologia All’Università’ della Tuscia: “Una condizione ossidativa incontrollata, può provocare profonde alterazioni organolettiche sia
del flavor che del colore del vino, con perdita di freschezza aromatica e comparsa di molecole olfattivamente sgradevoli”.
Inoltre, anche Assovetro gioca la carta dell’eco sostenibilità.
I dati spiegano come, su 10 bottiglie scure (le bottiglie “normali”) 9 arrivano da vetro riciclato. Discorso simile per le “nobili” bottiglie di vetro chiaro: il 45% della materia prima
proviene dal riutilizzo di contenitori passati.
Ancora, se nel processo di produzione si utilizza almeno il 50% di riciclato nella miscela vetrificabile, l’energia necessaria diminuisce del 13%.
Matteo Clerici
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