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Unione Italiana olio di palma sostenibile: rettifiche all’articolo palma-leaks

Unione Italiana olio di palma sostenibile: rettifiche all’articolo palma-leaks

By Giuseppe

Mariagrazia buona sera,
come lei ben sa, noi di Newsfood.com, siamo stati tra i primi a “voler capire e cercare di fare chiarezza” sulla campagna denigratoria che era nata contro il Palm, senza la certezza che fosse realmente dannoso per la salute del consumatore. Abbiamo anche offerto la possibilità di controbattere con argomenti certi e inequivocabili, su nostra proposta siamo stati invitati in Malesia da Malaysian Palm Oil Council (MPOC) per vedere come viene prodotto l’olio di palma e abbiamo fatto una notevole campagna a sostegno della sua NON nocività e della sostenibilità nei confronti della popolazione e del territorio dove vi sono le piantagioni… (ovviamente basandoci su ciò che ci è stato fatto vedere, e sulla documentazione raccolta in Malesia… ma non in Indonesia e/o altri paesi…).

Olio di Palma, alias Palm oil: condannato senza processo. Ma è …

Per quello che abbiamo fatto e scritto a sostegno dell’olio di palma NON siamo stati pagati da nessuno -tanto meno Newsfood.com ha avuto “ l’onore” di poter ospitare la campagna ADV che è stata distribuita a pioggia su vari mezzi stampa- ma semplicemente eravamo convinti di combattere una giusta causa.

Oggi ci chiedete di pubblicare una rettifica su quanto è stato affermato dall’Avv. Dario Dongo, supportato da documentazione, e ampiamente ribadito su Palma-Leaks, dal 2004 ‘Big Food’.
Il nostro interesse è informare in modo corretto i nostri lettori affinché possano decidere in tutta libertà cosa mangiare… oltre un certo limite tutti i cibi “fanno male”.
Oggi l’olio di palma non è solo accusato di essere nocivo per la nostra salute ma ci sono gravi, anzi gravissimi, indizi e “prove” addirittura sulla sua cancerogenità.

Pubblichiamo pertanto la nota di rettifica dell’Unione Italiana Olio di Palma Sostenibile ma ci dissociamo da quanto affermato, finché non avremo dati certi da fonti inequivocabili.

Offriamo anche la nostra disponibilità ad un incontro con i massimi responsabili per un’intervista video già nei prossimi giorni.

Vogliamo fare anche di più per dare all’olio di palma la possibilità di dimostrare la sua innocenza.

Proponiamo un incontro pubblico, un talk show,  dove le parti possano confrontarsi e perorare la propria causa.

Un vero e proprio processo pubblico dove l’accusato (l’olio di palma) ha la possibilità di portare testimonianze a sua discolpa (se ne ha) ma anche gli stessi accusatori devono argomentare in modo inconfutabile se e quanto il palm sia pericoloso per la salute.

Newsfood.com è in grado di realizzare e gestire l’evento coinvolgendo i maggiori stakeholder e siamo certi che l’interesse mediatico possa portare a risultati inaspettati, in Italia ed anche all’estero. Se non altro il dibattito potrà far nascere iniziative orientate a trovare una soluzione al problema che coinvolge molti milioni di persone e l’economia di vasti territori, oltre a quella dell’industria alimentare.

Se l’olio di palma è innocente come vuol far credere, questa è forse una opportunità da cogliere al volo.

PS: spero che l’idea del Processo pubblico all’olio di palma -di proprietà Newsfood.com- non venga “rubata” e/o gestita da terzi

Giuseppe Danielli
Direttore di Newsfood.com

PS: ci riserviamo altresì di pubblicare la eventuale contro-replica dell’Avv. Dario Dongo, autore di “Palma-Leaks, dal 2004 ‘Big Food’ …”

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Inizio messaggio inoltrato:
Oggetto: Unione Italiana Olio di Palma Sostenibile – nota di rettifica
Data: 30 maggio 2016 17:42:35 CEST

Buon pomeriggio Giuseppe,
abbiamo letto l’articolo pubblicato su Newsfood.it (n.d.r. … Newsfood.com) nel quale si parla di olio di palma e del fatto che le multinazionali sapevano che fosse dannoso già da anni (disponibile al seguente link https://newsfood.com/palma-leaks-dal-2004-big-food-sapeva-del-pericolo-cancro-per-bambini-e-adolescenti-nei-cibi-con-lolio-di-palma/ )

Invio in allegato e di seguito una nota di rettifica, in cui segnalo una serie di precisazioni a quanto sostenuto nel testo dell’articolo. Spero che sia possibile avere spazio di replica sul sito, al fine di garantire una visione completa al consumatore.

Cordiali saluti,
Mariagrazia

FALSO SOSTENERE CHE LE AZIENDE “SAPEVANO”…
QUELL’INVASIONE DI OLIO DI PALMA CHE NON C’E’
(CONSUMI PER USI ALIMENTARI STABILI DA 10 ANNI)

L’Unione Italiana per l’Olio di Palma Sostenibile interviene, per fare chiarezza e informare correttamente i consumatori, nel dibattito nato intorno al palma dopo il parere dell’EFSA e ribadisce: “I prodotti delle aziende che usano olio di palma sono a norma e sicuri”

In relazione all’articolo pubblicato in data 12 maggio intitolato “Palma-Leaks, dal 2004 ‘Big Food’ sapeva del pericolo cancro, per bambini e adolescenti, nei cibi con l’olio di palma”, l’Unione Italiana per l’Olio Italiana Olio di Palma Sostenibile, avendo riscontrato la presenza d’informazioni non corrette, precisa che:

–          Non è vero che assistiamo a un’invasione di olio di palma e che negli ultimi anni se ne consuma (attraverso gli alimenti) 4 volte di più.

Se è vero che i volumi complessivi di olio di palma importato in Italia sono effettivamente aumentati in questo arco di tempo, bisogna precisare che le quantità utilizzate dall’industria alimentare in realtà hanno registrato una crescita media inferiore al 2% l’anno. Nel 2005 l’olio di palma importato nel nostro Paese e destinato a uso alimentare ammontava a circa 325.000 tonnellate, che oggi sono diventate circa 386.000 (dati ISTAT). Senza considerare che una quota importante di questa materia prima, pari a circa il 25-30% del totale, riprende la strada dell’estero visto che i prodotti in cui viene utilizzata sono uno dei vanti del made in Italy esportati in tutto il mondo.
L’olio di palma importato per essere utilizzato nei cibi non pesa neppure la metà del totale, visto che l’altra metà (circa) è costituito da olio di girasole, soia, arachidi, colza e cocco.
A crescere evidentemente è la quota d’olio di palma importato per altri usi, non alimentari: dal biodiesel, all’energia, alla cosmetica etc… Basta vedere che in Europa, sempre dal 2011 al 2015, l’olio di palma a uso industriale, diverso dall’alimentare, è cresciuto di quasi il +40%, passando da 2.310 a 3.100 milioni di tonnellate.

–          Non è vero che “le aziende sapevano” già dal 2004 che la presenza di questi contaminanti era pericolosa per la salute dei consumatori.

Al contrario in questi ultimi 10 anni le aziende avevano ricevuto rassicurazioni sull’assenza di effetti tossici dell’olio di palma, da parte della comunità scientifica e delle autorità sanitarie.
I risultati di una precedente analisi pubblicata dall’EFSA nel 2013, valutando l’esposizione al 3-MCDP da parte dei cittadini europei, aveva fornito un quadro che non dava motivo di allarme.
I livelli riscontrati nel nostro Paese (diversamente da molte altre nazioni europee) erano ampiamente al di sotto del limite allora considerato sicuro (2 microgrammi per chilo di peso corporeo per giorno) e comunque coerenti con l’attuale limite suggerito dall’EFSA all’Unione Europea (0,8 microgrammi per chilo di peso corporeo per giorno).
Anche una meta analisi del 2014 dell’Istituto Mario Negri- che ha analizzato 51 studi  e ricerche scientifiche dedicati all’olio di palma – aveva concluso che non esistevano “evidenze probanti” di un rischio tumorale associato all’olio di palma.
Riguardo la correlazione con il cancro, l’Istituto Superiore di Sanità afferma che: “attualmente non risultano disponibili studi prospettici specificamente disegnati a definire la possibile associazione tra consumo di olio di palma e insorgenza di cancro nell’uomo”[i].
Nonostante ciò in questi anni le aziende hanno agito su base volontaria e in assenza d’imposizione di legge per ridurre l’impatto di questi contaminanti. E continueranno a farlo.
Lo stesso studio dell’EFSA riconosce gli sforzi fatti dall’industria, a livello volontario, che si è tradotto in un deciso miglioramento dei processi di raffinazione con conseguente significativo abbattimento delle sostanze potenzialmente nocive.
L’analisi dell’Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare in particolare riscontra, tra il 2010 e il 2015, una riduzione significativa del contaminante 3MCPD e un dimezzamento del contaminante GE (ma è previsto, sempre su base volontaria, un ulteriore riduzione arrivando a 1 millesimo di microgrammo per chilo in tutti e tipi di oli raffinati e grassi entro settembre 2017).

–          I prodotti che contengono olio di palma non vanno considerati pericolosi per la salute del consumatore.

L’EFSA non ha mai dichiarato che l’olio di palma in sé sia cancerogeno o tossico, bensì che in alcuni procedimenti di lavorazione o raffinazione in cui si arriva ad alte temperature (oltre 200 °C) negli oli vegetali raffinati (e quindi non solo in quello di palma) si possono sviluppare dei contaminanti di processo – GE, 2 e 3 MCPD – che, possono essere nocivi per la salute.
L’eventuale presenza di contaminanti da glicerolo negli oli vegetali raffinati dipende da come l’olio è stato lavorato, non dal fatto che si tratti di olio di palma o di olio di semi o altro tipo di olio. L’olio di palma può infatti presentare contaminanti da glicerolo in quantità prossime a quelle – minime – che si riscontrano in altri oli vegetali raffinati
A conferma di questo, un recentissimo test di mercato, effettuato da un ente indipendente tedesco evidenzia che, su 21 creme spalmabili alla nocciola, una prodotta con olio di girasole conteneva contaminanti in quantità molto superiore a quelle realizzate con olio di palma.
I prodotti in commercio contenenti olio di palma sono da ritenersi a norma e sicuri per il consumatore. Nessuna autorità sanitaria nazionale o internazionale, ha ritenuto necessario adottare interventi.
Anche dalla prima riunione del “Governmental Expert Group on Contaminants” della UE, tenutasi a Bruxelles il 13/5, non sono emerse adozioni di misure d’emergenza.
[i]
Parere dell’Istituto Superiore di Sanità sulle conseguenze per la salute dell’utilizzo dell’olio di palma come ingrediente alimentare https://www.salute.gov.it/portale/news/p3_2_1_1_1.jsp?lingua=italiano&menu=notizie&p=dalministero&id=2465

 

Redazione Newsfood.com
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