Terre del Levriero vini tipici di Sicilia a Palermo ExpoCook 2022 (Video)

21 Maggio 2022
Terre del Levriero vini tipici di Sicilia a Palermo ExpoCook 2022 (Video)
L’Azienda agricola Terre del Levriero è a Furnari (Me), a circa 150 metri d’altezza sul livello del mare, con affaccio sul golfo di Tindari, vista sulle isole Eolie
Speciale Palermo ExpoCook 2022
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Intervista di Giuseppe Danielli a Giuseppe Ballarino
Terre del levriero

L’Azienda agricola Terre del Levriero è a Furnari (Me), a circa 150 metri d’altezza sul livello del mare, con affaccio sul golfo di Tindari, vista sulle isole Eolie e clima mediterraneo. Quella per il buon vino è una passione antica per la famiglia Ballarino, con alle spalle diverse generazioni di produzione vitivinicola e l’ambizione di realizzare un progetto aziendale orientato a far conoscere e valorizzare alcuni prodotti vitivinicoli della Sicilia. Questo ha portato a unire tradizioni e innovazione, anche con la riscoperta di antichi vitigni autoctoni a Bacca rossa come il Nocera.
L’azienda vitivinicola ha una produzione di nicchia, ma parliamo di vini Doc rossi e bianchi, come Incanto rosso (Nocera e Merlot), Selene (Inzolia e Grillo), Mamertino di Milazzo e Igt Terre Siciliane, oltre a vari vini tipici del territorio venduti sfusi. Ma la vera passione è per Amaracù, un passito a produzione artigianale limitata e senza aggiunta di alcol, realizzata con particolari tecniche di fermentazione dei mosti di uve bianche locali e aromatizzato con foglie di amarena selvatica (amarasco).
Il nome Terre del levriero deriva da una leggenda lontana nei tempi. Si racconta che nel 1120 circa, durante una battuta di caccia un levriero del re Ruggero II di Sicilia fu ferito. Cercando dei soccorsi incontrò un contadino, tale Antonio Furnari, che senza riconoscere il sovrano si offerse di curare e assistere quell’animale fino alla guarigione in attesa del ritorno del padrone. Quando il re tornò sul posto, il levriero gli corse incontro e, solo alla vista delle insegne reali, il contadino capì chi fosse. Così Ruggero II d’Altavilla per ringraziare l’altruismo di quell’uomo, che senza nulla pretendere si era preso cura del suo levriero, lo nominò seduta stante principe di quel territorio, dove nacque il primo borgo rurale di Furnari.
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Testo di Maurizio Ceccaioni
Redazione Newsfood.com
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