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Sicurezza: cosa deve fare la Regione Piemonte

By Redazione

“L’indagine del Sole 24 Ore evidenzia che l’allarme sicurezza in Piemonte è un fatto reale, che cioè la percezione dei cittadini di essere in una situazione di emergenza è
legato all’aumento vertiginoso dei reati”, così Angelo Burzi, capogruppo di Forza Italia, commenta i dati resi noti oggi dal quotidiano milanese.

“Il tema della sicurezza dei cittadini – aggiunge Burzi – è alla base stessa della convivenza civile, della possibilità di costruire una società ordinata. Da sempre la
tutela dai soprusi, dalle sopraffazioni, dalla “legge del più forte”, è alla base stessa delle regole di convivenza. E’ la principale motivazione per cui si costituisce un potere
pubblico, se necessario anche con l’uso della forza, limitando talune libertà per garantire gli elementi essenziali di una vita comune. La sicurezza, per questo suo carattere fondante
della società civile, investe molti temi e diverse competenze del sistema “pubblico”, e richiede dunque un coordinamento e un’armonizzazione dell’impegno degli enti”.

Burzi presenta dunque i temi su cui il Gruppo di Forza Italia si batterà da domani nell’aula di palazzo Lascaris, nel corso della discussione della legge sulla sicurezza. Questi i
punti:
– intensificare le azioni di coordinamento, ponendosi come elemento di raccordo tra le autorità statali, le forze dell’ordine e le comunità locali, per assicurare un’azione
convergente nei confronti di tutte le forme di delinquenza;
– sostenere con interventi di carattere finanziario il potenziamento dei mezzi e delle strutture della polizia locale, particolarmente di quelli destinati alla prevenzione e lotta al
crimine;
– organizzare, di concerto con i Comuni, attività di formazione indirizzate ai corpi di polizia locale, per adeguare la capacità di risposta all’emergenza sicurezza;
– promuovere e sostenere progetti di controllo del territorio, messi a punto dagli enti locali, in collaborazione con le forze dell’ordine;
– assegnare contributi e finanziamenti agevolati agli operatori economici per l’installazione di sistemi di sicurezza passiva (antifurto, telecamere, barriere, ecc.);
– promuovere e finanziare, d’intesa con i Comuni, programmi di risanamento e riqualificazione delle aree urbane a rischio;
– istituire un fondo per indennizzi alle persone e aziende vittime di reati;
– sostenere programmi di educazione alla legalità potenziando le iniziative già previste dalla legge regionale n. 14 /2007;
– attivare iniziative, di concerto con le parti sociali, per il reinserimento lavorativo degli ex-detenuti.

“Su tali temi apriremo il confronto con Giunta e maggioranza – conclude Burzi – per arrivare a una legge efficace. Se la responsabilità principale di garantire la sicurezza è e
resta assegnata allo Stato, sulle Regioni e sull’intero sistema delle autonomie locali ricadono sempre più compiti di compartecipazione alla difesa del cittadino nelle varie forme, come
presupposto per lo sviluppo sociale, culturale, professionale, economico.

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