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Sant’Ambrogio 2012: discorso del Cardinale Angelo Scola, Arcivescovo di Milano

Sant’Ambrogio 2012: discorso del Cardinale Angelo Scola, Arcivescovo di Milano

By Redazione

Istituto Europa Asia
Il discorso alla città del Cardinale Angelo Scola, Arcivescovo di Milano

COLOMBO CLERICI : “LA CITTA’, NEL SOLCO DEL CATTOLICESIMO POPOLARE AMBROSIANO, E’ IN GRADO DI RISPONDERE ALLE ESIGENZE DEL FUTURO”    

«L’Editto di Milano del 313 ha un significato epocale perché segna l’initium libertatis dell’uomo moderno».

Quest’affermazione di un illustre cultore del diritto romano, il compianto Gabrio Lombardi, permette di evidenziare come i provvedimenti, a firma dei due Augusti Costantino e Licinio,
determinarono non solo la fine progressiva delle persecuzioni contro i cristiani ma, soprattutto, l’atto di nascita della libertà religiosa.

In un certo senso, con l’Editto di Milano emergono per la prima volta nella storia le due dimensioni che oggi chiamiamo “libertà religiosa” e “laicità dello Stato”.

Sono due aspetti decisivi per la buona organizzazione della società politica.

Un’interessante conferma di questo dato si può trovare in due significativi insegnamenti di sant’Ambrogio.

Da una parte l’arcivescovo non esitò mai a richiamare i cristiani ad essere leali nei confronti dell’autorità civile, la quale, a sua volta – ecco il secondo insegnamento – doveva
garantire ai cittadini libertà sul piano personale e sociale.

Veniva così riconosciuto l’orizzonte del bene pubblico a cui sono chiamati a concorrere cittadini e autorità”.

Con queste parole il Cardinale Angelo Scola, Arcivescovo di Milano, ha aperto il suo discorso alla città – secondo tradizione per la festa del suo patrono, Sant’Ambrogio – che si appresta
a celebrare il 17° centenario dell’Editto di Milano.

Un discorso complesso, del quale il presidente di Assoedilizia e dell’Istituto Europa Asia Achille Colombo Clerici si limita a cogliere un elemento di grande valenza.

“Milano e la Lombardia sono e saranno sempre più abitate da tanti nuovi italiani (immigrati),  un meticciato di civiltà e di culture, impegnate a mostrare la capacità di
rispettare la libertà di tutti: e dovranno confrontarsi con poteri forti, mai neutri, dislocati in Europa e nel mondo.

Il cattolicesimo popolare ambrosiano si mostra capace di risorse innovative per il vivere sociale attraverso reti di solidarietà, di accoglienza, di costruzione di risposte ai bisogni
fondamentali, di gestione del legame sociale, di educazione alla fede e alla cultura che già oggi anticipano la Milano del futuro”.

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