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Rifiuti, Bazzini: «Per non finire come a Napoli….»

By Redazione

Biella – Il modo attraverso il quale produciamo rifiuti è lo specchio del nostro modo di vivere, ci sarebbe molto da dire e resta molto da fare su questo punto, sulla
improrogabile necessità di cambiare stili di vita, di passare a consumi consapevoli e a minor impatto ambientale, di puntare a «rifiuti zero» cambiando radicalmente il nostro
modello di sviluppo.

Ma ora, noi, qui dobbiamo partire dalla constatazione che il modo con cui gestiamo e smaltiamo i rifiuti (che, nonostante la centralità di quanto detto sopra, continuiamo a produrre) ed
il loro smaltimento è lo specchio della capacità politica di un territorio. Intendo dire che le situazioni di emergenza, (come quella ormai cronica e drammatica di Napoli in
particolare e di ampie zone del nostro Paese in generale), hanno la loro origine in due fenomeni convergenti:

1) la spinta a dire comunque «no» a dire «non nel mio giardino» dei cittadini e delle comunità locali; un fenomeno molte volte motivato e legittimo, capace talora
di produrre anche soluzione alternative ma altrettante volte strumentalizzato ora dalla camorra che di fronte ad ogni diniego ha la possibilità di dire «visto che senza di noi non
ce la fate?», ora da Sindaci e potentati locali che «tirano sul prezzo», giocando con il fuoco della scarico di responsabilità.

2) La tendenza, (a mio modo di vedere ancora più grave e irresponsabile), della politica,delle amministrazioni a tutti i livelli nel pensare «non nella mia legislatura»,
rimandando di cinque anni in cinque anni le decisioni e sperando che sia qualcun altro a doverle prendere. E’ in questo vuoto di potere, in questa latitanza delle istituzioni e dei poteri che
si insinuano le mafie da una parte e la devastazione ambientale e sociale dall’altra.

Il nostro sistema locale sarà chiamato in questo anno a compiere importanti decisioni per ciò che attiene alla smaltimento dei rifiuti. La situazione, in estrema sintesi è
questa:

1) Abbiamo in eredità un sistema sicuramente migliorabile ma sostanzialmente sano e di buona efficienza, che ha portato quasi al 35% di raccolta differenziata media e all’autonomia nel
corso di questi anni nello smaltimento grazie al Polo tecnologico e alla discarica di servizio di Cavaglià .

2) Per mantenere basso il costo di smaltimento e tenere conseguentemente basso (di media un terzo in meno che nelle altre Province) il costo della bolletta per i cittadini, i Sindaci e la
Provincia negli anni passati hanno accettato che a Cavaglià si lavorassero e smaltissero rifiuti di altre province.

3) La discarica di Cavaglià è in esaurimento. La Provincia ha approvato un parziale innalzamento della discarica stessa, che ne garantirebbe così l’attività per un
ulteriore anno e mezzo. Il comune di Cavaglià ha opposto due ricorsi, uno per avere più soldi dagli altri comuni, uno per bloccare l’innalzamento della discarica.

4) E’ in valutazione di impatto ambientale un progetto di chiusura della discarica di Masserano che prevede lo stoccaggio dei «biocubi» lavorati a Cavaglià; l’eventuale
stoccaggio a Masserano garantirebbe ulteriori 3 anni di autonomia.

5) Il Cosrab si è dotato di un «Piano d’area» molto avanzato che recepisce gli obiettivi a suo tempo posti dalla Provincia per portare la raccolta differenziata al 65% di
media. La Provincia finanzia insieme a Cosrab questo piano con un milione di euro. Il 2008 sarà l’anno della raccolta differenziata che diventa una priorità assoluta.

6) Dobbiamo trovare soluzioni che non si accontentino di dire «per un anno siamo a posto poi si vedrà». Per questo abbiamo sottoscritto una intesa con la Regione e con le
altre Province per decidere sulla gestione dei rifiuti in tutto il territorio regionale, attraverso tre punti:

Riduzione dei rifiuti, incremento della raccolta differenziata, dimensionamento degli impianti a valle della raccolta differenziata mediante una procedura di Valutazione ambientale strategica.

La Provincia non intende sottrarsi a queste decisioni. Non possono essere localismi e beghe varie a creare da noi quello che adesso vediamo come un fenomeno esotico: l’emergenza rifiuti. Non
può essere che il Sindaco di Cavaglià firmi con gli altri Comuni , con il Cosrab e con la Provincia un accordo il pomeriggio del 21 Dicembre 2007 per poi smentirlo la mattina del
27 Dicembre 2007. E’ il momento della serietà e della responsabilità. Abbiamo i numeri e le strategie per scongiurarla questa emergenza. Per incrementare la raccolta differenziata
e trovare soluzioni per lo smaltimento residuo. La Provincia andrà avanti su questa strada.

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