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Ridisegnare gli spazi urbani per garantire benessere e salute in epoca Covid

Ridisegnare gli spazi urbani per garantire benessere e salute in epoca Covid

By Giuseppe

SPAZI E TEMPI NUOVI Articolo di Achille Colombo Clerici pubblicato su QN  Il Giorno del 2 genn. 2021

 

Webinar “Ridisegnare gli spazi urbani per garantire benessere e salute in epoca Covid”

Testo di
Achille Colombo Clerici

Intervenendo al webinar “Ridisegnare gli spazi urbani per garantire benessere e salute in epoca Covid” organizzato dall’Osservatorio Smart City dell’Università Bocconi di Milano, mi sono soffermato su alcune riflessioni.

Possiamo paragonare la portata storica della pandemia a quella della seconda Guerra Mondiale.  Allora la rovina era sotto gli occhi di tutti. Ora si cela ai nostri occhi; ma la rovina (o il seme del cambiamento secondo taluni) c’è tale quale ed è dentro il sistema, sociale ed economico, e coinvolge anche tutto il mondo dell’immobiliare e la stessa idea di città.

Nelle grandi aggregazioni urbane si stanno verificando alcuni fenomeni nuovi ed altri già in atto stanno accelerando.   Si pensi, ad esempio, allo smart working (si stima che ben il 30% dei lavoratori rimarrà in questa modalità dopo la pandemia), alla didattica a distanza, alla digitalizzazione della pubblica amministrazione, alla telemedicina, all’e-commerce, allo spettacolo e al  leisure in rete.

Si pongono due interrogativi di fondo: nel new normal definitivo che si prospetta dopo la scomparsa della pandemia, quanto le tipologie edilizie e urbane tradizionali (basate sulla visione Aristotelica dell’uomo come animale sociale) e le stesse funzioni della città potranno risultare adatte a sostenere le esigenze del nuovo modo di vivere e di lavorare?   La questione interessa particolarmente Milano che è il terminale gerarchico del sistema socio-economico e culturale italiano.

Quanto al modus operandi, sul piano strategico due mentalità sono a confronto.

Da un lato c’è chi ritiene che la crisi pandemica sia un fenomeno episodico: allora la dobbiamo affrontare pragmatisticamente aiutandoci a vicenda a ricostruire le macerie. Ma c’è un’altra visione: la crisi è derivante dalle logiche del sistema mondiale, quindi potrà ripetersi, come sosteneva anni addietro lo scienziato Umberto Veronesi.

Se il futuro ci costringerà a convivere con il rischio di un virus di tale grado di letalità da poter insidiare la sopravvivenza stessa dell’umanità, bisognerà dunque riformare mentre si ricostruisce per adattarsi al riproporsi di simili crisi: eserciti di medici e di infermieri, nuove strutture sanitarie, nuovi modelli di organizzazione della vita sociale e urbana, nuovi modelli architettonici e urbanistici.

 

Articolo pubblicato su
espressa autorizzazione dell’autore

Redazione Newsfood.com

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