Arriva Mario Draghi? Pensierino a Conte di fine Annus Horribilis 2020 o… fine mandato?

30 Dicembre 2020
Arriva Mario Draghi? Competenza ne ha da vendere ma serve la volontà di trovare soluzioni per un Nuovo Risorgimento dell’Economia Italiana.
Pensierino a Conte di fine anno o… fine mandato?
Ascoltare chi è più bravo, è un grande esempio di intelligenza e di merito! Perché tutt’un tratto “pensatori” politici riformisti, silenti su certi argomenti, tirano fuori assi pesantissimi dalla manica? Perché imprese italiane, anche salvate con soldi pubblici e di noi italiani, investono miliardi in altri paesi europei, e che paesi?
La recente intervista di Mario Draghi è l’ennesima considerazione semplice chiara perfetta chiavi in mano. Basterebbe scrivere qualche decreto, portarlo in Parlamento, e avrebbe forse l’80% dei consensi. Perché non si fa? Perché non “l’ho detto io”! La cura e la medicina è molto chiara. L’obiettivo è ancora più chiaro. La cura della attuale depressione e sicuramente di un PIL in forte regressione, di due cifre di sicuro, ma non si sa ancora di quanto: 160 o 320 mld/euro?
Non sono cifre buttate a caso: sono cifre poi derivanti solo da una “mancata produttività e fatturazione” escludendo tutte le spese più o meno pubbliche (ulteriore debito pubblico) legate agli obblighi delle infrastrutture, strutture, immobili a carico dello Stato e delle Regioni. Quindi se l’Italia prendesse tutti gli euro messi a disposizione dalla UE (a prestito e a fondo perduto) pari a circa 300 mld andrebbero tutti a sanare un gap di bilancia pubblica.
Draghi è chiaro: spetta allo Stato (e Regioni) e banche (e finanziarie assicurazioni) intervenire in modo pesante e veloce. Alle imprese occorre liquidità immediata. Evidentemente da fornire in modo corretto, con un tasso minimo equo, dilazionati in 30 anni, ma ad alcune condizioni.
Per esempio che, dopo 30 anni di agevolazioni, prestiti, fondi perduti, sostegni, ammortamenti del 140%, bonus del 110%… la stessa azienda o multinazionale cambi sede fiscale, vada in qualche paradiso con tasse forfait del 45, investa alcuni mld/dollari in paesi diversi, magari anche così detti sovranisti e nazionalisti europei, per costruire fabbriche di auto ibride al 100% come per esempio succede con FCA automobile!
Il saggio ragionamento di Draghi consiglia (credo si rivolga anche a suocera perché nuora sappia) di attivare immediatamente scelte di visione post-pandemia, non è mai presto, perché bisogna evitare danni economici collaterali alla porta delle imprese e dei singoli cittadini perché per forza si dovranno cambiare i modelli economici.
Le piccole imprese e i cittadini stanno erodendo il capitale a risparmio, eccetto chi non ha patito nessuna perdita di stipendio fisso, addirittura ha aumentato il patrimonio a risparmio, per far fronte ai bisogni di liquidità e al caos di norme contingenti, ma il danno fra un anno sarà superiore al dato contabile amministrativo.
Da un lato le banche di territorio e sane devono essere sostenute nel favorire il maggior flusso immediato di credito a tassi quasi zero, parimenti i gestori assicurativi e di finanziarie devo essere chiamati a correo con iniezioni di liquidità azionarie e obbligazionarie nel sistema preposto alla elargizioni dei “ sostegni” diretti e immediati, mentre il Governo deve immediatamente consentire cancellazioni, condoni, riduzioni, spostamenti in avanti di tutte le imposte e tasse che dovrebbe incassare dalle imprese e da chi non ha più una Irpef da presentare in modo che ci sia una vera semplificazione e sburocratizzazione.
Devono essere gli uffici pubblici, aperti e coperti, che devono attivare processi di affidamento, di controllo, di vigilanza e di ricontrollo ma eliminando tutte le domande telematiche e cartacee. Chi sbaglia poi paga, deve pagare sia esso il dirigente pubblico che l’imprenditore o il cittadino furbetto.
Questo avrebbe semplificato tutto: chi è colpito dalla pandemia non versa le tasse e imposte in proporzione al danno, i soldi UE sono gestiti e incassati dallo Stato e Regioni a compensazione. Lo Stato è un sostituto d’imposta.
Se a questo si abbina qualche pensierino di medici affidabili, non catastrofisti e realisti, che presumono che questo sia un primo caso-virus eclatante che può avvisare di successive malattie, tutto quanto non viene fatto ora creerà gravissimi problemi soprattutto alle generazioni dai 45 anni in giù.
Diciamo che chi nel 2020 aveva sulle spalle già più o meno 20-25 anni di lavoro pagato con previdenza ed assistenza non diventerà ricco ma potrà usufruire di risparmi e di una pensione che alla scadenza giusta arriverà. Ma tutti gli altri, i nostri figli e nipoti? Perché i vertici della sanità italiana (governo, ministero, istituto sanitario, consiglio superiore e commissario deus ex machina) hanno sposato soprattutto il vaccino AstraZeneca attualmente con qualche difficoltà e lungaggine maggiore rispetto ad altri?
Come mai, dopo mesi e mesi di tabelle della Protezione Civile e di Consiglio superiore sui tamponi, già oggi non c’è e non viene prevista una tabella per Comune, per Regione di quanti (e Chi!!) sono stati vaccinati al giorno?
Infonderebbe fiducia speranza sicurezza e trasparenza verso milioni e milioni di italiani. Perché no? Si stanno alzando, finalmente, sempre più voci autorevoli, pensatori importanti espressione anche di una parte politica che ci governa in questo periodo e da molto tempo, a favore della vaccinazione obbligatoria, non volontaria, con motivazioni ineludibili, sacrosante, impeccabili.
Perché no? Infine il parere di due insigni esperti, emeriti esponenti politici di una parte, che non mi sarei mai aspettato di leggere in questi giorni con affermazioni così nette e precise, a latere ma molto trancianti come quelle del Matteo fiorentino: faccio riferimento al prof Cassese noto costituzionalista che boccia tutte le scelte governative come “… apoteosi di un corporativismo ampio e diffuso sulle spalle dei giovani e dei cittadini più deboli e meno capaci e pronti a recuperare e reagire” e al prof Ichino notissimo giuslavorista e ex ministro che dice che il codice civile consente al datore di lavoro, senza fare differenza fra datore pubblico o privato, “… il licenziamento immediato del dipendente che non si vaccina in quanto causa di danno per gli altri colleghi di lavoro e per la struttura di lavoro stessa.
Infine, altro monito a Chi ci governa, possibile che i fondi in bilancio dello Stato messi a disposizione due anni fa per quota100 e reddito di cittadinanza non siano stati tutti usati, anzi c’è stato un risparmio di quasi il 50% dello stanziamento preventivo, eppure non c’è Regione italiana in cui sono stati denunciate decine e decine di falsi “bisognosi” di reddito di cittadinanza, senza pensare a quanti “furbetti del redditino” siano sfuggiti alla mole dei controlli della Guardia di Finanza, ufficio vigilanza dell’Inps, polizia investigativa municipale e Agenzia Entrate, magari super-incrociando i dati telematici di tutti!
Giampietro Comolli
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Giampietro Comolli
Economista Agronomo Enologo Giornalista
Libero Docente Distretti Produttivi-Turistici
Mob +393496575297
Editorialista Newsfood.com
Economia, Food&Beverage, Gusturismo
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