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Repubblica Ceca: Sopra (e sotto) il tetto del mondo

Repubblica Ceca: Sopra (e sotto) il tetto del mondo

By Redazione

Ripidi sentieri nel verde, ardue strade di montagna ma anche gradini infiniti, veloci ascensori, piccoli aerei turistici e placide mongolfiere: sono diversi, immersi nella natura o nel cuore
delle città, i modi per conquistare i panorami più belli della Repubblica Ceca. Torri svettanti, terrazze naturali, alte vette, antichi avamposti e sorvoli speciali permettono di
godere di viste letteralmente da vertigini.

E come sulle montagne russe, subito dopo si può “precipitare” giù, nelle viscere del suolo ceco. Per scoprire il “lato oscuro” di questa terra, lungo affascinanti itinerari del
mistero che conducono in grotte, spelonche, miniere, città sotterranee, cunicoli segreti…

La fatica premia. In Repubblica Ceca più che mai. Gli appassionati dello scarponcino ma anche i semplici curiosi e persino i turisti più pigri possono cogliere infinite sfide, a
piedi o comodamente seduti in auto, per… salire sul “tetto del mondo”. Provate a cambiare prospettiva. Non accontentatevi di quei paesaggi, pur favolosi, che andate calpestando. Pensate a
sovrastarli invece, a dominare quel premio per l’occhio -ma anche per l’anima- che sono la campagna e le città della Repubblica Ceca.

Toccare il cielo con un dito, in vetta alle montagne

La scelta è ampia, e sempre gratificante. Potete optare per una scalata in montagna, per esempio sui Monti Krkonose (Monti dei Giganti), al confine con la Polonia. Questa catena, la
più alta del Paese, oltre a custodire la sorgente dell’Elba (presso Labska, a 1.386 metri slm) regala ben 800 chilometri di sentieri segnalati e sfide interessanti. Come l’ascesa a
Snezka (1602 metri), la cima più alta della Repubblica. A piedi o in funivia, l’importante è arrivare in alto, per dominare la distesa verde laggiù, ora ceca ora polacca.
Una curiosità: in barba a videocamere, telefonini con fotocamera e tecnologie varie, in vetta allo Snezka c’è persino l’ufficio postale, per scrivere (e fare invidia) agli amici
direttamente dal punto più alto della Repubblica Ceca…

Sempre al confine con la Polonia, ecco anche le suggestioni delle Adrspassko-Teplicke Skaly, maestosi speroni di roccia capaci di sfiorare i 100 metri di altezza che formano tutti assieme un
insolito altopiano, modellato dai venti e dalle intemperie in labirinti irresistibili per trekker, biker e climber.

Altitudini di molto inferiori ma emozioni decisamente all’altezza anche nella scenografica Svizzera Ceca, a Nord-Ovest del Paese. Il più noto monumento naturale dell’area, popolata di
curiosi fenomeni rupestri, è la celebre Porta di Pravcice: un ponte di roccia alto 21 metri e lungo 26,5 metri, sospeso sui boschi. Nel cosiddetto Paradiso Ceco (Cesky raj), in Boemia
Centrale, poi, alle terrazze panoramiche offerte da monti e singolari conformazioni arenariche vanno aggiunti i panorami regalati dalle torri dei numerosi castelli e fortezze di cui pullula il
territorio.

Castelli e torri, l’uomo punta in alto

Dove non ha provveduto Madre Natura, ci ha messo lo zampino (o meglio, la torre) l’uomo. Per esigenze difensive, per sfide architettoniche o proprio per aspirazioni panoramiche, l’intervento
umano nei secoli ha cosparso il suolo ceco di torri, torrette, torrioni e monumenti svettanti che oggi sono mete ambite dai turisti di… larghe vedute.

Partiamo dai castelli, di cui il Paese è ricchissimo. Spesso gli interi complessi fortificati, primo fra tutti quello della capitale Praga, sono costruiti in posizione dominante sulla
città, sulla valle o sul fiume. Già da terrazze e piazzaforti, dunque, la vista è più che soddisfacente ma i più esigenti possono avventurarsi ancora
più in alto, lungo i camminamenti di ronda e lungo le impervie scale di torri e torrioni, costruiti proprio per dominare il territorio sottostante al fine di intercettare eventuali
invasioni nemiche. Oggi l’unico nemico possono essere nuvole e nebbia, altrimenti sarete dominatori indiscussi del paesaggio. Restando nell’ambito metropolitano, tutte le principali
città della Repubblica Ceca offrono fortificazioni turrite, alti ponti, terrazze panoramiche, torri municipali e dell’orologio, minareti ma anche chiese e cattedrali dai campanili
svettanti e, nei dintorni, persino monumenti di archeologia industriale riconoscibili da lontano per le ciminiere e per le “ferrose” torri d’estrazione.

Torri panoramiche: Una tradizione lunga 3 secoli

Le torri d’osservazione hanno cominciato a spuntare sul suolo ceco sul finire del diciottesimo secolo e ancora oggi la moda di costruirle -da quelle classiche in muratura fino alle più
moderne in acciaio, passando per strutture interamente in legno- non si è spenta. Alcune sono davvero imperdibili e non solo per via del panorama che regalano, ma per la loro storia, per
le caratteristiche architettoniche e per gli aneddoti che le riguardano.

La più antica di tutte è il minareto orientaleggiante fatto costruire dalla famiglia Lichtenstein nel Parco del Castello di Lednice, nella Moravia meridionale, a cavallo tra il
1700 e il 1800. Costruita su progetto dell’architetto Hardtmuth, la snella torre in stile moresco con i suoi 60 metri di altezza è addirittura la costruzione più alta nel suo
genere in un Paese non islamico. Attenzione: l’accesso è gratuito ma conquistare la cima vi costerà… 302 gradini!

Di poco successiva è la torre d’osservazione di Klet, non lontano da Cesky Krumlov nel Sud della Boemia, costruita nel 1825 con forti richiami gotici. Dalla sua cima si ammirano Ceske
Budejovice, lo specchio del lago Lipno Dam e, con condizioni meteorologiche favorevoli, persino le Alpi.

La torre di Decinsky Sneznik, nella regione di Usti (Boemia settentrionale), culmina con una piattaforma aperta cui si giunge grazie a 153 scalini. Costruita nel 1864, fu inizialmente pensata
per misurazioni geografiche ma la vista sulla cosiddetta Svizzera Ceca risultò talmente sbalorditiva da farne decidere ben presto l’apertura al pubblico.

Non tutti sanno, poi, che anche Praga può sfoggiare la sua “Torre Eiffel”. La palese somiglianza tra la torre panoramica in ferro che svetta sulla collina di Petrin e il
monumento-simbolo di Parigi non è casuale: i suoi costruttori si ispirarono all’opera di Eiffel durante la visita all’Esposizione Universale della capitale francese. Cinque volte
più piccola della sua “musa”, la torre di Praga fu realizzata in soli quattro mesi, nel 1891.

E’ aperta tutti i giorni.

Sempre a Praga, sempre più in alto. Basta salire, con l’ascensore, sulla torre per ricetrasmissioni televisive di Zizkov da cui l’occhio, quando il cielo è terso, spazia fino a
100 chilometri di distanza. Da non trascurare, poi, il fascino del panorama su Praga by night: la torre chiude infatti alle 23, ogni sera.

Ci sono persino torri “segrete”. Come quella sulla collina Polednik, nella regione di Sumava, la cui esistenza fino al 1990 era nota solo ai membri dell’esercito cecoslovacco. Una volta
ritirate le truppe, l’area militare top secret fu subito riconvertita e oggi dai suoi 37 metri d’altezza regala tutto lo spettacolo dell’area montuosa di Sumava e della cosiddetta Selva Boema,
al confine con l’Austria.

Poi ci sono le stazioni meteorologiche, come quella di Milesovka, sulla montagna più ventosa di tutto il suolo ceco, nella Boemia centrale. La stazione funziona da oltre un secolo e la
torre panoramica da ancora più tempo. E’ sempre aperta, ma solo se le condizioni climatiche consentono l’ascesa. In quel caso l’occhio “catturerà” tutto il meglio della Repubblica
Ceca, dai Monti dei Giganti (Krkonose) ai Monti Jizera, da Praga fino con un po’ di fortuna alle Alpi, che si stagliano lontane all’orizzonte, ben 350 chilometri più in là. E poi
c’è il “fenomeno” Jested, costruzione tra le più giovani ma già fregiata del titolo di monumento nazionale. La sua candida struttura a cono rovesciato sormontato da un
lungo sperone metallico è davvero inconfondibile e pare sorgere come per incanto dalla verde distesa del Monte Jested, nella Boemia settentrionale. Anzi, pare essere il prolungamento
della sua cima per mano umana. Il trasmettitore, disegnato dall’architetto Karel Hubacek e vincitore del prestigioso premio Perret nel 1969, ricorda un missile spaziale pronto per il decollo
eppure non stride con il paesaggio che lo circonda. Nata per caso, per sostituire l’hotel sul monte andato distrutto in un incendio, l’insolita struttura conica racchiude in sé torre
panoramica, ristorante, albergo e centro di radiocomunicazioni.

Cechia a volo d’uccello

Per dominare dall’alto tutta, ma proprio tutta la meraviglia del suolo ceco -dalle città ai fiumi, dalle montagne più aspre alle morbide colline, dai boschi ai vigneti, dalle
campagne ordinate alle oasi verdi più selvagge- l’ideale è concedersi l’emozione di un sorvolo.

I più briosi e adrenalici sceglieranno certo un volo su piccoli aerei turistici, mentre i più nostalgici e i cultori dell’andamento lento opteranno per una romantica “passeggiata”
in mongolfiera. Nel Paese sono numerosi gli operatori e le agenzie che offrono escursioni e itinerari su misura.

Dalle stelle agli inferi: itinerari nel ventre della terra

Alti e bassi di una vacanza sempre al top. In Repubblica Ceca, terra meravigliosa di seducenti contrasti, anche questo è possibile. Dopo aver sfiorato il cielo, tutti giù per
terra. Anzi, sotto terra. Dopo itinerari “celestiali”, ecco una gamma di suggerimenti nel ventre della Cechia. Da esplorare senza paura, ma con qualche brivido dovuto se non altro alla
temperatura, all’interno di miniere dismesse, tra le pareti di profonde grotte, nell’abbraccio umido di buie spelonche, lungo cunicoli segreti, tra i resti di città scomparse,
nell’inganno di antichi labirinti, in abissi leggendari, a caccia di figure grottesche e misteriose…

Un tuffo nelle viscere della terra ma anche nella sua storia, è possibile nei siti minerari di Pribram e Ostrava, oggi musei didattici che testimoniano il lavoro duro in miniera e il
destino di questi luoghi, e del Paese intero, legato all’estrazione del carbone.

I percorsi turistici conducono oggi in totale sicurezza sulle orme dei minatori e nel cuore spesso impietoso della montagna.

Tanta è la bellezza della Praga “ufficiale” che pochi si prendono il disturbo di scoprire che sotto la capitale si nasconde un’altra città, affascinante e misteriosa. Praga
sotterranea si scopre attraverso quattro diversi tour, che conducono lungo i cunicoli utilizzati per l’approvvigionamento elettrico della città e svelano il suo volto tecnologico ma
anche segreto.

E una rete fitta di cunicoli, scavati fin dal XIV secolo per fornire agli abitanti una via di fuga in caso di assedio, corre anche sotto Pilsen. Oggi trasformati per lo più in cantine,
si dipanano su ben tre livelli. Il labirinto sotterraneo più lungo e articolato di tutto il Paese però è quello di Znojmo: ben 25 chilometri di spazi attrezzati, nascosti
sotto pregiati vigneti. Da non perdere nemmeno i sotterranei di Litomerice, Jihlava e le segrete del Castello di Slavkov.

Infine i templi sotterranei: le grotte e le spelonche del sottosuolo ceco. Particolarmente affascinante lo spettacolo di stalagtiti e stalagmiti offerto dalle grotte del Carso moravo: Punkevni
jeskyne e Vypustek. Queste ultime, negli Anni ’60, ospitarono un rifugio antiatomico militare. Tra le conformazioni arenariche della Svizzera Ceca, esperti speleologi accompagnano gli
appassionati del genere alla scoperta dei segreti di questa terra dal fascino misterioso.

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