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Pronto soccorso di Rovigo: di notte un medico non basta

By Redazione

Rovigo, 20 Novembre 2007 – “Al fine di evitare lunghe attese presso questa struttura ospedaliera occorre che ogni singolo cittadino acquisisca una maggiore consapevolezza di accedere al
pronto soccorso solo in casi di effettiva difficoltà ed urgenza”.

E’ questa una parte della risposta data dal direttore generale dell’Asl 18 Rovigo ad un’anziana di Pettorazza Grimani giunta verso le 9 di sera del 27 agosto al pronto soccorso e dimessa dopo
circa 7 ore che “con una lettera dal tono gentile e costruttivo – come ha sottolineato l’assessore Guglielmo Brusco – scritta da un amministratore pubblico, riteneva incomprensibile la presenza
di un solo medico in turno”.

“Quello che è prioritario – commenta l’assessore di Palazzo Celio – è magari risparmiare soldi per le consulenze giornalistiche e spendere meno per la fisioterapia gestita dai
privati per mettere più medici (infermieri e tecnici) necessari al Ps ed in qualsiasi altro reparto”.
“Un’altra perla di Marcolongo – prosegue Brusco – è sulla presenza di un doppio medico in turno, dove sostiene nella risposta che la cosa “è stata più volte presa in
considerazione”. Però non è seguito o successo niente, non c’è stata attuazione”.

“Nessuno – conclude Brusco mette in discussione il rapporto tempo/paziente, la professionalità e l’attenzione del personale sanitario vero l’ammalato, ma se il tempo dedicato ad ogni
singolo paziente risulta essere 15/20 minuti è chiaro che un solo medico non basta. Chi si sente male in orari notturni o festivi, soprattutto se anziano, e non sa darsi una risposta,
deve andare al pronto soccorso senza dover attendere 7 ore per comprendere la gravità o meno dello stato di salute”.

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