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“Obblighi igienici e norme volontarie per le macchine e le attrezzature alimentari”

By Redazione

Milano, ottobre 2007 – “Obblighi igienici e norme volontarie per le macchine e le attrezzature alimentari” è il titolo del convegno che si è tenuto lo scorso 17 ottobre
all’interno della manifestazione internazionale Cibus Tec, una delle iniziative più importanti dedicate al settore delle tecnologie agroalimentari. Negli spazi espositivi delle “Fiere di
Parma”, esperti e studiosi hanno evidenziato i punti salienti degli obblighi igienico-sanitari relativi alle tecnologie agroalimentari.

Durante il simposio, Riccardo Giambelli direttore del Tifq, l’Istituto per la qualità igienica delle tecnologie alimentari, ha trattato il tema della “Conformità igienico
sanitaria delle attrezzature e dei processi” soffermandosi sui principi igienici, gli obiettivi, il rischio dell’autocertificazione, le esigenze delle imprese e le attività dell’istituto
che dirige.

Principi igienici – Il Tifq certifica le attrezzature tramite l’applicazione delle normative comunitarie di riferimento e attesta la conformità e l’idoneità dei materiali
destinati a entrare in contatto con gli alimenti. L’istituto esamina inoltre il progetto igienico di costruzione dell’apparecchio: un documento che contiene le specifiche riguardanti
l’autopulizia e la facilità di smontaggio delle parti componenti. In ultima analisi, Tifq vigila affinché sia allegata al macchinario una adeguata documentazione che informi
l’operatore sulle fasi di pulizia.

Obiettivi, attività e soluzioni – Il Tifq si pone l’obiettivo di creare un “Sistema di qualità igienica”, inteso come elemento che qualifichi l’intera filiera
agroalimentare. L’ente certificativo si pone anche l’obiettivo di dotare di un “Marchio di qualità igienica” gli impianti, le macchine e le attrezzature destinate al processo alimentare
e intende tutelare la competitività dell’industria agroalimentare italiana ed europea.

Rischio autocertificazione – Le imprese costruttrici sono tenute a garantire la conformità alle norme vigenti dei loro prodotti, dimostrando di aver ottemperato ai controlli e
agli accertamenti necessari. I produttori devono altresì indicare la conformità direttamente sul macchinario oltre che mettere a disposizione del ministero della Sanità le
informazioni necessarie per la verifica del rispetto delle normative. Il rispetto e l’ottemperanza di queste indicazioni spazierebbe tra l’autocertificazione oppure la certificazione di terza
parte. I produttori incapaci di fronteggiare queste indicazioni potranno subire il blocco della produzione e il conseguente richiamo delle apparecchiature.

Esigenze delle imprese – Il Tifq tutela gli investimenti delle aziende che operano nel rispetto delle normative e delle leggi vigenti, contrasta le nuove forme di concorrenza sleale,
attribuisce valore aggiunto al prodotto e crea nuove opportunità di mercato.

A chi si rivolge il Tifq – Innanzitutto alle aziende produttrici di componenti di macchine per il trattamento degli alimenti, alle aziende costruttrici di tecnologie di processo, di
trasformazione e conservazione, alla grande distribuzione, al commercio, all’industria alberghiera e della ristorazione. Infine il Tifq opera affinché la salute del consumatore sia
tutelata.

Tifq: le attività di “terza parte” – Il Tifq è in grado di svolgere attività di controllo sulle tecnologie alimentari dei processi e delle attrezzature. Ad esempio
negli impianti legati alla condotta dell’acqua potabile previene e controlla lo svilupparsi della legionellosi. L’istituto, inoltre, definisce i criteri igienici delle tecnologie,
l’idoneità dei materiali a contatto con gli alimenti, stende regolamenti e linee guida settoriali, rilascia la certificazione di prodotto, l’omologazioni di conformità alle norme
vigenti e la conformità igienico-sanitaria delle tecnologie di processo.

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