Nizza: Quell’uomo chiamato Pertini” nel 71° anniversario delle Festa della Liberazione

28 Aprile 2016
Al canto di « Bella ciao »
la comunità italiana di Nizza ha festeggiato la Resistenza.
Con un coro generale spontaneo, alla fine dello spettacolo, il pubblico presente nel Teatro Garibaldi del Consolato Italiano di Nizza, sabato 23 Aprile, ha intonato “ Bella ciao”.
Per la prima volta da anni, il COMIT, con il pieno sostegno del Console Generale Serena Lippi, ha festeggiato con l’opera “Quell’uomo chiamato Pertini” il 71° anniversario delle Festa della Liberazione, messo in scena dal gruppo teatrale dell’Associazione di Lastra a Signa (Fi). Per due ore la sala, al gran completo, ha accolto con calore la bella interpretazione del lavoro, ideato da Pietro Milanesi, da parte di Chiara Salvadori e Lida Fusco con l’accompagnamento dei musicisti Daniele Bedini e Piero Curci.
Oltre al rappresentante della comunità ebraica di Nizza, hanno assisitito i familiari di Pertini, l’eroico combattente per la Libertà, residenti a Nizza, nonché il Console Generale di Nizza, il Sindaco di Ventimiglia, un rappresentante del Comune della Capitale della Costa Azzurra, l’avvocato Maria Margherita Viale (Presidente del COMITES), Franco Valenti (Vice presidente del Comites e attivo organizzatore della bella e toccante manifestazione) oltre ad altri consiglieri dell’importante organismo della comunità italiana.
Per sommi capi è stata ricordata la dura vita del “Presidente della Repubblica più amato dagli italiani”, con passaggi molto toccanti (di particolare rilievo la lettura della lettera da lui scritta alla madre con la quale la rimprovava di aver richiesto, respingendola, la domanda di grazia) e con intermezzi musicali molto appropriati.
Una manifestazione che ha fatto ritrovare uniti gli italiani che risiedono nel circondario nizzardo. Essa resterà a lungo nella memoria, tanto è il segno, a distanza di anni, lasciato da quell’ eroico uomo che fece della Libertà la sua bandiera e che Nizza accolse durante il suo esilio.
Per il Consolato Italiano e il Comit s’è trattato di un importante e riuscito lavoro che valica le strette burocratiche per inserirsi nella vita di oltre trentadue mila italiani residenti in questa che fu terra dei Savoia e Italiana.
Bruno Breschi
Corrispondente da Nizza
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============= SANDRO PERTINI ==============
TUTTE LE FRASI DI SANDRO PERTINI
“La coerenza è comportarsi come si è, e non come si si è deciso di essere.”
“Sii sempre, in ogni circostanza e di fronte a tutti, un uomo libero e pur di esserlo sii pronto a pagare qualsiasi prezzo.”
“Io credo nel popolo italiano. È un popolo generoso, laborioso, non chiede che lavoro, una casa e di poter curare la salute dei suoi cari. Non chiede quindi il paradiso in terra. Chiede quello che dovrebbe avere ogni popolo.”
(Messaggio di fine anno agli Italiani, 1981)
“Dietro ogni articolo della Carta Costituzionale stanno centinaia di giovani morti nella Resistenza. Quindi la Repubblica è una conquista nostra e dobbiamo difenderla, costi quel che costi.”
(Messaggio di fine anno agli Italiani, 1979)
“La corruzione è una nemica della Repubblica. E i corrotti devono essere colpiti senza nessuna attenuante, senza nessuna pietà. E dare la solidarietà, per ragioni di amicizia o di partito, significa diventare complici di questi corrotti.”
(Messaggio di fine anno agli Italiani, 1979)
“È meglio la peggiore delle democrazie della migliore di tutte le dittature.”
“Cercate anche di darvi una fede politica, respingete però quelle idee politiche che non presuppongono il concetto di libertà, altrimenti andreste verso la vostra rovina.”
(Messaggio di fine anno agli Italiani, 1982)
“Io sono orgoglioso di essere cittadino italiano, ma mi sento anche cittadino del mondo, sicché quando un uomo in un angolo della terra lotta per la sua libertà ed è perseguitato perché vuole restare un uomo libero, io sono al suo fianco con tutta la mia solidarietà di cittadino del mondo.”
(Messaggio di fine anno agli Italiani, 1978)
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