Martini: «la medicina nucleare è una frontiera ormai consolidata»
25 Novembre 2007
Padova, 23 Novembre 2007 – «Inauguriamo oggi la nuova sede della medicina nucleare dell’Azienda Ospedaliera di Padova, sarà un’ulteriore garanzia di qualità per i
pazienti che qui arrivano da tutto il Veneto ed anche da molte Regioni italiane, la medicina nucleare è una frontiera ormai consolidata ed è inserita in molteplici percorsi di
diagnosi e di cura».
Lo ha detto stamane l’assessore alle Politiche sanitarie, Francesca Martini, al taglio del nastro della nuova sede della medicina nucleare dell’Azienda Ospedaliera di Padova. Spiega Martini:
«La medicina nucleare impiega i radiofarmaci, cioè sostanze marcate con atomi debolmente radioattivi, per studiare la funzionalità degli organi del corpo umano. Ciascun
radiofarmaco consente lo studio selettivo di una funzione, sia nei tessuti sani, sia in quelli ammalati. Utilizzando radiofarmaci innocui viene impiegata nella diagnostica di numerose patologie
del cuore, del cervello, dei polmoni e dei reni. Usando invece radiofarmaci aggressivi la medicina nucleare permette di distruggere le cellule in cui si concentrano e serve quindi per la
terapia dei tumori e di patologie come gli ipertiroidismi».
Conclude Francesca Martini: «Voglio ricordare che la medicina nucleare di Padova è sede dell’unica scuola di specializzazione del Nord Est dove si è formata la maggior parte
degli specialisti degli ospedali dell’area. Un ulteriore motivo di orgoglio e di soddisfazione per la Regione del Veneto. La nuova sede ha avuto un investimento di 1 milione e 100 mila euro per
la struttura e di 1 milione e 56 mila euro per le grandi apparecchiature».