In Lombardia da 1/12 via il ticket da 10 euro e più esenzioni
22 Novembre 2007
Dal prossimo 1 dicembre è abolito in Lombardia il ticket di 10 euro per l’assistenza specialistica ambulatoriale e di diagnostica strumentale e di laboratorio, cioè in sostanza
per le visite e gli esami; la misura, già annunciata dal presidente Roberto Formigoni e dall’assessore alla Sanità Luciano Bresciani, è stata varata oggi dalla Giunta
regionale.
Viene ridotto quindi ai 36 euro d’obbligo derivanti da legge statale l’importo massimo di «partecipazione alla spesa sanitaria« per queste prestazioni (fino a un massimo di 8
prestazioni della stessa branca specialistica per ricetta).
Si tratta di prestazioni sulle quali peraltro, nel 70% dei casi, di fatto già non c’è ticket in virtù dei numerosi tipi di esenzione progressivamente introdotti dalla
Regione a vantaggio dei minori, degli anziani, delle categorie più deboli, dei pazienti cronici e di chi è affetto da particolari patologie.
Contemporaneamente, con la delibera odierna, la Giunta ha ampliato la fascia di esenzione per gli anziani con più di 65 anni, portando la soglia di reddito familiare da 36.151,98 euro a
38.500 euro. Si tratta di circa 150.000 persone.
«Questa misura – ha sottolineato Formigoni – sgraverà i cittadini di circa 55 milioni di euro all’anno, che andranno a unirsi agli altri 200 milioni di risparmio fiscale dovuto al
taglio dell’Irpef che entrerà in vigore da gennaio« (esenzione dall’addizionale Irpef della quota di reddito pari a 15.493,71).
«L’abolizione del ticket di 10 euro e l’ampliamento delle fasce di esenzione – ha aggiunto Bresciani – vengono introdotte mantenendo inalterato il livello quantitativo e qualitativo di
tutti i servizi già erogati da Regione Lombardia«. «Ciò è possibile – ha notato il presidente Formigoni – grazie ai positivi risultati delle politiche della
Regione per tenere sotto controllo i bilanci, migliorare l’utilizzo delle risorse e garantire alta qualità a minori costi. Non è un caso che la Lombardia sia l’unica in Italia a
presentare un bilancio della sanità in pareggio«.