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Maltempo: Coldiretti, inverni più piovosi da 30 anni, terra frana

Maltempo: Coldiretti, inverni più piovosi da 30 anni, terra frana

By Redazione

La straordinaria caduta della pioggia che ha fatto degli ultimi due inverni i più piovosi da  trent’anni dovrebbe scongiurare il rischio della siccità estiva ma ha certamente
contribuito ad aggravare il pesante bilancio di frane e smottamenti che si sono verificati sul territorio nazionale. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare i dati dell’Istituto di scienze
dell’atmosfera e del clima (Isac) del Cnr di Bologna secondo il quale  l’inverno 2010 si classifica al secondo posto, dopo quello del 2009, tra i più piovosi dal 1980.

Il progressivo abbandono del territorio e il rapido processo di urbanizzazione spesso incontrollata non è stato accompagnato da un adeguamento della rete di scolo delle acque ed è
necessario intervenire per invertire una tendenza che – sottolinea la Coldiretti – mette a rischio la sicurezza idrogeologica del Paese. In Italia – precisa la Coldiretti – ci sono 5.581 comuni,
il 70 per cento del totale, a rischio idrogeologico dei quali 1.700 sono a rischio frana e 1.285 a rischio di alluvione, mentre 2.596 sono a rischio per entrambe le calamità.

All’elevato rischio idrogeologico in Italia non è certamente estraneo il fatto che un territorio grande come due volte la regione Lombardia, per un totale di cinque milioni di ettari
equivalenti, è stato sottratto all’agricoltura che – afferma la Coldiretti – interessa oggi una superficie di 12,7 milioni di ettari con una riduzione di quasi il 27 per cento negli ultimi
40 anni. Una situazione aggravata dai cambiamenti climatici in atto che – precisa la Coldiretti – si manifestano con una maggiore frequenza con cui si verificano eventi estremi, sfasamenti
stagionali, maggior numero di giorni consecutivi con temperature estive elevate, aumento delle temperature estive e una modificazione della distribuzione delle piogge.

Le precipitazioni invernali sono importanti – sottolinea la Coldiretti – per scongiurare il rischio di siccità estiva. La caduta della pioggia e della neve servono per ripristinare le
scorte idriche nel terreno che le coltivazioni – sottolinea la Coldiretti – potranno utilizzare per la crescita nel periodo primaverile ed invernale. Le precipitazioni devono avvenire – conclude
la Coldiretti – in modo costante e durare nel tempo, mentre i forti temporali, soprattutto se si manifestano con precipitazioni intense, rischiano di provocare danni poiché i terreni non
riescono ad assorbire l’acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento.

Redazione Newsfood.com+WebTV

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